Capitolo 17: Pensavo che fossi mia amica.

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Aideen

«Come hai potuto farmi una cosa del genere?» sibilo, sentendo gli occhi pizzicare.

Vedo rosso. È tutto rosso.

Katherine è davanti a me, ma non la vedo nemmeno. Vedo soltanto una cosa che devo distruggere.

Quando Cassandra mi ha tirato fuori dalla sorgente, sapevo tutto. È stato strano: appena ho immerso il mio viso nell'acqua, ho cominciato a vedere tutte le cose che avevo ignorato. La prima cosa che ho visto è stata Katherine. Nelle braccia di Kai.

Era... che schifo. Che schifo che schifo che schifo. Mi viene da vomitare. E lei sorrideva, sorrideva come un ebete. E come parlavano. Parlavano della mia... incoronazione.

Come ha potuto farmi una cosa del genere? Pensavo che mi stesse aiutando, invece... stava facendo finta.

«Che succede?» chiede, completamente calma.

Spalanco gli occhi, per vederla meglio, e la vedo in tutta la sua perfezione. Vestito perfetto, capelli perfetti. Io invece so benissimo di somigliare ad un mostro, con i miei capelli bagnati e gli occhi rossi. Non ce la faccio, non ce la faccio proprio. Scatto in avanti per saltarle addosso, ma un muro invisibile mi blocca e mi fa indietreggiare.

«Lasciami passare!» esclamo, picchiando il muro con i pugni.
«Ehi, calmiamoci, okay? Potresti spiegarmi?» fa un cenno con le mani, ma non abbassa il muro.

Continuo a cercare di rompere il muro per passare, ma poi appoggio i palmi delle mani sopra.

«Mi hai tradita» la osservo, mentre penso a come potrei arrivare a lei per farla soffrire.
«Io?»
«Sì. Pensavi che non ne sarei venuta a conoscenza?»

Katherine non ha reazione, come se fossi diventata pazza e che lei fosse innocente. Mi fa arrabbiare, mi fa incazzare!

«Un'incoronazione? Non ti ricorda nulla?» cerco di rinfrescarle la memoria.
«Aideen...» e a quel punto i suoi occhi si abbassano e comincia a scuotere la testa.
«Aideen un bel niente, lasciami passare!» esclamo, avvicinandomi ad un mobile accanto a me.

Lo prendo in mano e lo lancio contro il muro, cercando di romperlo. Non funziona, e Katherine mi guarda, leggermente spaventata. I suoi occhi verdi sono spalancati.

«Non avrei mai voluto che succedesse» scuote la testa, cercando di giustificarsi, «Ho provato ad oppormi-»
«Non mi hai detto niente» la interrompo.
«Avevi altre cose a cui pensare, io... ho pensato che sarebbe stato meglio discuterne una volta che l'incantesimo fosse completo.»
«Ah sì?» alzo le sopracciglia, mentre mi viene da ridere, «E come pensavi che avrei potuto completare l'incantesimo?»

Lei si mette la mano in tasca, come se volesse prendere qualcosa, poi ci ripensa e se la passa nei capelli. Distoglie lo sguardo.

«Pensavo che mi stessi aiutando, invece ne stavi soltanto approfittando per mettere in atto un altro dei tuoi giochi perversi» sibilo.
«Non so che cosa hai visto o sentito, ma non è come pensi» torna a guardarmi con i suoi occhi verdi.
«Ah no? Vi ho visti mentre vi divertivate alle mie spalle» dico, mentre osservo una fessura nel muro.

Sta cedendo.

«L'ho fatto per una buona ragione» ribatte.
«Già, perché volevi godere.»

Il muro sta cedendo.

«Per il fuoco che ti serviva» alza la voce, mentre comincia ad irritarsi.
«E che cosa credevi, che te l'avrebbe dato così, solo perché sai scopare? Quello lo so fare anche io, non te l'ha detto Kai?» sbotto.
«Chiudi quella bocca! L'ho fatto per aiutarti, Aideen!»

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