Katherine
«Che diavolo ti è saltato in mente, eh?» esclamo, sbattendo la porta dietro di me.
Ovviamente non ricevo nessuna risposta se non un miagolio, e mi innervosisco ancora di più. Mi giro verso il gatto nero che mi sta fissando, e lo trovo seduto per terra, che si lecca la zampa. I suoi occhietti mi guardano, poi torna a miagolare.
«I miagolii non li capisco, dannazione!» sbuffo, per poi sedermi sul letto.
Puoi leggermi la mente, Katherine.
Aggrotto le sopracciglia, visto che ho appena sentito la voce di Kai nella mia testa.
Quel gatto nero che veniva nella mia stanza... che mi aiutava a scegliere i vestiti e che si lasciava coccolare... È sempre stato Kai, e non me ne sono accorta. Che deficiente. Non riesco a crederci!
«Non voglio parlare con un gatto.»
Allora fammi tornare alla mia vera forma.
«Non posso» ringhio, scuotendo la testa, «Se sei intrappolato in questa forma è per un motivo, altrimenti Aideen non avrebbe il tempo di andarsene.»
Mi stendo sul letto e Kai... il gatto sale insieme a me.
Che strano... se era lui il gatto nero dall'inizio, è probabile che io gli abbia parlato dell'incantesimo... eppure non ha fatto niente...Comunque sono felice che non si sia fatto troppo male durante l'incantesimo. E anche Aideen. Chissà dove sarà adesso...
«È per precauzione» aggiungo, toccandomi i capelli rossi.
La sua voce torna a rimbombare nella mia testa, leggermente irritata. Non mi piace essere intrappolato in questo corpo.
«Quando venivi da me però non ti dava fastidio, eh?» alzo le sopracciglia.
È stato divertente. La voce ridacchia. Io no, invece.
«Stronzo» alzo gli occhi al cielo.
Katherine...
La sua voce si fa più tenera. So che cosa vuole, ma non posso accontentarlo...
Gli gratto sotto il mento, e lui comincia a fare le fusa. Si struscia sulla mia mano, poi torna a miagolare.
«Prometti che non andrai a cercare Aideen?»
Io non ho mai voluto che Aideen fosse triste. Ma sai che non posso lasciarla andare.
«In che senso?»
Lo sai che cosa intendo.
Aggrotto le sopracciglia, ma poi mi mostra l'immagine della sua famiglia. Sono tutti seduti sul trono di famiglia, che borbottano tra loro. Che immagine orribile. Mi ribolle il sangue nelle vene se ripenso alla conversazione che avevano avuto i fratelli di Kai su Aideen. Mi alzo, furiosa.
«Va bene, sai una cosa? Se la sono cercata. Ne ho abbastanza di loro e dei loro piani del cazzo, adesso se la vedranno con me e se non vorranno ascoltarmi, allora...»
Gesticolo con le mani, per poi fermarmi di colpo. Il gatto mi guarda, poi sbatte gli occhi e si lecca la zampa, senza distogliere lo sguardo da me.
«Li ucciderò tutti.»
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Occhi Diversi
Paranormal[SEQUEL DI OCCHI DA DEMONE] Smettere di amare in poco tempo non è possibile. Aideen Stella Del Mattino arriva a questa conclusione dal primo attimo in cui mette di nuovo piede, dopo cento anni, nel luogo in cui è cresciuta: L'Inferno. L'amore che ha...