Capitolo 49: Resta, per favore.

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Theo

«Hai fatto cosa?» sibila Royal, guardando prima Beatrice e poi me come se avessimo ucciso un coniglietto.

Lei si tocca la punta delle orecchie e sospira: forse ha paura che la licenzi davvero, adesso... Io invece mi limito a guardarlo.

«Avevamo detto che ne avremmo parlato!» sbuffa il vampiro, toccandosi nervosamente i capelli.
«E ne abbiamo parlato» ribatto, «Il pugnale era il mio, perciò non puoi irritarti per questo.»

Beatrice annuisce piano, e le faccio un piccolo sorriso. Poco fa sono venuto qui per far vedere le mie ferite alla strega, e lei sembrava molto contenta nel dirmi che stanno guarendo molto più velocemente di quanto si aspettasse.

Poi abbiamo mangiato qualcosa insieme, e lei mi ha spiegato che voleva davvero nascondere il pugnale dentro di sé, che sentiva fosse la cosa giusta da fare, e allora... le ho dato il pugnale. È stato strano: non appena gliel'ho dato, dicendole che era suo, mi sono sentito come liberato da un enorme peso, e lei lo poteva toccare senza farsi male.

Poco dopo è arrivato Royal, insieme ad Aideen, che si è seduta accanto a noi e ci sta guardando come se stesse guardando un film.

«Non spettava a te decidere, non importa se sei stato tu a recuperarlo.»
«Ho quasi perso le mie ali-»
«E io ho perso il mio migliore amico!»

Stringo i denti mentre Royal continua a toccarsi i capelli. Aideen abbassa lo sguardo, e anche Beatrice sembra colpita.

«Non hai il diritto di rinfacciarmi questo» sbotto, «L'ha deciso lui, e mi ha quasi ucciso per potersi sacrificare, quindi non dire così, non puoi.»
«Roy, non fare il cattivo» mormora Anakin, tirandolo per un braccio.

Quasi spalanco gli occhi, perché non ho idea da dove sia spuntato... non l'avevo visto da quando era andato a recuperare Aideen all'Inferno. Da quando... distolgo lo sguardo da lui, imbarazzato.

«Non voglio che quel pugnale faccia di nuovo del male a qualcuno» dice Royal.
«Me l'ha detto Arrow» mormora Beatrice, quasi sottovoce, «Mi ha visitata in sogno l'altra notte, e mi ha detto che secondo lui avrei dovuto farlo. Per questo non ho potuto aspettare.»

Sposto lo sguardo su Royal, che sembra essersi addolcito. Scuote la testa, ma non sembra più così arrabbiato.

«Se succede qualcosa allora la rimpiazzerai te al Lux» mi indica con un dito, per poi allontanarsi in giardino.

Faccio per seguirlo, ma Anakin mi si mette davanti, e le sue ombre mi sfiorano le mani.

«Theodor» pronuncia il mio nome, per poi incamminarsi un po' più lontano nella foresta, e io lo seguo.

Non dice niente, e comincio a preoccuparmi. Ero imbarazzato qualche secondo fa, ma adesso vorrei solo capire che cosa gli prende. È strano: non mi ha ancora stuzzicato o preso in giro ricordandomi l'ultima volta che ci siamo visti...

«Che hai?» gli chiedo, cercando di prendergli la mano per fermarlo, ma non ce n'è bisogno, perché si ferma qualche secondo dopo.

Appoggia la schiena ad un albero e comincia a giocare con le sue ombre, intrecciandole alle sue dita.

«Io mi chiedevo... che cosa dovrei fare adesso» dice, aggrottando le sopracciglia, «Sono tornato per aiutare Aideen, e adesso lei sembra star meglio.»
«Vuoi andartene?» chiedo, intuendo il suo ragionamento.

D'un tratto, sento freddo. Sento molto, molto freddo, se penso che se ne vuole andare e vuole lasciarmi solo qui. Soltanto l'altro giorno avevo sentito le sue labbra sul collo, le sue ombre giocare con il mio corpo... non può andarsene adesso, come gli è venuto in mente?

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