26° parte

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uscimmo dal bagno in pochissimo tempo e lui mi prese in braccio buttandomi sul letto.

I nostri corpi ancora bagnati dall'acqua erano ora incastrati l'un l'altro sul letto.

si mise sopra di me e con una mano mi tenne i polsi saldi sopra la mia testa, mentre l'altra accarezzava le mie curve. Baciò il mio collo e a volte lo mordeva anche provocandomi piacere e dolore.

a interrompere il momento fu il campanello, che suonò insistentemente. Le prime 7 volte lo ignorammo ma poi mi seccai.

<Dylan devi rispondere> sussurrai

<non ora.>

Sbuffai e lo allontanai da me spingendolo.

<vai.ad.aprire.> comandai e lui sembrò tentennare per un'attimo, poi sbuffò pensantemente e si mise un pantalone trovato a caso per andare ad aprire.

mi farò i fatti miei? no.
andrò a guardare? si.

mi misi una sua meglietta al volo e dei pantaloncini.

la maglietta grigia aderiva al mio petto ancora leggermente bagnato e lasciava immaginare parecchie cose, ma poco mi importava.

Scesi di sotto e indovinate, chi poteva essere a disturbare se non Edoardo?

li raggiunsi e mi affiancai a Dylan che sospirò ascoltando le minchiate che stava sparando Edo.

<oh ciao Zoe> una volta avermi salutato si soffermò a guardarmi, e non in faccia.

mi voltai verso Dylan, gli stava letteralmente uscendo il fumo dalle orecchie.

<eeh senti, poi mi chiami ok? ok.> nervoso lo spinse al portone per buttarlo fuori di casa

<si, ma, dovevo dirti che->

<shh, poi poi> disse Dylan per poi chiudergli il portone in faccia.

si girò verso di me e mi squadrò

<è colpa tua se ora sono nervoso e ti farò più male del solito.>

cazzo. bene.

mi prese di colpo a sacco di patate e salì le scale con me sulla spalla, mi lanciò nuovamente sul letto e sta volta uscì dal comodino una corda rossa.

<che vuoi fare?> la mia domanda era un misto di preoccupazione e divertimento.

<ti voglio "punire" e ti lego a letto così vediamo se mi comandi ancora mentre sto per sfondarti.>

deglutii nervosamente

<così perderai la sfida ti ricordo> speravo di scamparmela così sinceramente. ma ovviamente no.

<tu stai perdendo. Se non vuoi perdere basta dirmi "smettila">

lo dovevo dire giuro. e ho anche provato. Ma le due dita dentro me lo impedivano.

<cosa non ti sento> disse avvicinandosi al mio viso

<s-slegami...> sussurrai

<non ti capisco mi dispiace, potresti ripetere?> si avvicinò ancora dippiù con l'orecchio alla mia bocca, perciò ne approfittai.

gli presi il lobo tirandolo verso di me. Lo succhiai leggermente e sentì Dylan ansimare pesantemente. La sensazione di potere mi sommerse e ridacchiai.

<Zoe... ferma porca troia, mi stai facendo impazzire.> si staccò e di colpo fece unire le nostre labbra baciandomi violentemente.

mise una mano sul mio collo stringendomelo e con l'altra prese un preservativo dal comodino.

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