83: I'm not afraid

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Busso sullo stipite della porta, per attirare l'attenzione di Alex.
È steso sul letto, nella sua stanza, con la faccia sprofondata nel cuscino.
<<Vorrei sapere chi sei, ma girare la testa mi sembra troppo faticoso>>
<<Ah allora sei vivo>>
Gira la faccia nella mia direzione, annuendo debolmente.
<<Più o meno.>>
Faccio qualche passo verso di lui, sedendomi sul letto di Luigi.
<<Sono stanco morto, stamattina mi son svegliato prestissimo.>> si strofina il viso, voltandosi su un fianco.

<<Allora è meglio che tu dorma, perché dopo avrei bisogno di una mano con il piano>>
<<Che devi fare al piano?>>
<<Per la finale ho "easy on me" al piano e volevo chiederti un aiutino, perché sono un tantino in difficoltà>>
Fa per alzarsi, ma lo blocco.
<<Nonono, tu adesso dormi che altrimenti mi sento in colpa.>>
<<Accetto volentieri, però fammi compagnia>>
Mi indica lo spazio libero accanto a sè.
<<Dai>>
Cedo, alzandomi e spostando le coperte.
Mi stendo accanto a lui, che poggia la testa sul mio seno.

Inizio ad accarezzargli i capelli, stringendolo a me.
<<Sei comoda>> commenta, sistemandosi meglio sul mio petto.
<<È un complimento?>>
<<mhmh>> annuisce debolmente.
In men che non si dica, chiude gli occhi e si addormenta.
<<Come cazzo fai ad addormentarti così velocemente non me lo spiego>> dico a bassa voce, come se poi potesse sentirmi.

Poco dopo, Luigi entra in stanza.
Gli faccio un cenno di saluto con la testa.
Lui mi sorride, poi guarda il modo in cui Alex sta dormendo beatamente e il suo sorriso si allarga ancora di più.
<<Non dire niente>> lo ammonisco, prima che possa dire qualcosa di imbarazzante.
Lui alza le mani, non smettendo di sorridere, e poco dopo va di nuovo via.

Più tardi, a farsi spazio nella stanza è la voce di Maria.
<<Ciao ragazzi, come state?>>
Il rimbombo delle parole della conduttrice nella stanza, fa svegliare di soprassalto il moro che quasi salta dal letto.
<<Porcatroia>> impreca lui, portandosi una mano al petto.
Scoppio a ridere, fortissimo.
<<Ben svegliato Malinconia, non mi ero accorta che dormissi. Come state? >> lo prende il giro la conduttrice
<<Eh prima, mentre dormivo, stavo una favola. Adesso sono un attimo sotto shock>> risponde, facendomi continuare a ridere.
<<Guarda come se la ride quella>>
Alex mi guarda, facendo una risatina anche lui, per poi scompigliarmi i capelli.
Sento anche Maria ridere.

<<Tu come stai, Grace?>>
<<Bene bene, grazie. Tu?>> mi tiro su a sedere.
<<Tutto bene.>>
<<Devi dirci qualcosa?>> le chiedo, un filino preoccupata.
<<Nono, vi ho visti e volevo parlarvi un pò. Se avessi saputo che malinconia stava dormendo, non vi avrei interrotti.>>

Ci mettiamo a parlare un pò con Maria del più e del meno, come già successo altre volte in questi mesi.
La conduttrice ci ha sempre trattati come se fossimo tutti un pò suoi figli e ovviamente ci sono ragazzi a cui lei si è affezzionata di più, forse perché più semplici per lei da capire, ed Alex fa parte di questi sin dall'inizio.
Ultimamente sento che si è affezzionata molto anche a me e questo mi fa incredibilemente piacere.

<<Avete pensato a organizzare qualcosa per l'ultima sera?>>
<<In realtà non abbiamo mai parlato di nulla, però ora che mi ci fai pensare si potrebbe fare qualcosa>>
<<Si, magari possiamo organizzare una specie di festa d'addio a tutto questo.>> propongo.
<<Festa d'addio?>> ride la bionda.
<<Si, magari prepariamo una cena e poi che ne so ognuno di noi scrive un pensiero da leggere ad alta voce. Poi concludiamo il tutto con tante belle lacrime, ovviamente>> spiego la mia idea, sapendo già come andrebbe a finire.
<<Ma non è mica un addio Grace. Nè tra di voi, nè alla musica, nè a me, nè al programma.
Se i vostri rapporti son veri, andranno avanti tranquillamente anche fuori di qui.
Con la musica farete tanta strada, perché questo programma è stato solo il vostro trampolino di lancio. State certi che farete grandi cose ed io ne sarò fiera.
Con me ci sentiremo spesso, come succede con ogni gruppo di ragazzi che esce da quella casetta. Che io voglia o no, mi affeziono a voi.
E vi confesso che voi due fate parte dei miei preferiti.
Ed infine ad amici ci ritornerete di sicuro, se vorrete.
Aspettatevi già qualche invito alle puntate della prossima edizione.>>
<<Lo so, lo so. E ti ringrazio per tutto Mary. Però diciamo che è un addio all'esperienza di convivere tutti insieme per mesi, studiando ogni giorno ciò che amiamo.>>
<<Già, per me ormai è normale svegliarmi e trovarmi in una casa piena di gente che corre di qua e di là per non far tardi a lezione. Oppure che ne so, andare in giro per casa durante il pomeriggio e sentire della musica provenire da quasi ogni stanza.>> aggiunge il moro al mio fianco, con un velo di nostalgia.
<<Direi che usciti di qui vi comprate una bella casa tutti insieme e ci andate a vivere dai>>
<<Tu scherzi, ma non è mica male come idea Mary. Se fosse possibile io lo farei senza pensarci due volte.>> alzo le mani.
<<Non ce la fa proprio ad accettare l'idea di non avermi più sempre intorno, Mary>> Alex mi indica, con un sorrisetto sul volto.
<<Adesso che mi ci fai pensare, è meglio se me ne resto a casa mia vah>>

Maria ride e lui mi scompiglia i capelli.

<<Vabbè dai, vi lascio stare. Divertitevi. E scusa del risveglio traumatico malinconia.>>
<<Mi vendicherò prima o poi Mary>>
La salutiamo e poi Alex si alza dal letto.
<<Non vuoi continuare a dormire?>>
<<Nah, non riuscirei. Piuttosto andiamo a suonare dai>> si stiracchia.

Mi fa cenno con la testa di seguirlo fuori dalla stanza, così mi alzo.
Insieme ci dirigiamo al piano, ma prima di iniziare vado a prendere lo spartito e il testo della canzone.

Quando torno, trovo Alex già seduto al piano mentre suona qualche nota.
Mi siedo accanto a lui, che mi ha lasciato metà sediolino, e posiziono i fogli davanti a noi.

Poco dopo, inzio a suonarla e Alex mi da qualche dritta.
<<No, qui devi suonare le note più alte>>
Mi prende la mano e me la sposta, posizionandola sulle note giuste.
Ricomincio da capo e questa volta va già meglio.
<<Oh però per non aver mai suonato prima di entrare sei brava>>
<<Avevi dubbi?>> alzo le sopracciglia, guardandolo.
<<Per questa risposta d'ora in poi continuerò a dire che sei una frana.>>
<<Difficile da accettare che sia più brava di te eh>>
<<Ma sentila>>

Riprendiamo a suonare, con lui che mi corregge quando sbaglio e io che fra un pò faccio testa e piano se rifaccio lo stesso errore un'altra volta.

<<Dai, fammela sentire tutta. Cantala anche>>
Annuisco e faccio come detto.
Quando ho finito, lo vedo poggiato con la testa sul gomito mentre mi guarda e un piccolo sorriso gli illumina il viso.
<<Che c'è, ho sbagliato qualcosa?>>
<<Nono, nulla>> scuote la testa.
<<Perché sorridi scusa?>>
<<Così, non posso?>>
Alzo le spalle, sorridendo poi anche io.

Mi poggio con la testa alla spalla del ragazzo al mio fianco, sospirando.

<<A che pensi?>> mi chiede dopo un piccolo lasso di tempo in cui siamo rimasti in silenzio a pensare.
<<Non prendermi in giro>> lo ammonisco.
<<Non lo farò, ti ascolto>>
<<Penso al fatto che è vero che "non posso accettare di non averti più intorno">> faccio riferimento alle sue parole.
Mi lascia un bacio sulla testa, tornando a sorridere.

<<Ceh noi siamo abituati a vivere nella stessa casa, è così che ci siamo conosciuti, e tutto ad un tratto ci ritroveremo tremendamente distanti.
Sarà strano e difficile, credo. Ho un pò paura.>> mi spiego meglio, sentendomi un pò in imbarazzo.
<<Io non ho paura.>>
<<È sempre bello sapere quanto tu sentirai la mia mancanza, eh>>
<<Non intendo questo. Mi mancherai da morire Grace, lo sai anche tu. 
Ma io non ho paura perché so che possiamo farcela se ci impegniamo.
So che non sarà sempre semplice e parlo per esperienza, ma ne varrà la pena.>>

Mi prende la mano e se la porta in grembo, accarezzandone il dorso.
<<Insomma, non ho paura di bruciare la fiamma per un'emozione>>
Lo guardo e sorrido.
<<Bruciare la fiamma per un'emozione...>> ripeto, ripensando alle sue parole.
<<Sei sempre così filosofico, Malinconia>>

<<Mi dispiace, ma non sono disposto a sparire dalla tua vita a breve. Non ti libererai di me molto presto>>
Spero di non doverlo mai fare, in realtà

"Io non ho paura"

"Io non ho paura"

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Meloncholy // amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora