Capitolo 26: Passo a due

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Mi svegliai più assonnato del solito, la sera prima avevo fatto tardi perché avevo aiutato a lavare i piatti e, non so il perché, questo mi tiene sempre un po' sveglio. Infatti mi ci è voluto un po' di tempo prima di addormentarmi.

Mattia, al contrario, si era già svegliato ed era pimpante come se fosse il suo compleanno. È sempre così, ogni mattina lo trovo già sveglio e raggiante, poi ci sono io, sembro un morto resuscitato per sbaglio.

Fortuna che non siamo ad una gara di entusiasmo, altrimenti non avrei nemmeno superato i casting.

C'è solo una cosa che mi può tirare su il morale la mattina: la colazione.

Appena mi alzai dal letto salutai Mattia e andai in bagno per vestirmi e sistemare un po' il mio viso, iniziando con tentare di aprire gli occhi. Già li avevo difficoltà. Dopo essermi bagnato la faccia e vestito uscii dal bagno e andai in cucina.

Erano tutti già svegli da un po' e, soprattutto, non sembravano per niente tristi di essersi svegliati. Insomma, chi è che sta male a letto?

Tutti tranne una, Serena.

«Chs succede?» le chiesi avvicinandomi a lei.

«No niente, è che oggi dobbiamo incontrare Raimondo ricordi?» mi chiese.

La Celentano aveva di nuovo riproposto il passo a due con Serena, e in più l'aveva anche messa in sfida.

«Sì, ma non è nel pomeriggio?» le chieis per conferma.

«Sì, sì, tranquillo, solo che probabilmente mi dirà che non andrà fatto ma io lo voglio fare» mi disse.

«Sere, ti capisco, ma pensa a me, l'abbiamo provato e non è riuscito, non riesco minimamente a fare niente in tutta la coreografia» le spiegai.

«Lo so, però» mi disse senza completare la frase.

Aveva l'orgoglio ferito e si notava. La capivo, pure con me funzionava allo stesso modo, fare di tutto pur di non darla vinta a chi ti va contro è uno dei difetti peggiori che esistono, ma allo stesso tempo è ciò che ti fa crescere.

Fossi in Serena sarei già scoppiato, la stimo come persona, è sempre sorridente e quando non lo è evita di farlo a vedere, ma io lo noto sempre. Ha molta autostima di sé stessa ed una cosa che vorrei acquisire da lei. È determinata e non spetterebbe mai di battersi pur di dimostrare quanto vale. E secondo me, vale tanto.

Guardai l'ora e si era fatto tardi, mangiato un biscotto al volo e poi presi le miei cose per fare classico. Già non ho il Maestro Montesso dalla mia parte per ovvi motivi, figuriamoci se arrivo pure in ritardo.

«Aspetta Chri!» sentii dire in lontananza da una voce inconfondibile.

«Che c'è Matti?» chiesi voltandosi verso di lui che ormai mi aveva raggiunto.

«Niente, andiamo insieme» mi disse.

«Ok» gli risposi ridendo.

Durante il tragitto casetta-scuola parlammo di varie cose, conversare con Mattia era sempre bello, anche se a volte aveva le sue uscite "baresi", e da finto presuntuoso, in realtà non era così. Era il mio fratellino, anche se era stupido, io ero più bello, più talentuoso e altro mille aggettivi in cui sono nettamente superiore rispetto a lui, gli voglio un mondo di bene.

Arrivammo in palestra dove, a nostra sorpresa, ci stava aspettando solo Serena, mentre Carola, Dario, Guido e Ilaria non erano ancora arrivati. Il team Todaro si era ritrovato insieme, da solo, in palestra, in una lezione di classico: il colmo.

Dopo poco arrivarono anche Ilaria e Carola e poi gli altri due seguiti dal maestro.

Mi misi vicino a Serena per fare gli esercizi così dopo avremmo potuto finire di paralre del passo a due. Mi sentivo un po' in colpa di non poterla fare risaltare, beh, accanto a me di certo in quella coreografia sarebbe risultato fantastica, ma non potevo proprio riuscire a metterla in atto. E questo, in qualche modo, la penslizzava; non le dava la possibilità di mostrare quanto vale, anche se, secondo me, avrà altre occasioni per farlo.
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Arrivò il pomeriggio, e dopo la lezioni di Hip Hop per la coreografia di Andreas, mi diressi assieme a Serena verso la sala dove Raimondo ci stava aspettando. Era arrivato il momento di scoprire la verità sul da farsi futuro.

Appena aprii la porta sentii subito un clima di tensione, non era piacevole per nessuno fare quell'incontro, per la seconda volta.

«Buongiorno ragazzi, mettetevi pure qua davanti» ci disse il Maestro indicando le sedie disposte di fronte a lui.

«Allora, Serena, parto da te» disse lui.

«La faccio breve, te il passo a due non lo farai» disse. Questa cosa mi preoccupava, ma allo stesso tempo mi sollevava.

«Non penso che tu possa sfigurare a fare una cosa del genere, anzi, secondo me te la caverstsi benissimo, ma sei in sfida no? La Celentano ti ha messo in sfida, quindi vuol dire che per lei sei fuori dal programma. Perciò non vedo il senso di farti fare questo passo a due» le disse lui.

Serena stava annuendo a tutte le sue parole ma sapevo perfettamente che dentro di sé non era proprio felice di tutto ciò.

«Christian invece» disse lui riportandomi alla realtà.

«Questo compito indubbiamente ti serve, ma solo se lo si affronta bene, lo devi lavorare in sala, se vuoi farlo, perché ti aiuta con la tecnica Modern, ma le prese fanno studiate bene e non per forza poi ti devi esibire» mi spiegò.

«Serena è fuori gioco, quindi se lo vuoi fare con Mattia, Dario, Ilaria, non lo so con chi lo vuoi fare, fai tu» mi disse lasciandomi carta bianca.

Sorrisi. Non sapevo se era per ansia o perché ero assolto dalle critiche della Celentano, che di sicuro sarebbero state del tipo "non sei abbastanza preparato tecnicamente", cosa che so perfettamente pure io.

Lo salutammo e ce ne tornammo in casetta.

«Felice?» chiesi a Serena nel tragitto.

«Abbastanza, mi ha detto che secondo lui posso farla e a me basta questo, non sono venuta qua per dimostrare qualcosa alla Celentano ma, in primis, per soddisfare me stessa» mi rispose.

«È così che si ragiona» le dissi.

«Tu invece?» mi chiese.

«Così e così, mi fa piacere avere la possibilità di studiare lo stesso le prese, ma lo stesso tempo mi sento "in colpa" per te» le rivelai.

«Tranquillo Christian, avresti rischiato addirittura di farti male, non vorrei mai questo» mi disse.

Arrivammo in casetta e i nostri percorsi si divisero, subito cercao Mattia per raccontargli tutto. Andai in camera e lo trovai steso sul letto.

«Com'è andata?» mi chiese sapendo dell'incontro.

«Ha detto che non ce la farà fare, ma vuole che io la studi lo stesso, non con Serena, ma almeno posos imparare e migliorami» gli spiegai.

«E con chi la fai allora se non con Serena?» mi chiese.

«Boh non so, tu hai voglia?» gli chiesi buttandola là.

«Io? Christian io non capisco nulla di Modern» mi disse.

«Perché non chiedi a Ilaria?» mi suggerì.

«No, ha già le sue cose da fare, non voglio disturbarla» gli risposi.

«E perché io no?» mi disse.

«Prova a chiederglielo, al limite ti dice che non può, ma secondo me le farà piacere aiutarti, poi almeno lei ne sa qualcosa» mi disse.

«Forse hai ragione, dopo ci parlo» gli dissi.

Spazio autrice:
Ciaooo, scusate per l'orario ma volevo lo stesso pubblicare qualcosa da farvi leggere. Opinioni sulla puntata? E sul capitolo? Noteee <3 ❤

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora