Capitolo 3

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È mattina presto, per esattezza le 6:40.
Sono sveglia da poco, impegnata a sistemare i vestiti della sera precedente su una sedia.

Ieri sera abbiamo deciso di andare a casa sua, visto che era più vicina al ristorante.

Non nascondo che il messaggio di ieri è ancora impresso nella mia mente, non facendomi chiudere occhio.

Raccolsi i jeans di Zaccaria, da dove cadde un bigliettino.

Lo presi, vedendo un numero telefonico scritto su esso. Nient'altro scritto sopra, solo un numero.

Presi il mio cellulare, digitando il numero sulla tastiera, chiamandolo.

"Pronto?." chiesi, dopo 2 squilli.

"Buongiorno, studio ginecologico* di Lecco, come posso aiutarla?." mi chiese una donna, dall'altro capo del telefono.

I miei occhi si spalancarono, facendomi rimanere senza salivazione.

"Pronto?." mi richiese la donna.

Io staccai, visibilmente scossa.

Rimisi il bigliettino dentro alla tasca dei jeans, sedendomi al tavolo.

Più domande mi facevo, più non riuscivo a trovare risposte.

Che cosa ci poteva mai fare Zaccaria con il numero di uno studio ginecologico?

Mi rivestii velocemente, aprendo la porta di casa e uscire.

Chiamai un taxi, il quale mi disse che entro 5 minuti sarebbe arrivato.

"Marika?." sentii dire alle mie spalle. "Cazzo fai qui alle 6 di mattina? Zac lo sa?." mi chiese Mohamed, avvicinandosi a me, con al guinzaglio Boss, il cane di Zaccaria.

"Sto andando a casa, mi sono dimenticata che devo fare delle cose." dissi, cercando di non farmi vedere turbata.

"Qualcosa non va?." mi chiese.

"No, tutto ok." dissi, accarezzando il capo di Boss. "Te, tutto apposto?." chiesi, cambiando argomento.

"Va tutto bene." disse. "Io ora vado, ci vediamo in giro." mi disse, facendomi cenno col capo.

Poco dopo arrivò il mio taxi, che mi riaccompagnò a San Siro.

Salutai i pochi ragazzi che erano già in piazza, andando nel mio portone.

Appena davanti la porta, mi arrivò una chiamata.

Zaccaria.

Esitai un po' a rispondere, ma alla fine lo feci.

"Dimmi." dissi, entrando in casa.

"Ma si può sapere dove sei? Vai via senza nemmeno svegliarmi!." mi disse, incazzato.

E pensare che dovrei essere io l'incazzata.

"Stavi dormendo Zac, ti avrei mandato un messaggio più tardi." dissi, sedendomi sul divano.

Sbuffò, mentre io sospirai.

"Svegliato male?." chiesi, cercando di far scomparire la tensione.

"Già." disse. "Ho avuto un incubo." disse infine.

"Ti va di raccontare?." chiesi, il modo più dolcemente possibile.

Stette in silenzio per un po', come se ci stesse pensando.

"Ho sognato che mi lasciavi." disse. "E poi dopo era come se io non esistessi più per te." continuò.

"Era solo un sogno amò, non capiterà più, lo sai." dissi, cercando di rassicurare il mio ragazzo.

"Si, era solo un sogno." disse.

•••

È ormai tardo pomeriggio. Zaccaria è in studio e io al supermercato insieme a Sami.

"Secondo te perché nessuna tipa mi vuole?." mi chiese, mentre io presi il latte.

"Perché forse non dai occasione a nessuna?." chiesi, ridendo leggermente, posando il latte nel carrello.

"Questo non è vero." disse, alzando l'indice, facendomi scoppiare a ridere.

Lo squillo del mio telefono mi fece riprendere, mentre feci segno a Sami di andare avanti.

numero sconosciuto:
forse dovresti chiedere a Zaccaria che cosa ci faceva oggi davanti uno studio ginecologico a Lecco...
*foto*

Zaccaria, accompagnato da Mohamed e una ragazza, che erano davanti allo studio ginecologico.

Ma sopratutto, chi era quella ragazza?.

* Non so se il termine sia giusto o meno, ma per capirci è dove le ragazze incinte vanno a fare le ecografie!

𝗣𝗲𝗿 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora