Capitolo 23

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due settimane dopo

Dopo due settimane tornavo a casa. Erano venuti a trovarmi tutti i ragazzi, tranne Anas per motivi ovvi.

Zaccaria è rimasto sempre con me, non lasciandomi mai da sola un secondo.

"Attenta amore." mi disse, mentre io scendevo le scale dell'ospedale.

Mi aprii la portiera della macchina, facendomi entrare in essa. Entrò anche lui in macchina e mise partimmo.

"Felice di tornare a San Siro?." mi chiese, portando per un attimo lo sguardo su di me.

"Felicissima." dissi, sorridendogli.

Appena arrivammo davanti il grosso palazzo vidi i ragazzi fuori, cosa che mi fece sorridere.

Scesi dalla macchina, con l'aiuto di Zaccaria.

Salutai tutti e andai verso il mio condominio, salendo le numerose scale.

Arrivati al mio piano vidi Anas sull'uscio della sua porta.

"Anas, stai dentro casa, arrivo io." dissi, staccandomi da Zaccaria e andare verso il mio amico.

Entrammo dentro casa e ci abbracciamo, mentre sua madre fece capolinea nella stanza.

"Oh, cara mia." disse, venendomi incontro. "Anas mi aveva raccontato che ti era successo qualcosa, stai bene?."

"Si signora, non si preoccupi." dissi sorridendole.

"Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere." disse.

"Esatto, ci siamo sempre." terminò Anas, mentre io annuivo.

Li salutai un'ultima volta, per poi andare a casa.

"Mi era mancata casa, devo dire la verità." dissi, togliendomi il giubbotto.

Mi diressi in bagno, alzandomi leggermente la maglia, iniziando a togliere le fasce per applicarne delle nuove.

Sospirai, vedendo la grossa cicatrice dietro alla schiena, piena di sangue.

"Fai fare a me." disse Zaccaria, il quale era entrato nel bagno senza che me ne accorgessi.

Mi disinfettò la cicatrice, per poi bendarmela di nuovo.

"Ti giuro che appena scopro chi è stato lo ammazzo." disse, stringendo i denti.

"Ei, no." gli dissi, guardandolo negli occhi. "Chiunque mi abbia sparato il suo intento era quello di dividerci, ma non c'è l'ha fatta."

"Non serve usare vendetta Zaccaria." finii, mentre il mio ragazzo mi guardava negli occhi.

Lui scosse la testa e si scostò bruscamente da me.

So che sta combattendo una battaglia contro se stesso. Si sta trattenendo con tutte le sue forze di non andare a cercare per tutta Milano e dintorni chi mi avesse sparato.

Si sta trattenendo perché mi ama, lo so.

𝗣𝗲𝗿 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora