30: Ritual

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Dopo tutto ciò che era successo durante quella mattinata, a Zhongli sembrava surreale pensare di prepararsi per un appuntamento con Childe. Aveva riferito ogni cosa a Venti e Xiao, li aveva lasciati accordarsi a propria volta con Nadja e Signora, e infine si era ritirato nelle proprie stanze. Aveva avuto bisogno di riflettere sulle parole di Nadja, su ogni scoperta che era stata portata alla luce e sul piano che intendeva attuare.

Per poterlo fare, si era preso mezza giornata di totale solitudine, riflettendo in salotto il più a lungo possibile.

La prospettiva di abbandonare il proprio potere era più terrificante di quanto volesse ammettere a sé stesso. Ormai vegliava su Liyue da centinaia di anni, ed era quasi diventato confortante pensare di avere una presa su di essa, di avere la capacità di salvarla da qualunque cataclisma, mostro o pericolo. Aveva sigillato mostri marini nel cuore dell'oceano, scacciato degli dei crudeli, si era circondato da Adepti e aveva guardato la sua capitale prosperare, fino a diventare la più ricca di tutta Teyvat. Aveva guardato i volti dei suoi abitanti farsi sempre più sereni, le strade in cui passeggiavano più sicure, e aveva creduto, finalmente, di avercela fatta.

Ecco che invece, purtroppo, Nadja lo aveva messo di fronte alla dura realtà: gli dei superiori erano pronti a distruggere il suo lavoro e la sua gente, proprio come avevano fatto con Khaenriah. Che cosa avevano fatto di male per meritarselo?

Credeva di essere stato attento a sufficienza, ma, a quanto pare, neppure lui poteva competere contro alla rabbia e alla crudeltà di creature che si credevano superiori a chiunque popolasse Teyvat. L'unica alternativa era opporsi al destino. Doveva accettarlo il prima possibile, per quanto dolorosa fosse l'idea di perdere il proprio potere e lasciare Liyue senza un dio. Non era sicuro che accadesse, ma prepararsi a quell'eventualità era necessario. Così come, purtroppo, era necessario lasciare l'incarico di combattere gli dei a Nadja, per quanto non apprezzasse l'idea. L'avrebbe seguita, certo, ma sapeva già che sarebbe stata l'unica ad avere in pugno tutte le loro gnosis, esponendosi pericolosamente ai loro nemici.

Sospirò appena, prima di alzarsi in piedi e decidere di darsi una sistemata. Per quanto avesse la testa piena di pensieri, dubbi e paure, aveva comunque davvero voglia di vedere Childe. Si augurava vivamente che le proprie azioni non fossero condizionate da quelle preoccupazioni. Ci teneva immensamente a passare una serata piacevole con lui. Ci avevano impiegato tanto, ad arrivare al punto in cui erano ora, e uscirci a cena dopo avergli confessato i propri sentimenti gli sembrava quasi un sogno.  

Prese una camicia dall'armadio, assicurandosi che fosse ben stirata, cercando di distrarsi da certi ragionamenti. Soprattutto quelli che riguardavano il dover mentire ancora a Childe per settimane, fino a quando non avrebbe completato il piano e dato la propria gnosis a Nadja. 

Era stato tremendamente bello sentirsi amato da lui, ma iniziava a sentire il peso delle proprie menzogne e dell'identità che gli stava nascondendo.  Pur di proteggere il suo destino e non cambiarne il corso, però, si sarebbe impegnato a mantenere il silenzio, come aveva promesso di fare a Nadja. Sperava soltanto di non dover tirare avanti quella farsa troppo a lungo, o che Childe non venisse a scoprire chi fosse da qualcun altro. 

Mentre si spazzolava rapidamente i lunghi capelli corvini, stringendoli in una coda morbida, si lanciò un'occhiata allo specchio. Il trucco sugli occhi, fortunatamente, riusciva a mascherare parte del turbamento che aveva provato durante le ultime ore. Sperava soltanto che Childe non lo notasse:  non voleva allarmarlo.

Chiudendosi i bottoni della giacca, prima di uscire, si ritrovò a sorridere leggermente di fronte allo specchio. 

Le cose avevano di certo preso una piega inaspettata, e più spiacevole del previsto.

Noctilucous Jade (GENSHIN IMPACT - Childe x Zhongli )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora