27° parte

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Restai con i ragazzi fin quando il campanello non suonò, era per me. Avevo invitato Mya per andare a prendere qualcosa insieme al bar, soprattutto per raccontarle ciò che ho fatto.

<allora io vado, non distruggete casa grazie e state attenti a Ray> dissi seria ma tutto ciò che ricevetti in risposta fu dei "mhmh" e dei "sisi vai"

Uscì di casa con la mia amica e ci diriggemmo verso Starbucks.
Una volta sedute al tavolo ordinammo dei semplici caffè e le raccontai tutto ciò che era successo. La sua reazione fu...

<AAAAA MA CHI SEI E COSA NE HAI FATTO DI ZOE.>

<shh ma sei scema, fai silenzio> dissi ridacchiando

<scusa scusa, ma da quanto sei così? Cioè sei la provocazione in persona e non lo sapevo?>

<ma dai Mya smettila>

<comunque secondo me sta nascendo qualcosa...> aggiunse lei facendomi stupire

<qualcosa tipo?> chiesi confusa

<sentimento> si affrttò a rispondere

<ma va, ma che dici! Che caffè hai preso? Erano incluse le minchiate?> dissi ruotando il suo bicchiere

<che spiritosa, dai ma non ti sei mai accorta di come ti protegge, come ti guarda o di quanto sia geloso? E poi credo che se tu fossi una come le altre lui ti avrebbe già rifiutata.> teneva il conto sulle dita per segnare i punti.

Da una parte le davo ragione, non ero ancora stata rifiutata, ma d'altra era impossibile, una assurdità.

<magari lo attraggo fisicamente, tutto qua>

<sisi fisicamente e allora perché ti sta chiamando?> puntò lo sguardo sul mio telefono e mi fece notare la sua chiamata

<cazzo..> la guardai e lei sorrise annue do, così risposi

<<Dyl, dimmi>>

<<sei in giro?>> negare o affermare? Che devo fare, sono in crisi.

Guardai Mya che beveva daa cannuccia e mi rispose annuendo e indicando il luogo della caffetteria.

<<si, da Starbucks perché?>>

<<puoi mettermi in viva voce?>> e così feci

<<ciao Mya>> parlò Dylan

Mya per poco non sputò il caffè, non se l'aspettava di sicuro

<<mh, c-ciao Dylan>>

<<ti stai strozzando?>> ovviamente non si fa sfuggire nulla

<<ma vaaah, nooh>> disse lei per poi guardarmi e mettersi una mano sulla gola.

<<posso rubarti Zoe?>> chiese lui

Io iniziai a negare con la testa per farle dire di no ma lei mi guardò e sorrise. Puttana.

<<fai pure, tanto avevo da fare>>

Mi sbattei una mano in fronte appoggiando il gomito sul tavolo rumorosamente.

<<va bene allora, cinque minuti e sono lì>> detto questo staccò e mia iniziò a saltellare felice.

<siii, aaaaaaa, che ti avevo detto mh? Ho sempre ragioneee.>

La maggior parte delle persone si girò verso di noi ed io sbiancai dalla vergogna

<dai bevi in fretta su che sta arrivando il tuo ragazzo super sexy> ok ora stavo arrossendo.

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