41° parte

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<eccoci arrivati>

Kyle mi ha portata nel suo posto preferito, quello in cui si sfogava quando era nella mia stessa situazione.

<è stupendo, ma non ti nascondo che mi vengono i bridivi> confessai

<e ancora non hai visto giù, pensa che questo era un hotel, chiuso per i numerosi suicidi avvenuti qui, ora si dice che sia infestato>

<molto rassicurante veramente...>

Ridacchiò è mi prese la mano

<più rassicurante ora?> chiese

<un pochino>

Caspiterina però che bello, cioè chissà quante persone sono venute qui in passato

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Caspiterina però che bello, cioè chissà quante persone sono venute qui in passato...

<mi sono sempre appassionato di rovine, tieni ora predi questa> mi disse passandomi una mazza da baseball

<a me incuriosiscono tanto questi posti, ma non ho mai avuto il coraggio di vederli da vicino>

<allora vieni> mi riprese la mano e mi portò all'interno di questo vecchio hotel.

Si poteva ancora riconoscere la reception e i divanetti del bar tutti ammuffiti e rotti. C'era una sedia al centro della stanza da relax dove lui appoggiò le nostre cose come telefonini e portafogli

<ci sono delle regole, quando si sta qui si ci deve isolare dal mondo, perciò niente telefono>

Annuì è poi guardai la mazza

<che ci faccio questa?> chiesi

<è la parte migliore. Bene vedi quelle bottiglie vecchie di liquori e amari?>

<mhmh>

<prendi tutta la tua rabbia e tristezza e trasformarla in energia, dopo di ché scatenala sulle bottiglie o su qualsiasi altra cosa> mi spiegò

<non è vandalismo?>

<il vandalismo può dare fastidio quando è fatto il luoghi pubblici e abitati, qui non passa mai nessuno e probabilmente le uniche persone che ci vivono sono fantasmi> effettivamente ha ragione

Sosprirai e mi concentrai sulla bottiglia

<come faccio a trasformare tutto in energia?>

Sorrise e si mise dietro di me

<ci pensi troppo, lasciati andare e raccogli tutta la rabbia> mise le mani sulla mia vita ed io chiusi gli occhi

Poco dopo li riaprì sentendomi pesante e veramente tanto incazzata, piena di pensieri che sfogai spaccando quelle bottiglie e anche alcune vetrine

<come ti senti?>

<wow, una bomba, che figata!> dissi felice saltellando leggermente per la grinta che mi trasmetteva

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