34° parte

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Uscimmo da quel bagno entrambi accaldati mentre ci fissavano tutti male, eppure sentivo uno sguardo familiare addosso.

<perché ci guardano così?> chiesi prendendolo per mano

<ho una vaga idea> rispose

Notai una piccola cerchia di folla che guardava per terra, così mi avvicinai ma la sua mano mi bloccò

<non è il caso dai, andiamo di là> disse Dylan palesemente colpevole

Gli lasciai la mano e andai a guardare. Quel ragazzo era sdraiato per terra dolorante, ed io a quella vista sorrisi, so che non si dovrebbe fare ma se lo meritava.

Mi guardò con un ghigno e io sorridendo lo salutai con la manina, per poi essere affiancata da Dylan che non appena arrivò fece cambiare immediatamente espressione al ragazzo spaventandolo.

<ti avevo avvertito> sussurro facendogli l'occhiolino

Presi nuovamente per mano Dyl e uscimmo fuori

<torniamo a casa?> chiedo, sentivo ancora quello sguardo, ma non era Dyl

<certo, mi devi qualcosa> dice riferendosi al bagno

Sorrisi divertita e salì in macchina.

<senti Dyl, come hai fatto a ridurlo così se eri in bagno con me? > Dylan appoggiò la sua mano sulla mia coscia stringendola per poi partire.

<non ha perso neanche una goccia di sangue e ha il setto nasale sano, perciò non l'ho toccato io, ma il messaggio a quanto pare è arrivato chiaro e tondo.>

<se non sei stato tu...allora chi è stato?>

<fai troppe domande principessa> ridacchiò e tolse la mano mettendola nel cambio.

Un po' confusa lasciai perdere e mi girai a guardare il finestrino.

In 10 minuti eravamo già davanti al portone che Dylan aprì velocemente. Mi prese a sacco di patate e ridendo mi portò dentro, lo chiuse con un calcio e saremmo saliti al piano di sopra a fare sapete voi cosa, se non fosse stato per una voce femminile.

<oooh eccoti! Cristo è da tuttaa serata che ti chiamo, ma dove sei stat- oh, siete in due...> Julia uscì dalla cucina insieme a Samantha

Dylan sbarrò gli occhi e mi posò subito a terra

<oh dio scusami Julia, non l'avrò sentito sicur->

<aspetta Zoe, perché eravate insieme? E perché lui ti portava in braccio?> incrociò le braccia sotto il seno e ci guardò storti, in cerca di spiegazioni

Non sapevo che dire, probabilmente se avessi parlato avrei detto la verità, d'altronde la dovrebbe sapere ora che stiamo insieme, ma Dylan a quanto pare non era pronto.

<la rincoglionita della tua migliore amica era ubriaca in discoteca insieme a l'altra vostra amica, un ragazzo le stava per mettere le mani addosso, ringrazia solo che c'ero io!> esclamò rimproverandomi

Julia aprì la bocca è lasciò andare le braccia lungo ai fianchi per poi venire verso di me abbracciandomi

<oh mi dispiace tanto Zoe, sia per aver dubitato di te, sia per quello che ti è successo>

Io non l'ascoltai nemmeno ero shoccata dalla risposta del mio ragazzo che invece di dire la verità a sua sorella mi ha sia dato della rincoglionita che urlato addosso.

Lui fece incrociare i nostri sguardi ed era così dannatamente serio che quasi sembrava avesse finto tutto il mese con me.

Gli occhi mi si appannavano ma a lui sembrava non fregare, infatti salì al piano di sopra senza crearsi problemi.

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