Aideen
«Che cosa diavolo sei venuta a fare qui?» sibilo, toccandomi nervosamente i capelli.
«Pensavo che ormai avessi capito le ragioni delle mie visite» sorride l'amorino, imitandomi e toccandosi i capelli biondi.Mi giro verso il supermercato, poi decido che la strega se la saprà cavare da sola, e mi avvicino ad una panchina un po' più in là.
«Non è proprio il momento, davvero, Amaris» dico mentre mi siedo.
«Ti ricordi il mio nome» batte forte le mani, sorridendo come una scema.Alzo gli occhi al cielo, e cerco di parlarle il più gentilmente possibile.
Quando l'ho vista, prima, che correva verso di me... stavo per strangolarla, ammetto. Ricordo l'ultima volta che era venuta, e ricordo il motivo, ma so anche che non diceva la verità, perché non è per niente andata come lo voleva lei.
«Senti... devi tornartene a casa tua.»
«Ma sai che non posso!»Aggrotto le sopracciglia, e faccio per dire qualcosa, ma mi blocco non appena la vedo porgermi un mazzetto di rose bianche.
«Grazie...» mormoro, prendendole in mano.
Osservo le rose bianche e mi viene quasi da piangere, ma non lo faccio. Perché proprio le rose bianche?
«Chi era quell'altro?» le chiedo, tornando a pensare alla strega e a quell'altro amorino.
«Si chiama Kaos, l'ho conosciuto poco prima di partire» mi spiega, ridacchiando, «È un po' strano!»
«E perché è venuto anche lui insieme a te?»Lei sembra riflettere per un po'.
«La nostra padroncina ci ha detto di dare i fiori a te e alla tua amica.»
«Non è mia amica» aggrotto le sopracciglia, «Ci conosciamo da pochi giorni.»Scuoto la testa, poi capisco a chi si riferisce con "la nostra padroncina" e faccio una smorfia. Mia madre...
«Io non li voglio i suoi fiori» le porgo le rose.
«Ma li ha raccolti con molta cura!» esclama.Alzo le spalle e cerco di ridarle le rose.
«C'era anche una ragazza ad aiutarla! Le ha suggerito lei di scegliere le rose bianche!»
Mi giro verso di lei, respirando molto profondamente.
«Che cosa?»
Ma Amaris sembra essersi già dimenticata di questa rivelazione, perché si alza e comincia a camminare verso il supermercato.
Non ci posso credere che Jessica passi davvero del tempo con mia madre! In pratica me l'ha rubata!
Prendo i fiori e la rincorro.
«Devi promettermi una cosa» le afferro la mano.
«Che cosa?»Mi abbasso al suo livello, per poterla guardare in faccia. Lei sbatte le palpebre innocentemente.
«Non devi farti vedere da nessuno, okay?»
«Nessuno?»Annuisco, e lei aggrotta le sopracciglia.
«Nemmeno Royal?»
«Soprattutto lui!» spalanco gli occhi.Per Lucifero, se dovesse vederla... no, non può proprio succedere! Lui è ancora ferito... chissà che cosa penserebbe se la vedesse... penserà che lo sto ancora prendendo in giro, che sto giocando con lui...
«No, non se ne parla, io voglio andare a salutarlo!» comincia a saltare per farmi capire che non vuole.
«Farai quello che ti dico» sbotto, pensando ad un modo per farla accettare, «Altrimenti li butto.»
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Occhi Diversi
Paranormal[SEQUEL DI OCCHI DA DEMONE] Smettere di amare in poco tempo non è possibile. Aideen Stella Del Mattino arriva a questa conclusione dal primo attimo in cui mette di nuovo piede, dopo cento anni, nel luogo in cui è cresciuta: L'Inferno. L'amore che ha...