Capitolo 54: Fidanzati?

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//narrato in terza persona

Tutti gli allievi avevano finalmente raggiunto il traguardo del serale, forse uno degli obiettivi più importanti nel loro percorso.
Per tutta la casetta si percepiva aria di festa, i ragazzi ballavano, ridevano, scherzavano, ma non per tutti, quel momento sembrava essere di massima felicità.

«Vieni con noi a divertirti» disse Serena alla sua amica seduta sul divano.
«Mi sto divertendo anche da qua, tranquilla» le rispose lei cercando di rassicurarla.
«D'accordo, ma goditi il momento»

Ilaria si stava guardando in torno, dalla sua prospettiva del divano riusciva ad avere un quadro completo della situazione, ed effettivamente tutti erano molto felici.
C'era un volto però che la turbava, era un volto a lei molto caro e che non poteva ignorare. Si alzò per raggiungerlo in salotto.

«Perchè non festeggi come tutti?» chiese accarezzandogli il volto.
Lui poggiò la guancia sul palmo della sua mano e si fece coccolare.
«Non mi va» rispose poi.
«Colpa mia vero?» chiese la ragazza «è per la storia della votazione che sei così?» chiese di nuovo.
«No tranquilla, potrei fare l'orgoglioso e dirti che ci sono rimasto male, ma invece mi fa piacere che tu sia riuscita a mettere i rapporti personali da parte. È già stata una scelta difficile, non voglio infierire» rispose lui.
Lei lo guardò sorridendo, felice che lui l'avesse capita.
«E poi, tra te ed Alex io avrei scelto lui» affermò poi in seguito il ragazzo.
Lei mimò un pugnale intento a trafiggerle il petto.
«Un colpo al cuore» disse.
Entrambi si misero a ridere.

«Allora perchè sei triste?» chiese lei tornando seria.
«Avrei voluto ci fosse anche qualcun altro a festeggiare» rivelò Christian.
«Lo so» le disse Ilaria.
Gli diede un bacio tra i capelli in segno di affetto.

«Ti posso fare una domanda?» chiese il ricciolino.
«Dimmi»
«Io e te siamo fidanzati?» chiese.
Lei rimase un po' spiazzata dall'insolita domanda.
«In che senso?» chiese.
«C'è solo un senso» prescisò il ragazzo.
«Lo so, scusa, volevo chiedere: perchè?» si spiegò meglio la ragazza.
«Non lo so, insomma, cosa devo dire ai miei genitori?»
Lei sorrise intenerita.
«Digli che sei al serale» fece una pausa di riflessione «e che sei felice perchè ci sono anche io» concluse.
Lui accennò ad un sorriso.
«Tu cosa hai detto ai tuoi?» chiese allora Christian.
«Niente» rispose lei.
«Non c'è stato bisogno di dire nulla»

spazio autrice:
capitolo corto e totalmente di passaggio, ragazzi scusatemi.
Sta iniziando una nuova edizione di amici e so perfettamente che di questa storia non vi importa più nulla.
non so se la continuerò...
scusate

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora