78: I would stay with you forever

1K 64 13
                                    

Sono in camera mia, a casa mia.
<<Graceee vieni>>
Una voce, che ormai a stento ricordo, mi richiama. È la sua voce.
Vado in camera sua e lo trovo in piedi, con il solito abbigliamento che usa per allenarsi.
Davanti a me c'è mio fratello.
<<Voglio farti vedere questa nuova coreografia, la adorerai>>
Io annuisco e lui fa partire la musica, poi si mette in posizione.
Balla e come al solito mi viene la pelle d'oca.

<<Come sono stato?>> mi chiede una volta finito.
<<Sei bravissimo, Davide. Amo vederti ballare, vorrei poterlo fare per sempre>>
Non so perché, ma provo una strana sensazione e quindi sento il bisogno di dirgli queste cose.
<<A cosa devo tutte queste lusinghe?>> mi chiede stranito, alzando un sopracciglio.
<<È solo che sei proprio bravo e che ti voglio un mondo di bene>>
<<Grace stai bene? Non mi hai mai detto nulla di così dolce...>> si siede sul suo letto e continua a guardarmi.
<<Volevo solo dirti ciò che penso>>
<<Beh, grazie allora. Anche io ti voglio bene, sai?>>
Mi rivolge uno dei suoi sorrisi e io ricambio.
<<Posso avere un abbraccio?>>
Lui mi guarda titubante, ma poi annuisce.
Si alza e io mi avvicino.
Mi stringe tra le sue braccia e poggio la testa sul suo petto.
<<Sicura di stare bene Grace? Non mi abbracciavi da quando avevi 6 anni tipo>>
<<Si, io...ho solo una strana sensazione>>
D'improvviso Davide svanisce e mi ritrovo in una stanza buia, da sola.

Mi sveglio di soprassalto, con la fronte imperlata di sudore.
Era tutto un sogno...
Mi alzo, non prendo nemmeno una giacca, e vado direttamente in giardino.
Ho bisogno d'aria.

Esco fuori e un'ondata di vento freddo mi investe.
Mi siedo sul divano arancione e porto le ginocchia al petto.

Non sognavo mio fratello da un sacco ormai. In genere sogno di passarci del tempo insieme e siamo sempre tranquilli e molto più in confidenza di quanto lo fossimo nella vita reale
Questa volta è stato diverso.
Era come se già sapessi che prima o poi lui non avrebbe più potuto mostrarmi le sue coreografie.

Delle lacrime iniziano a bagnarmi le guance. Piango, cercando di non fare rumore per non svegliare Michele che dorme nella stanza gialla.
Piango perché vorrei che lui fosse ancora qui, ad aspettarmi fuori.
Vorrei averci avuto un rapporto migliore.
Vorrei che non mi avesse mai detto di odiarmi.

Resto rannicchiata sul divano per un bel po', forse per un'oretta, e poi decido di andare a farmi una camomilla per riuscire a dormire almeno qualche ora.
Arrivo in cucina e vedo Alex seduto su uno sgabello, mentre mangia dei biscotti col latte.
Mi affretto ad asciugarmi le guance il più in fretta possibile, prima che si accorga della mia presenza.

<<Hey, che ci fai sveglia tu?>>
Alzo le spalle.
<<Non riuscivo a dormire e sono stata un po' in giardino.>>
<<Sei stata un giardino a mezze maniche?>> mi rimprovera.
<<Tranquillo, non mi ammalo per così poco. Mi preparo una camomilla, ne vuoi un pò?>>
Gli dò le spalle e apro i vari sportelli per prendere una tazza e la camomilla.
Tiro su col naso e faccio scaldare l'acqua.
<<No, grazie. Tutto bene?>>
Mi limito ad annuire.

Sento lo sgabello strisciare sul pavimento, ma non mi giro.
Accanto a me sbuca Alex, che si poggia al bancone della cucina, e mi guarda.
<<Successo qualcosa?>>
<<Sto bene Ale, davvero>>
<<No che non stai bene, hai pianto>> mi sposta i capelli dal volto.

Verso l'acqua calda nella tazza e poi lo guardo.

<<Dimmi che hai, ti prego>>
<<Ho sognato mio fratello>>
<<Grace...>>
<<Va tutto bene, è solo che non succedeva da un sacco ormai.>>
<<E cosa è successo in questo sogno? >> prova a chiedermi, titubante.
<<Non sei costretta a raccontarmelo se non vuoi, ma se ne vuoi parlare ti ascolto>>
Lo guardo e mi ricordo di quanto sia stata fortunata ad incontrarlo.
<<In realtà non è successo nulla di particolare. Eravamo a casa e lui mi ha fatto vedere una delle sue coreografie, poi però ho sentito il bisogno di dirgli quanto gli volessi bene.>>
Immergo il filtro nella tazza.
<<Avevo una sensazione strana, come se sapessi già cosa sarebbe successo>>

<<Avevate un bel rapporto, voi due?>>
<<Non saprei dirtelo. Non passavamo di certo le giornate insieme a confidarci, nè tanto meno ci dicevamo di volerci bene. Ma c'erano quei momenti, in cui lui ballava e io cantavo, che mi facevano sentire vicina a lui più che mai.
La musica era ciò che principalmente ci legava, probabilmente se non avessimo avuto entrambi questa passione il nostro rapporto sarebbe stato inesistente.>>
Ricordando quei momenti, mi scende una lacrima.

Il ragazzo al mio fianco poggia una mano sulla mia schiena e mi accarezza.

<<Ho sempre desiderato di riuscire ad averci un legame al di fuori di quei momenti, ma non ci sono riuscita e adesso ho così tanti rimpianti...>>
Si sposta un po', per abbracciarmi da dietro e lasciarmi un bacio nei capelli.
<<Non credo di avergli mai detto quanto gli volessi bene o, se l'ho fatto, non è stato abbastanza spesso.>>
<<Anche io non ricordo l'ultima volta in cui ho detto a Fede di volerle bene, ma questo non significa che io non ci tenga a lei. È pur sempre la mia sorellastra.
Purtroppo tuo fratello non ce l'ha fatta, ma ti ho già detto una volta che non dovresti fartene una colpa.
Penso che adesso, a vederti qui, sia infinitamente fiero di te e dovresti esserlo anche tu.>>
Annuisco piano, sperando che lui sia davvero fiero di me.

<<Aspetta, hai detto sorellastra?>> mi giro verso di lui e lo guardo confusa.
<<Si, abbiamo padri diversi>>
<<Non me lo hai mai detto, ero rimasta un'attimo confusa>>
<<Adesso te l'ho detto>> alza le sopracciglia.
<<Perché non parli mai della tua famiglia?>>
<<Non so, forse perché non c'è nulla di interessante da dire.>>
<<Qualsiasi cosa tu dica è interessante.>>

Nella penombra vedo sbucare le sue fossette e di rimando sbucano anche le mie.

Afferro la tazza e me la porto alle labbra, soffiando un pò per raffreddare il liquido al suo interno.

<<Vieni, mettiamoci sul divano.>>
<<Non ti sembra l'ora di andare a dormire, Malinconia?>>
<<Ti faccio compagnia mentre bevi quell'intruglio>> si avvia verso il divano in corridoio e io lo seguo.
<<È solo camomilla>>
<<Ha un gusto orrendo, non so come facciate a berla>>
<<Non hai tutti i torti, però riesce a farmi dormire da dio>>

Si lascia cadere a peso morto sul divano e poi mi tira da un braccio, facendomi sedere accanto a lui.
<<Sarai idiota eh. Tra un po' mi facevi cadere tutto "l'intruglio" addosso.>>
<<Ti saresti scaldata un pò>>
<<Cretino>>

Chiacchieriamo un pò, mentre finisco la mia camomilla.
Lui si stende ed apre le braccia, facendomi segno di fare lo stesso.
<<È tardi Ale, finisce che ci addormentiamo qui>>
<<Dai, stiamo solo un altro po'. E poi anche se ci addormentassimo qui, qual è il problema?>>
<<Contento tu>> alzo le spalle, poggiando la tazza a terra.

Mi stendo anche io e gioco un pò con suoi capelli, mentre il signorino qui presente quasi mi stritola.

Dopo poco sento gli occhi pesanti e man mano iniziano a chiudersi.

<<Resterei con te per sempre>>
Credo di aver sentito Alex sussurrare queste parole, o forse è solo ciò che penso io.

"Resterei con te per sempre"

"Resterei con te per sempre"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Meloncholy // amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora