Capitolo 7

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Mi svegliai, con un forte mal di testa e un dolore lancinante alla mano.

Mi guardai intorno, notando che non ero a casa mia.
Poi vidi Gaia accanto a me dormire e capii che eravamo a casa sua.

Guardai la mia mano, fasciata un po' malamente, il che mi causò una piccola risata.

Mi alzai, prendendo il mio telefono, il quale appenò lo accesi esplose dalle notifiche.

Notifiche maggiormente di Sami e Zaccaria.

Cosa ho intenzione di fare ora? Beh, non ne ho idea.

Quello che ho scoperto ieri mi ha lasciato spiazzata, letteralmente.

Sospirai, con mille cose che mi passavano per la testa, non accorgendomi che Gaia fosse dietro di me.

"Buongiorno bella!." disse, sorridendomi.

"Ciao amo." dissi, dandogli un bacio in guancia. "Scusa per ieri sera, non so cosa mi sia preso." mi scusai, mentre la ragazza mi guardò ridendo.

"Scusa di cosa? Le amiche servono a questo Marika, non devi scusarti." mi disse, mettendomi una mano sulla spalla. "Tu devi pensare a cosa fare con lui, non puoi far finta di nulla."

"Hai ragione, proverò a parlargli." dissi, per poi andare in cucina seguendo la mia amica.

•••

Sono quasi le 18:00 e io sono appena tornata in zona. Salutai i pochi ragazzi giù in piazza, salendo le scale trasandate del mio condominio.

Aprii la porta, vedendo la figura di Zaccaria, seduto sul divano.

"Bentornata eh." disse, scattando in piedi, appena mi sentii. "Dove sei stata?." chiese.

"Potrei farti la stessa domanda." dissi, sistemando il giubbotto sull'appendiabiti. "Anzi, sei mai andato realmente in studio in questo periodo?." chiesi, iniziando ad alzare la voce.

"Cosa?." chiese, anche lui alzando la voce. "Di che cazzo stai parlando?." disse, avvicinandosi a me.

"Hai sentito bene." dissi, togliendomi le scarpe.

"Che succede?." mi chiese, stranamente dolce, cercando di toccarmi il braccio.

"Non toccarmi." dissi, spostandomi da lui, come se mi fossi scottata.

Lui assunse un espressione scioccata.

"Dimmi la verità Zaccaria." dissi. "Prima che inizio a parlare e faccio scendere tutti i santi in fila Zaccaria, dimmela tu la verità." continuai, puntandogli l'indice contro.

"Non ho idea di cosa tu stia parlando." disse.

"Ah no?." dissi, ridendo istericamente. "Te la rinfresco io allora?." chiesi, vedendolo impassibile.
"Da quando spacci di nuovo?." chiesi, vedendolo cambiare completamente faccia.

"Cosa?." chiese, iniziando ad avanzare verso di me. "Chi te lo ha detto?." chiese, a un centimetro dalle mie labbra.

"Non è importante adesso." dissi. "È la verità, si o no?." chiesi, mentre la mia voce si incrinò.

Lui prese la testa tra le mani, iniziando a fare avanti a indietro per la stanza, segno che fosse la verità.

"Era solo una consegna." disse, riavvicinandosi.

"No." dissi, mentre le lacrime uscivano numerose dai miei occhi.

"Era un debito in sospeso che potevo ripagare solo facendo questa consegna." disse, prendendo il mio viso tra le mani.

Io gliele tolsi, attaccando la mia schiena al muro.

"Non ci volevo credere Zac, non lo volevo." dissi, piangendo. "Tutte le promesse? Le promesse che avremmo iniziato una nuova vita lontano da quella merda? Dove sono andate a finire!." dissi, urlando a pochi centimetri dai suoi occhi.

"Dove? Te lo dico io, tutte nel cesso!." dissi, per poi dare un pugno alla porta, riaprendomi le cicatrici della sera prima.

"Oh." disse, prendendomi la mano. "Che cazzo hai fatto?." mi chiese.

"Colpa tua, sempre e solo tua." dissi, guardandolo per poi dirigermi in bagno.

L'ultima cosa che sentii da parte sua fu un 'fanculo' sussurrato e la porta di casa sbattere.

Ultimo capitolo per questa sera. Cercherò di aggiornare di più nei prossimo giorni!
Fatemi sapere se vi è piaciuto e cosa pensate della storia fino ad ora!

𝗣𝗲𝗿 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora