9° parte

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Lo presi per il braccio e lo portai di lato.

<oh ma ciao, che accoglienza calorosa>

<che ci fai qua?> chiesi incorciando le braccia al petto

Esso mi squadrò dall'alto verso il basso per poi parlare.

<bella festa non credi?>

<Dylan, perché sei venuto>

<e perché il tuo ragazzo sa di noi?>

<il mio raga-? cosa scusa?> chiesi io incredula

<visto Zoe, le persone pensano che siamo fisanzati> si intromette Tom

<ah voi non state insieme? bhe peccato Tom non sai cosa ti perdi, ma comunque meglio per me> dice Dylan sorridendo. Uno di quei sorrisi irritanti.

<non hai risposto alla mia domanda> dico irritata

<e tu alla mia> mi risponde avvicinandosi con il viso

<lo sa perché tu mi hai invitata davanti a lui, al bar, dimentichi in fretta. Ora rispondimi tu>

<mi volevo divertire> fece spallucce e con un sorriso parecchio divertito si diresse verso un gruppetto di ragazzi.

<ma Julia sa->

<approposito di Julia, dille una sola cosa su quest'accaduto e ti strangolo con le mie stesse mani.>

Tom alza le braccia in segno di arresa ed io mi riavvicino al tavolo degli alcolici seguita da lui.

<dove siete stati?>

<tranquilla Julia, eravamo qui dietro a fumare una sigaretta> invento la prima scusa che trovo e me la scampo così

prendo dal tavolo un cocktail strano e mi siedo vicino al mio amico.

<porca puttana è la mia canzone preferita!> esclama Julia

<sul serio? ANCHE LA MIA!> si alza Tom prendendola per mano e portandola in pista a ballare come due scemi

sorrisi a quell'immagine ma subito dopo svanì quando vidi Samantha sedersi vicino a me

<ciao...> sussurrò ma non le risposi

<senti Zò, so che sei arrabbiata con me ma->

mi ha chiamata con il soprannome che mi aveva data quando eravamo ancora amiche, ma è seria?

<Samantha, faccio finta di non conoscerti solo per Julia e per la sua felicità, sappi che non diventeremo mai amiche. E soprattutto mi chiamo Zoe non "Zò" quel soprannome mi ricorda brutti momenti, passati con persone di merda> dico prima di alzarmi e dirigermi fuori in giardino.

Prendo una sigaretta e me la accendo sedendomi per terra.

<tutta sola?> mi rivolge la parola un ragazzo a me sconosciuto

<era il mio intento> rispondo secca riportando lo sguardo davanti a me

<serata di merda?>

<già, con persone di merda>

<sai cosa faccio in questi casi al posto di una semplice sigaretta?>

mi girai verso di lui e gli scrutai il viso, era carino, mai visto prima.

<illuminami>

uscì dalla tasca dei sui jeans una bustina di plastica con dentro dell'erba, la sventolò e sorrise.

<quante te ne fai al giorno?> chiesi guardandolo

<tralasciamo questo dettaglio, allora ci stai?>

non ci pensai nemmeno, annuì solamente, è da un po' che non me ne faccio una, perciò ogni tanto non fa niente.

Rollò la canna e leccò la cartina guardandomi negli occhi

<non ne sembri tanto sicura>

<dammi qua> sospirai e la accesi portandomela alla bocca.

sentì subito una sensazione di relax e tranquillità, il ragazzo sorrise e se la portò alla bocca rilassandosi anche lui.

<come ti chiami?>

non ero abbastanza lucida per ricordare

<bho non ricordo... e tu?>

<credo di chiamarmi James>

James? ho già sentito questo nome da qualche parte... ma non riesco a ricordare

<oh ciao James>

<ciao ragazza sconosciuta>

mi alzai da terra e mi sistemai il vestito, gli porsi la mano e sorrisi

<andiamo a ballare?> chiesi

<ballare da fatti? sei unica, mi piaci> afferrò la mia mano e mi portò dentro.

iniziammo a ballare normalmente ma poi ci avvicinammo, lui mise le sue mani sui miei fianchi ed io le mie braccia sul suo collo.

sentì uni sguardo particolarmente pungente addosso così mi girai per cercarlo e lo vidi appoggiato al muro con una birra in mano. Osserveva ogni mio singolo movimento, ma non con lussuria come sempre, c'era qualcosa di diverso nel suo sguardo, forse era infastidito.

mi rigirai verso il ragazzo ed esso sorrise

<hai il ragazzo?>

<no... vedi tutto viola anche tu?> chiesi scoppiando a ridere

<non proprio, hai anche bevuto?> rideva anche lui

<tantissimo>

<sei completamente andata>

ridemmo ancora e ancora, quando poi mi fermai a guardarlo meglio. Questa scena mi ricordava tanto quella sera, le sue mani sui miei fianchi e sulla mia vita, che scendevano piano piano sul mio sedere. Di colpo rividi in lui il suo sguardo, lo sguardo del mio ragazzo, non ci pensai due volte e lo baciai.

lui all'inizio non capì ma poi ricambiò. Sembrava di stare in paradiso, tutto intorno a me girava ed andava a rallentatore, tranne noi due, mi staccai e sorrisi

<James...> sussurai quando poi un braccio mi prese con forza e mi portò fuori

<mettimi giù! era lì! lho visto, era con me finalmente, lasciami andare!>

<sei fatta e ubriaca Zoe, non ti conviene parlare prima che ti lasci qui in mezzo alla strada.>

Aprì la portiera della macchina e mi scaraventò dentro allacciandomi al sedile con la cintura

<Dylan porca puttana lasciami andare da lui! lasciami andare da James!>

<ZOE! NEMMENO LO CONOSCI! ZITTA.> urlò facendosi sentire, così io mi azzittì, non per dargliela vinta, ma perché non avevo le forze per rispondere.

le ultime cose che ricordo sono io che mi addormento in macchina, Dylan che percheggia, io che mi spoglio e poi fine. Il nulla più assoluto.

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