Capitolo 41: Mia madre mi ha insegnato le buone maniere e i buoni incantesimi...

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Beatrice

«Perché non me ne dai uno?» chiede, osservando il cioccolatino che sto mordicchiando per riprendere le energie.

Premo le dita sulle mie tempie, e cerco di restare concentrata. È tutto okay, Bea. Non c'è per niente uno sconosciuto in casa tua... e non sei da sola con lui...

«Vi ho detto tutto quello che sapevo sul pugnale, non potevo essere più gentile!»

Sposto lo sguardo sul guardiano del pugnale di Caitlìn, e mi viene voglia di uscire da questa stanza e di lasciarlo qui da solo. Ma sarebbe da maleducati, e io non voglio essere maleducata...

Theo se n'è andato da un po' di tempo, mentre Anakin è uscito poco fa per andare a vedere come procedeva laggiù, e adesso io non so che cosa fare. Spero solo che il loro piano abbia funzionato! Altrimenti questo guardiano dovrà vedersela con me.

Aideen Stella Del Mattino... spero che stia meglio, adesso. Insomma, è vero che non la conosco molto bene, però è la sorella di Anakin - che è super dolce - e quando l'ho incontrata sembrava... triste. Non lo sembrava dalla faccia, ma riuscivo a vederlo lo stesso. Al pensiero del poco tempo che ho passato con lei mi sembra di arrossire di nuovo. Insomma, quella volta al Lux... mi ha baciata! Che imbarazzo!

Non ci avevo pensato da un po', anche perché in questi giorni sono stata molto occupata, sopratutto con Theo, e per un attimo ho avuto paura che il mio capo mi avrebbe licenziata, ma poi mi sono ricordata che il Lux era chiuso per ferie. Sono stata molto felice di aiutarlo, comunque, e spero che torni qui qualche volta! È gentile, e poi vorrei verificare la sua ferita...

Prima di pochi giorni fa nemmeno li conoscevo così bene, ma... mi sono affezionata ad Anakin e Theo. Prima dei due, non avevo mai incontrato un'angelo e un demone! E poi Arrow parlava sempre di loro quando veniva qui, a casa mia. Arrow... devo accedere una candela per lui.

«Ti ricordo che è grazie a me se avete capito come usare il pugnale di Caitlìn.»

Quasi mi viene un tic all'occhio quando sento la sua voce di nuovo.

Sposto lo sguardo sul ragazzo, che è ancora seduto sulla poltrona. I suoi occhi nerissimi mi sembrano familiari, eppure non l'ho mai visto prima. Mi ricorderei il suo viso, questo è sicuro. Uno come lui... be', non si vede tutti i giorni, ecco.

La pozione che ho bevuto prima per riprendere le energie mi brucia ancora la gola, e nonostante riesca a stare in piedi, mi sento distrutta. E so che uno degli effetti collaterali della pozione... è essere irritabili.

«E credi che questo mi obblighi ad essere gentile con te? Arrow non è tornato, e al suo posto ci sei tu» borbotto fra me, osservando la poltrona che piaceva così tanto al mio amico.

Ecco, che cosa avevo detto sugli effetti collaterali? Cavolo, devo davvero lavorare su questa pozione. Io di solito non sono così! Sono una pessima strega!

Mi pento di quello che ho detto subito dopo che le parole lasciano la mia bocca, e non appena mi accorgo del cambiamento di espressione sul viso del guardiano, vorrei rimpicciolire.

«Non è colpa mia se sono il guardiano del pugnale di Caitlìn» mi fa notare, a bassa voce.

Il suo sguardo è impenetrabile, e quegli occhi neri... Lui raddrizza la schiena, e alza il mento. Incrocia le braccia al petto, e mi guarda in un modo che non riesco nemmeno a descrivere.

«Avrei potuto tenere per me quelle pozioni purificatrici di peccati» mi ricorda, «Invece non l'ho fatto.»

Aggrotta le sopracciglia, fissandomi. Io non so che cosa dire. Anakin mi ha detto di sorvegliarlo e di non lasciarlo scappare...

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