Capitolo 42: Che cos'hai di speciale?

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Theo

Chiudo la porta di casa mia e mi siedo sul divano, facendo attenzione a non appoggiarmi con la schiena.

Aideen è tornata, e mi ha abbracciato.

Mi copro il volto con le mani e cerco di respirare profondamente. So che dovrei tornare da Beatrice e da Anakin per decidere che cosa fare con Nicklaus, ma... non ci riesco. Non riesco a muovermi, e voglio solo...

Sento qualcuno bussare alla porta, e alzo la testa di scatto. Faccio un sospiro e mi alzo, avvicinandomi alla porta. So di chi si tratta anche prima di aprirgli.

«Ciao» Anakin mi sorride piano, «Ti stavo cercando.»
«Sono qui» dico, tornando sul divano.

Anakin entra piano in casa, chiudendo la porta dietro di lui.

«Sono andato da Aideen, prima» mi informa, «Ma era con Royal, e non volevo disturbarla.»

Si avvicina a me, poi si siede al mio fianco. Non lo guardo, ma posso sentire il suo sguardo addosso, e le sue ombre che mi sfiorano il braccio.

«Com'è andata?» mi chiede.
«Non appena quel pugnale ha toccato Royal, lei...» mormoro, ripensando a quel momento, «È stato incredibile. Pensava davvero che fosse morto. Ha pianto.»

Mi tornano in mente gli occhi lucidi di Aideen mentre sussurrava il suo nome. È stato molto emozionante, ma quando è svenuta, ho avuto paura. Ho dato l'antidoto a Royal e li ho portati tutti e due nella stanza di Aideen.

«E l'umano? L'ho visto...»
«È voluto restare lì... per parlarle, forse, non lo so» scuoto la testa, «Forse sarei dovuto restare con lui, ma volevo... dovevo...»

Mi passo le mani sul viso, poi le dita tra i capelli. Anakin non dice niente, e sembra capire.

Sono stanco. Non ho mai avuto il tempo di rilassarmi per davvero - se non per colpa della ferita - da quando sono partito per cercare il pugnale. Sono stanco. E mi fa male tutto.

«Avrei voluto essere io» mormora dopo qualche minuto.
«In che senso?»

Mi giro verso di lui, confuso. Anakin si mordicchia il pollice, forse un po' pentito di averlo detto. Anche lui sembra un po' stanco, anche se la matita nera che gli decora gli occhi lo fa sembrare più sveglio.

«Quello che la faceva tornare.»

Stringo le labbra, senza capire.

"Quello che lei ama di più"...

Oh... Comincio a scuotere la testa. Non deve assolutamente pensarlo.

«Avremmo potuto usare te al posto di Royal, ma non avrebbe funzionato» mi giro un po' verso di lui, per fargli capire.

Anakin aggrotta le sopracciglia, confuso.

«E non perché lei non ti voglia bene, anzi.»
«Perché, allora?» chiede, guardandomi con i suoi occhi truccati di nero.

Faccio un sospiro, e osservo le ombre che si arrotolano intorno al suo collo.

«Royal è un vampiro, ha un passato alle spalle... nella testa di Aideen, avrei potuto ucciderlo davvero. Non sarebbe stato un peccato, per me, perché era per il bene che lo avrei fatto, e poi non sarei stato triste.»

Distolgo lo sguardo da lui e torno a guadare davanti a me.

«Se usavamo te avrebbe capito subito che non ti avrei mai lasciato morire e che era soltanto una finta.»
«Perché?» dice, la voce tremante.
«Lo sai il perché, Anakin» la mia frase si riduce ad un sussurro.

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