Capitolo 14: Chiacchere

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«È domani» mi disse Chri.

«Come scusa?» gli chiesi non capendo.

«Oggi è domani» mi ridisse.

«Non aspetta non sto capendo, se ti rifersci a ieri allora sì, è domani» gli risposi confusa.

«Cosa dovevamo fare domani, riferendomi a ieri?» mi chiese.

«Eh, non lo so cosa- ahhhh» gli risposi.

«O mamma scusa, mi ero completamente dimenticata, non potevi dirmelo prima? Sono le 22!» gli chiesi.

«E ora è colpa mia se tu non ti ricordi le cose?» mi disse.

«Lasciamo perdere dai, ora parliamo» gli dissi mettendomi sul divano e facendogli cenno di sedersi vicino a me.

«Partiamo col dire che, mi ero sfogato con te e tu te ne sei andata» mi rimproverò.

«Scusami ma dovevo fare una telefonata importante» gli spiegai.

«Sì tuo fratello» mi disse.

«Sì esatto ma, come lo sai?» gli chiesi.

«Me lo ha detto Mattia» mi rispose.

«Non so proprio stare zitto» gli dissi.

«Sono io che gliel'ho chiesto» mi rispose.

«E perché lo volevi sapere?» gli chiese.

«Ma fatti un po' gli affari tuoi» mi disse.

«Questi sono affari miei, sei tu che ti sei intromesso» gli spiegai.

«Ma non è questo il motivo per cui volevo parlare» mi disse.

«Giusto, vai parla» gli risposi.

«Sono un po' preoccupato» mi disse.

Vidi il suo sorriso che aveva sul volto sparire tutto d'un colpo.

«Di cosa hai paura? Lo sai che sei bravo» gli dissi.

«Sì ma, lui è più bravo, ecco ora l'ho detto» mi rivelò.

«Ma stiamo scherzando? Christian, è ovvio che può essere più preparato, più versatile ecc. ma ciò che fai tu lui non lo fa» gli dissi.

«Tu questo non lo sai» mi disse.

«Sì fidati lo so, conosco Dario, e so che si sognerebbe di fare ciò che fai tu» gli risposi.

Silenzio.

«Se la sfida fosse su una comparata di Modern, allora sì, onestamente, perderesti senza alcun dubbio» gli dissi.

«Grazie» mi rispose scocciato.

Mi venne quasi da ridere ma per rispetto mi trattenni e mi limitai a sorridere.

«Non è questo il punto, non c'è bisogno di mentire, è più bravo di te nel Modern, ma la sfida è su un cavallo di battaglia e tu, sei S-T-R-E-P-I-T-O-S-O nel tuo» gli dissi.

«Grazie» mi ridisse.

«Stacolta sono serio» mi disse.

«Lo avevo capito» gli risposi.

«E quindi?» gli chiesi.

«Quindi cosa?» mi chiese.

«Sei consapevole di quello che sei e che puoi fare?» gli chiesi.

«Diciamo di sì, tanto ormai...» mi rispose.

«Come sarebbe a dire tanto ormai?» gli chiesi quasi delusa.

«Domani si registra, non posso cambiare molto la situazione» mi disse.

«Ti sei già esibito?» gli chiesi.

«No» mi rispose confuso.

«E allora tutto è cambiabile» gli risposi.

Sospirò.

«Ora mi dici perché volevi sapere di mio fratello?» gli chiesi.

«No, sono affari miei» mi disse.

«Ma dai» lo supplicai lasciandogli un cuscino.

«Ahia, pensi di comprarmi con la violenza?» mi chiese.

«Ti credevo più matura» mi disse ridendo.

«Ha parlato il diciottenne» gli dissi oltraggiata.

«Ancora per poco» mi rispose.

«Per ora sono io la più grande» gli dissi.

«Sarai anche più grande di età ma di mentalità sono più maturo io» mi disse.

Sinceramente, mi offesi.

«Va bene signorino piango per la sfida, me ne vado» dissi alzandomi dal divano.

«Ma dai, no!» mi disse ridendo fermandomi.

«Scemo» gli dissi.

«Mai quanto te» mi rispose.

Mi abbracciò e feci lo stesso.

«Notte Chri» gli dissi dandogli una pacca sulla spalla.

«Buonanotte» mi rispose.

«Vinci» gli dissi.

«Certo» mi rispose.

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora