Capitolo 3: Lettera

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Maria mi chiamò per andarmia  sedere sulle gradinate assieme a Mirko, Nicol e Carola dicendo che doveva darci una comunicazione.

«Parlo a Nicol, Carola e Ilaria, voi siete qua non perché la cosa vi riguarda ma perché riguarda Mirko e voi siete le uniche con cui parla» ci disse.

«Anzi, chiamatemi anche Serena perché riguarda pure lei» ci disse.

Mi alzai e andai in cucina.

«Sere vieni, Maria ci deve dire una cosa» le dissi.

«Ok» mi rispose arrivando.

«Visto che ci sei Ilaria prendi la busta rossa che è fuori» mi chiese Maria.

«Ok» le risposi uscendo per prenderla.

La porsi a Mirko e Maria iniziò a leggere la lettera che era contenuta al suo interno.

Era una lettera da parte della maestra Alessandra Celentano in cui spiegava a Mirko le modalità di lavoro che avrebbero avuto insieme.

In questa lettera faceva riferimento al fatto che, secondo lei, Raimondo ha regalato un banco a Serena mentre lei, al contrario, si rendeva conto della realtà e quindi non aveva regalato niente.

A fine lettura Maria chiese a Serena di commentare ciò che era stato detto su di lei.

«Sinceramente non capisco cosa intenda, perché all'estero non mi è mai capitata una cosa del genere, solo qua, solo lei ha fatto commenti del genere, penso si riferisca alle gambe... però non ne capisco il motivo» disse lei.

La abbracciai visto che era vicino a me.

«Mirko?» chiese Maria.

«Non so che dire, anche la coreografia che oggi abbiamo provato, non è nel mio, non la so fare. Così non mi aiuta, poi i voti da 1 a 3...» rispose lui.

In effetti la sua proposta di voto è stata al quando deludente, tutte le speranze vengono distrutte dal momento in cui dici ad una persona che non può arrivare nemmeno ad un 4.

«Guardiamo la nuova coreografia» ci disse Maria.

La TV si accese e iniziò un video in cui Simone stava ballando la nuova coreografia.

«Che te ne pare?» chiese Maria a Mirko.

«Oggi in sala ci sono stato tantissimo a provare l'altra coreografia e questa mi sembra ancora più difficile, come faccio a dimostrare me stesso se mi vengono assegbate queste coreografie?» disse lui oramai disperato dalle scelte della sua insegnante.

«Mirko, prendi questa cosa come un vantaggio, uno sprono a fare meglio, se lei ti dice che puoi arrivare massimo 3, non ti da false speranze, tu però arrivaci a quel 3» gli disse Nicol cercando di motivarlo.

«Ho capito ma se mi da queste coreografie come faccio ad arrivarci, per me è impossibile» le rispose lui.

«Mirko ascoltami, ti troverai spesso a fare cose che non ti riusciranno, che saranno difficili, ma quelle ti fanno imparare, so che può sembrare una frase banale ma è vero, non la farai in modo splendido ma la farai, e questo è un traguardo» gli disse Carola.

«Se non riesci va bene, almeno potrai vantarti di aver provato una coreografia con Alessandra Celentano, non è da tutti» gli dissi io.

«Sì ma io proprio non riesco» disse lui.

«Non importa Mirko, l'importante è che ora tu vai e provi felice della tua opportunità» gli disse Nicol.

Si avvicinò a lui e l'abbracciò. Mi sentii un po' di troppo così andai in cucina insieme a Serena.

La vedevo un po' giù di morale.

«Che ti prende?» gli chiesi.

«Io non gli do peso alle sue parole, perché so quanto valgo, però un po' ti da fastidio» mi disse lei.

«Lo so, ma se devo dire la mia, tu balli Modern, il mio stesso stile e non trovo differenze o comunque non grandissime, quando balli mi piace vederti perché sei pura e si vede che ci tieni, e poi sinceramente, se ti guardo non li vedo nemmeno i chili in più, per me non ci sono» le dissi.

«Ma lei li vede» mi disse.

«Ma chi te lo ha dato il banco? La Celentano, o Todaro? Finché piaci a lui, e finché non dovrai andare in sfida, fregatene» le dissi.

«Le critiche finché sono costruttive vanno bene, ma non mi sembra questo il caso, a Todaro piaci? Sì, al pubblico? Anche, quindi di che ti preoccupi?» le chiesi.

«Anche per il discorso che mi hai fatto tu, balliamo Modern entrambe, ma quando balli tu io le vedo le differenze, sei più leggera, elegante, sai fare più cose...» mi disse lei.

«Ma non è vero, sei tu che sei autocritica... poi ci stanno le differenze, altrimenti non ci sarebbe motivo di essere qua in due, sei brava punto. E le tue gambe non sono grosse, anzi. Christian!» dissi chiamandolo vicino a me.

«Che c'è?» mi chiese lui.

«Ti sembra che Serena sia sovrappeso?» gli chiesi.

«No, anzi, mi sembra molto in forma» ripose lui.

«Visto! È inutile che ti fai le paranoie» gli dissi.

«È vero, non distruggerti la vita per i commenti degli altri» gli disse Chri.

«Grazie» mi rispose lei abbracciandomi.

Le sorrisi e Christian si unì all'abbraccio.

«Ok, momento affetto finito» disse lui allontanandosi.

Quel ragazzo mi sorprende ogni giorno di più.

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora