28° parte

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<AAAA ODDIO SIIII> iniziai a saltellare mentre ci avvicinavano piano piano alla musica e alla folla.

I miei occhi si riempirono di gioia come una bambina, mentre guardavo quelle luci colorate in alto della ruota paronamica, i peluche e lo zucchero filato.

<allora, ho avuto una buona idea?>

<GRAZIE GRAZIE GRAZIE> mi girai verso di lui e gli stampai un bacio sulla guancia che lo lasciò incredulo e stordito per qualche secondo. Poi sorrise e di conseguenza sorrisi anch'io.

<lo prendo come un sì>

Sapete da quanto non andavo ad un luna park? ANNI, se non SECOLI.

Feci intrecciare le nostre mani per non perderlo e mi diressi subito agli autro scontro che come dei bambini facemmo schiantandoci e ridendo. Due bambini felici con problemi ai neuroni.

Scesi dagli auto sconto lo portai subito al mio gioco di infanzia. Il "bruco mela", il più lento di tutti in assoluto dove c'erano solo bambini a partire dai 2 ai 5 anni. Dylan mi guardò male e piegò la testa di lato

<sei seria?>

<assolutamente, forza> lo tirai dal bigliettaio e finalmente salimmo.

Sarà che sono passati anni o che sono cresciuta, ma quel coso mi stava facendo addormentare. Di sicuro non me lo ricordavo così noioso.

<ti stai divertendo?> mi chiese di proposito Dylan

<mhmh da pazzi>

Rise per poi riprendermi la mano

<preparati a correre> disse velocemente

<preparati a che?>

Si alzò velocemente dal "trenino"e scese, anche se ancora mancavano 3 minuti alla fine del giro, trascinandomi con se. I genitori dei bambini ci guardavano male mentre corravamo verso una direzione non definita, mentre il bigliettaio ci urlava addosso insulti di ogni tipo.

Mentre corravamo Dylan decise di farmi tamponare contro di lui, fermandosi di colpo.

<ahu che fai?!> dissi massaggiandomi la punta del naso.

<ne ho bisogno.> mi prese dai fianchi e fece attaccare i nostri corpi baciandomi appassionatamente, a quanto pare ne avevo bisogno anch'io e non lo sapevo. Presi in mano le sue guance e lo spinsi ancora di più verso di me mentre lui le allacciò sulla mia vita. Ci staccammo poco dopo e notammo un bambino a bocca aperta che ci guardava scioccato mentre gli cadeva il gelato e la nonna che cercava di tappargli gli occhi.

Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere entrambi

<ora scelgo io, ma ti avverto, da lì non si può scappare.>

Sapete dove mi portò? SULLE MONTAGNE RUSSE. e per convincermi a salire ci mise un'epoca intera. I vagoni erano completamente vuoti, forse perché gli unici fuori di mente a fare quella roba eravamo noi.

Fu così che passammo dal bruco mela alle montagne russe, dalla tranquillità alla tragedia ed in fine dalla noia al vomitare dietro un angolo. Si perché vomitai pure una volta scesa, avevo talmente tanta adrenalina e ansia addosso che la scaricai in quel modo.

<ora di sicuro non ti bacio più> disse passandomi dei fazzoletti

<stronzo...> sussurrai

<cribbio Zoe ci sono i popcorn!> esclamò con gli occhi a cuoricino

<ma ho appena vomitato>

<hai vomitato tu, mica io, andiamo dai dai!>

Carino vero? Un'amore. Peggio di un bambino veramente.

<non prenderemo i popcorn, piuttosto andiamo a vincere qualcosa sparando> ovviamente fui io a decidere, non lui.

Mi portò a sparare ma al mio solito non vinsi niente perciò, vedendomi infelice, giocò lui vincendomi un peluche stra carino

<si però io volevo prendere i pop corn> disse facendo il musetto carino

<eh va bene, adiamo>

Sorrise a 32 denti e andammo a comprare sti maledetti popcorn.

<sono 3 euro grazie> disse il signore

Dylan pagò e uscimmo dal luna park ancora con un sorriso da ebeti e con molti soldi in meno. Erano esattamente le 3 di notte e noi non ce n'eravamo accorti, stavamo ancora in giro come dei quattordicenni scappati di casa.

<ne vuoi uno?> mi chiese porgendomi un popcorn

<no grazie> risposi

<eddai uno solo> me lo spinse sulle labbra ma io non ero intenzionata a mangiarlo

Lui sbuffò per poi guardarmi e sorridere

<mi hai lasciato tutto il sale appiccicoso sulle labbra e-> non finì nemmeno la frase che mi ritrovai le sue labbra sulle mie per qualche secondo

<ecco fatto, pulita>

<ma non eri quello che non doveva più baciarmi?>

<ah già vero, caspita ho dimenticato> disse per poi darmene un'altro a stampo

Ci sedemmo su una panchina, o per lo meno lui si sedette, io mi sdraiai mettendo la testa sulle sue gambe e guardando le stelle. Restammo in silenzio ad ascoltare il nulla più assoluto. Mi iniziò a fare i gattini sulla testa e mi rilassai così tanto da addormentarmi lì, sulle sue gambe.

(pov Dylan)

La guardai per tutto il tempo. È così dannatamente bella, mi trasmette sicurezza e tranquillità, credo sia l'unica a farmi questo effetto.
A volte mi chiedo se mi sia preso una cotta ma la maggior parte delle volte mi rispondo con "hai solo attrazione fisica verso di lei", ma se fosse veramente così, perché siamo siamo qui dopo una serata passata insieme a divertirci e non a letto? Perché sono qui a pensare a quanto sia bella invece che pensare alla prossima preda? Provo più confusione che altro per ora.

La spostai leggermente e mi sdraiai dietro di lei abbracciandola, mi rilassai anch'io addormentandomi in quella scomodissima panchina. Non resistetti per molto tempo, infatti alle 6 del mattino eravamo già a casa a dormire nel mio comodo e caldo letto.

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