25: Sorry

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Al posto di Alex al mio fianco si è seduto Chri.
All'inizio il ballerino ha provato a scherzare con me, ma poi ha capito che ho la testa altrove e mi ha lasciata immersa nei miei pensieri. Sto cercando di pensare al motivo per cui per cui Alex sembra arrabbiato con me.

Appena ha finito vedo Alex alzarsi e tornare verso camera sua.
Finisco anche io di cenare, porto il piatto nel lavandino e decido di andare a vedere cos'ha.

Trovo la porta scorrevole, che divide le due camere, chiusa e la apro lentamente.
Alex è steso sul suo letto, con gli auricolari e girato nella direzione opposta alla mia.

Mi avvicino piano, sedendomi poi sulla punta del letto. Incrocio le gambe e lo guardo.
Sentendo il letto abbassarsi, si accorge della mia presenza e mi degna di uno sguardo.

Non mi guarda più come prima, ma il suo sguardo non è lo stesso di sempre.

Si sfila gli auricolari, per potermi ascoltare.

<<Che succede...?>> bisbiglio insicura, non vorrei che io abbia fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti, senza accorgermene.
<<Nulla>> risponde, voltandosi di nuovo.
<<Se non è successo nulla allora perché mi hai ignorata per tutta la cena? Alex se ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio, me lo devi dire>> cerco di convincerlo a parlare e lui sospira.
<<Il pianoforte>> dice solo, senza guardarmi
<<Cosa, che c'entra ora il piano?>>

Sono alquanto confusa e credo che la mia espressione parli da sola.

Si tira sù e si siede a gambe incrociate, lasciando un pò di spazio tra di noi.
<<Tu e Luigi. Eravate lì a ridere e scherzare, come se tutti gli altri nella stanza non ci fossero e poi gli altri dicevano quelle cose...mi ha fatto sentire in modo strano>>

"Non sarà mica geloso?" penso tra me e me

<<E perché non me lo hai detto prima?>>
<<Perchè non volevo rovinarti il momento, sorridevi e non volevo che smettessi.>>

<<Ti posso abbracciare?>> chiedo dopo qualche attimo di silenzio, ricevendo un cenno di approvazione da parte sua.
Nemmeno il tempo di avvicinarmi, che mi tira dai fianchi verso di lui.

Resta con le sue mani sui miei fianchi, ricoperti da una maglia oversize a maniche corte.
Prima ho fatto la doccia e puntavo sul mettermi una felpa subito dopo aver chiesto a Gigi di farmi da professore, ma poi abbiamo suonato fino a cena e quindi non ho avuto tempo.

Interrompe il nostro contatto e si alza.
Lo guardo confusa, seguendo i suoi movimenti con lo sguardo.
Si avvicina al suo armadio e lo apre, prendendo una felpa nera.

Ritorna a sedersi dove era prima, porgedomi la felpa.
<<Stai gelando, metti questa>>
Non me lo faccio ripetere due volte e la infilo, tirando sù il cappuccio.

Mi avvicino completamente a lui, bisognosa di sentire le sue forti braccia avvolgermi.
Appena inizia ad accarezzarmi la schiena, delle strane sensazioni mi pervadono.

<<Scusami, ho fatto di nuovo il bambino>> sussurra
<<Scusami se non l'ho chiesto a te, ma non volevo farti perdere tempo visto che sei in sfida>>
<<Ma come sei dolceeee>> mi prende in giro, sapendo che mi dà fastidio
<<Non lo dire mai più.>> alzo leggermente la testa, guardandolo negli occhi.
<<Sta cosa che ti dà fastidio ancora non me la spiego>>
<<Ho una reputazione da blocco di ghiaccio da mantenere>> alzo le spalle.
Lui ridacchia e a me quindi spunta un sorrisetto.

<<Ah e grazie per la felpa>>
<<Non ti va assolutamente larga, nono>>
<<Simpatico>>

Scherziamo, ridiamo, parliamo, tutto restando sempre attaccati. Poi riprendiamo a stare in silenzio, lasciando parlare i nostri gesti.

Mi lascio andare alle sue delicate carezze, cadendo nelle braccia di Morfeo.

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Meloncholy // amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora