18° parte

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Caro diario, spero che nessuno ti legga mai, in tal caso... ciao persona, posa il mio diario, è imbarazzante.

Sono passate quasi due settimane da quella sera. Ho legato molto con Joe, usciamo spesso io e Tom con lui... approposito di Tom, lo vedo più distante, ma sarà una mia impressione, come dice lui.

Dylan e Kyle scomparsi. Nessuno dei due si è fatto vivo, ed è meglio così.

Noah lo sento ogni tanto e Julia proprio stanotte ha dormito da me, senza dirlo alla sua Sammy cara ovviamente.

Samantha tanto sa che Julia preferisce me a lei, comunque vada.

Ray è un po' più pazzo, ha preso il vizio di cagare in balcone e poi spingerla giù con il muso per sentire le bestemmie dei passanti.

è divertente ma poi quando se la prendono con me, io non rido più.

e io? una meraviglia davvero. Da quando sto lontana da Dylan e non ho visto Kyle va tutto bene sul serio. A lavoro ho avuto un aumento, riesco a concentrarmi e faccio tutto giusto, mi sento davvero bene ma non voglio parlare forte, la sfiga è sempre dietro l'angolo.

<Julia sveglia, devo andare a lavoro>

<ma è domenica!>

<lo so ma Tom sta male ed io gli devo un turno>

<fammi dormire>

sbuffai e la lasciai a letto. Mi preparai velocemente e uscì di casa.

Come fa Tom a svegliarsi la domenica e andare a lavoro? io sono letteralmente uno zombie che cammina.

Entrai dal retro e mi cambiai velocemente mettendomi il grembiule e i guanti. Aprì le finestre e il mio capo, già presente nel locale, aprì la serranda.

<senti Zoe, scusami ma mia figlia si è sentita male a scuola, c'è la fai da sola?>

<oddio vada, si certo ce la faccio, tanto oggi piove e vengono poche persone>

<perfetto, grazie mille>

mi sorrise e uscì correndo sotto la pioggia.

Non avevo niente da fare, perciò presi il telefono e mi misi a cazzeggiare. Passai una bella mezz'oretta così, fin quando non sentì la porta d'ingresso chiudersi, segno che qualche cliente è entrato.

mi ricomposi velocemente ed uscì dalla cucina

<prego cosa le posso-> mi bloccai.

stessa cosa fece lui. Due settimane senza un messaggio, né una chiamata, senza parlare e senza vederci. Eravamo passati dallo stare sul letto insieme per tutta la notte a dimenticarci completamente.

<Dylan, dimmi>

<pensavo ci fosse il tuo amico, la domenica c'è lui>

ciao anche a te eh.

<sta male, lo sostituisco per oggi>

<tolgo il disturbo> si voltò per uscire ma fu fermato dalla mia voce

<non dovevi prendere niente? guarda che non ti mangio>

potevo vedere il suo sorrisino divertito da dietro il bancone

<effettivamente avevo voglia di un cappuccino>

si sedette al tavolo e mentre giocava con il telefono io preparavo il suo cappuccino, mai fatto in vita mia.

<prego> gli porsi la tazzina ma egli non mi degnò nemmeno di uno sguardo

sbuffai e tornai al bancone

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