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Ritorno al campo dove avevamo fatto la partita la mattina prima, mi sdraio sul prato ad osservare le stelle.
Non passa neanche troppo tempo quando sento qualcun'altro raggiungermi e sdraiarsi accanto a me.
Non lo avevo ancora guardato in faccia, ma già sapevo chi fosse, solo lui poteva essere sveglio a quest'ora, la notte prima della seconda partita.

«Perché dobbiamo incontrarci sempre così?» gli chiedo, sorridendo alla fine della frase.
Federico non dice nulla, si limita a fare spallucce.
Io mi metto a sedere, cingendo le braccia attorno le gambe.

«Ci parli mai con la luna..?» stavolta è lui a iniziare.
A quelle parole un attimo mi irrigidisco.
«Cosa?»
«Tu ci parli, ti ho sentita l'altro giorno..»
Il cuore inizia a battermi forte nel petto, spero che non abbia sentito le cose che ho detto su di lui.
Preferisco non continuare questo discorso.

«Ti ho creato problemi con Benny?» vado dritta al punto.
«Tu non hai risposto alla mia domanda..»
«Ma hai detto che mi hai sentito parlare, quindi...»
«Si, l'ho detto, ma voglio sentirlo da te..»
Faccio un respiro e alzo gli occhi al cielo.
«Si, ci parlo, mi fa sentire meglio, contento?»
Lui fa una piccola risata e continua.
«Non ti posso biasimare, anch'io parlo da solo..»
Mi giro verso Federico, che è ancora sdraiato sull'erba, lui mi guarda e sorride.
Rimaniamo così per secondi che sembrano ore, ma io mi costringo a distogliere lo sguardo dal suo e inizio ad osservare il prato come se fosse la cosa più interessante al mondo.

«Adesso tu non hai risposto alla mia domanda.»
«Quale domanda..?» ora era lui a rigirare il discorso, ma io la ripeto.
«Ti ho creato problemi con Benny?»
L'espressione di Chiesa diventa più seria, si mette come me, a sedere e si passa una mano tra i capelli.
«No.»
Mi giro verso di lui.
«Sicuro..?»
«Si, sono stato io stesso a creare problemi con lei, tu non centri nulla...»
«Va bene...» Ho capito subito che stesse mentendo, ma il mio bisogno di credergli era più forte della voglia di scoprire la verità, quindi mi limito a dire queste parole, per troncare il discorso.

«Che sta succedendo con Phillips?»
Sbuffo una risata.
Se sapessi la risposta ti risponderei...
Avevamo risolto questo pomeriggio con Kalvin, ma sento che c'era ancora qualcosa che non andava...
Avevamo fatto pace perché dovevamo fare pace, non perché lo volevamo, né io, né lui.

«Vi ho sentito litigare al telefono l'altra mattina, e dal tuo tono credo che la discussione fosse abbastanza accesa...» ride pure lui, forse per smorzare l'aria che si era fatta pesante.
«Non lo so, è un periodo strano, non so dove io abbia la testa.
Sì, abbiamo litigato, in teoria abbiamo anche risolto ma c'è qualcosa che non mi convince ancora... E odio non sapere.»
«Non lo sai, o forse non vuoi saperlo? Magari non siete più gli stessi, forse l'amore non è quello di una volta, forse ti stai rendendo conto che la sua assenza non è così male come avevi sperato che fosse, forse ti sei accorta di amarlo solo per abitudine e non perché lo ami davvero...»
«Stiamo parlando di me e Kalvin, o di te e Benny?» Queste parole mi scivolano dalla bocca ancora prima che io potessi fermarle, infatti me ne pento subito dopo averle dette.

Federico non è arrabbiato per la mia frase, anzi, sembra esausto, sorride e dice «È così evidente..?»
Io mi aggiungo a lui «È così evidente che tra me e Kalvin vada così male..?», lui non dice nulla mi abbraccia e ridiamo entrambi, ridiamo perché è più facile ridere che piangere.

«Se le cose non vanno, perché non lo lasci?» dice lui ancora con la mia testa appoggiata al suo petto.
«Non lo lascio per lo stesso motivo per cui tu non lasci Benny»
«E quale sarebbe..?»
«Dopo questi anni è più facile continuare a conoscere loro, che provare a conoscere persone nuove, abbiamo già familiarità con l'abitudine, invece abbiamo paura del nuovo...»
«Questo è vero, ma l'abitudine una volta era il nuovo...»
«Giusto, ma la mia persona di tre anni fa, non è la stessa di adesso. Ora sono meno impulsiva, penso più volte alle cose prima di farle, e questo mi porta ad essere più cauta e selettiva con le amicizie e con le persone in generale...»
«Sembra che tu stia parlando di me..»
«In fondo, io credo di star parlando un po' per tutti...»

109 || Federico Chiesa ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora