Capitolo 44: Non sono il coinquilino ideale.

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Beatrice

Scendo le scale accertandomi che nessuno mi abbia seguita, poi mi fermo di colpo.

Nicklaus!

Per Ecate, ero così concentrata su quello che mi ha detto il mio capo che mi sono dimenticata che c'era lui, in questa stanza. Mi mordicchio il labbro indecisa sul da farsi. Devo tornare di sopra. Troverò un'altro nascondino, magari nella stanza dove tengo tutte le pozioni, e-

«Puoi entrare, sai?» sento la sua voce arrivare fino alle scale, «Non mordo.»

Stringo gli occhi, i miei piani che vanno in fumo. Ho fatto troppo rumore. Finisco di scendere le scale ed entro nella stanza.

Il guardiano del pugnale di Caitlìn è steso sul letto a pancia in su, con un libro che non riconosco come mio tra le mani. Quando mi vede entrare gira la testa verso di me.

«Scusa! Ero venuta per...» cerco di trovare una scusa, «Per verificare che fosse tutto a posto!»

Lui mette giù il libro e si mette seduto, poggiando le mani ai suoi lati. Mi accorgo che si è cambiato e che adesso indossa una canottiera nera, che lascia scoperte un po' delle sue spalle.

«Mi ha chiamato di nuovo Nicola?» dice, leggermente irritato.
«No» sorrido, sperando che non capisca che sto mentendo.

Lui non sorride, e continua a guardarmi in quel modo strano, senza nessuna emozione che io riesca a decifrare.

Prima, riuscivo a vedere che Royal era più irritato del solito, e non per colpa di quello che gli avevo detto io, ed è anche per questo che me ne sono andata prima di farlo arrabbiare davvero. Con Nicklaus davvero non riesco a capire nulla.

«Ti va di venire a fare un po' di spesa con me? Non sono abituata ad avere ospiti, ecco... E magari così puoi scegliere un po' di cose che ti piacciono» gli propongo, cambiando argomento.
«Okay» dice soltanto, alzandosi.

Annuisco e mi avvio verso le scale. Quando torniamo di sopra, mi accorgo che Anakin e Royal sono usciti in giardino, e spero che Anakin sia riuscito a calmarlo. Theo li sta guardando da dentro, invece.

Do un occhio alle bende che gli fasciano la schiena, e mi appunto mentalmente che tra poco gliele dovrò cambiare. Non sembra soffrire molto, e di questo sono molto felice! Dopo la luna piena gli dovrò dare alcune cose, però.

«Andiamo a fare un po' di spesa» lo informo quando alza lo sguardo su di noi.
«Va bene» dice un po' incerto, e io mi accerto che Nicklaus sia sempre dietro di me quando esco di casa.

Faccio per prendere  un carrellino che tengo accanto alla porta rotonda, e senza dire niente Nicklaus me lo prende dalle mani e lo porta lui, come se fosse una cosa normale. Lo ringrazio, e poi passo davanti per indicargli la strada.

Camminiamo in silenzio, fino ad arrivare in città, e mi trattengo dal parlare, perché ho capito che il guardiano non è molto chiacchierone. Forse stare da solo in quel castello non lo ha aiutato, ecco.

Forse questa può essere un'occasione per conoscerci meglio, ecco... se dobbiamo vivere insieme per un po', allora forse è meglio che cerchiamo di starci simpatici? La mia prima impressione non è stata molto... bella, ecco... Ero molto irritabile... e forse anche lui lo era, quindi... Questa è un'occasione per ricominciare da capo, forse?

Se ripenso al nostro primo incontro... lui sembra molto diverso. Era così malizioso, con quel suo sorriso strano, invece adesso è molto silenzioso e osservatore.

«Se vedi qualcosa che ti piace dimmelo» gli dico quando entriamo nel supermercato più vicino.

Nicklaus annuisce, ma poi non dice niente per tutto il tempo. Gli chiedo se gli piacciono alcune cose e mi risponde sempre di sì, e a volte mi domando se mi stia davvero ascoltando.

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