Capitolo 12: Problemi

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La mattina seguente mi alzai molto stanca, la sera prima avevo pulito assieme ad Elisabetta fino a tardi.

«Buongiorno» dissi a Carola e Serena che si erano appena svegliate.

«Buongiorno» mi risposero entrambe.

Misi le pantofole e andai in bagno a rendermi un minimo presentabile.

«È oggi che vai a fare la radiografia?» chiesi a Serena uscendo dal bagno.

«Sì ce l'ho alle 8» mi rispose.

«Buona fortuna» le augurai.

«Io vado in cucina» ci disse Carola.

«A vedere se c'è Luigi» la prese in giro Serena.

Lei non rispose e uscì dalla stanza.

«Invece con Albe?» le chiesi.

«Come deve andare?» mi rispose.

«Stiamo insieme quando capita ma nulla di può, se dovrà succedere qualcosa accadrà da solo» mi disse.

«Sono sicura che sboccierà qualcosa, intanto pensa a rimetterti con il ginocchio» le dissi.

«Quello speriamo non dia troppi problemi, stava andando tutto così bene!» disse triste.

«Tranquilla, non è finito nulla. Non fare conclusioni affrettate» la rassicurai mentre continuavo a prepararmi.

«Ho capito ma ho sentito proprio "Tac"» mi spiegò.

«Lo so Serena, spaventa, non poter ballare per chi ha una passione come la tua, qui dentro poi, è una cosa bruttissima. Fa parte del mestiere, l'importante è andare avanti» le dissi.

«Però capisci che mi pesa» mi disse.

«Certo che lo capisco» le risposi.

«Speriamo solo che non sia nulla di grave» mi disse.

«Sì infatti, tu però non ti sforzare troppo» le consigliai.

«Sì lo so, ora mi preparo» mi disse.

«Io vado a fare colazione vuoi qualcosa?» le chiesi.

«No grazie» mi rispose.

«Ok» le risposi andando in cucina.

Lì trovai Carola, Mattia e Christian sempre insieme, e Matt.

«Buongiorno» mi disse raggiante Mattia con il suo solito accento barese.

«Buongiorno» gli risposi sedendomi accanto a Carola.

«Non c'è Luigi?» le chiesi per scherzo.

«Eh no, mi sa che dorme» mi rispose ridendo.

«Vuoi i biscotti?» mi chiese Mattia.

«Sì grazie» gli risposi mentre me li stava passando.

Notai Christian accanto a lui che teneva la testa bassa.

«Buongiorno Chri» gli dissi.

Lui alzò forzatamente lo sguardo verso di me.

«Ah sì, buongiorno» mi disse sgarbato.

C'era qualcosa di strano, pensavo che dopo la chiaccerata di ieri fosse felice.

«Appena torni dalle lezioni ti devo parlare» mi disse.

«Ok...» gli risposi un po' spaventata.

Finii di mangiare e uscii, dopo la palestra andai a provare con Simore e fatto ciò, verso le 11:30, tornai in sala Relax.

Dopo qualche secondo entrò anche Serena piangendo.

«Hey Sere, che succede» le chiesi abbracciandola.

«È rotto» mi disse.

«Non ci credo» le risposi.

«Sì è rotto, mi hanno detto di non ballare più per almeno una settimana» mi spiegò.

«Mamma mia Sere mi dispiace, ma è proprio rotto?» le chiesi.

«No rotto rotto no, ma non è messo bene» mi disse.

«Sono sicura che guarirai» cercai di rassicurarla.

Innanzitutto la feci sedere e poi le spiegai bene il mio punto di vista.

«Se ora tu lasci da parte la testardaggine, non fai niente per una settimana, nemmeno il minimo sforzo, allora puoi guarire e tornerai a ballare» le dissi.

«Ma non mi interessa, il problema è che ora non posso ballare!» mi disse piangendo.

«Sia quanto ero entusiata il giorno della puntata, io non potrò non ballare» disse.

«Ho capito Serena ma se tu ora balli rischi di non ballare mai più per tutta la tua vita, è questo che vuoi?» le chiesi.

«No, certo che no» mi rispose riflettendo.

«Ecco bene, allora andiamo in casetta e non fare sforzi» le dissi.

«Va bene» mi rispose.

Ci alzammo e andammo in casetta assieme a tutti gli altri.

«Che succede?» mi chiese Albe vedendo Serena triste.

«Facci a parlare, non potrà ballare per un po', penso che le farà piacere» gli dissi.

Non mi rispose nemmeno e andò subito in camera di Serena.

Vidi Christian seduto sul divano così decisi di raggiungerlo, mi sedetti e presi un cuscino tra le braccia. Non riesco a stare ferma nei momenti di agitazione.

«Mi volevi?» gli chiesi.

«Sì, ho un problema» mi disse guardandomi negli occhi in modo inquietante.

«C'entra la sfida?» gli chiesi.

«Esatto» mi rispose.

«Ti ho già detto quello che devi sapere» gli dissi.

«Lo so, non è quello il punto...» mi rispose.

«E allora cosa?» gli chiesi.

«Oggi ho incontrato Raimondo» mi disse.

«E...?» gli chiesi.

«E non l'ho visto molto fiero, terza settimana e sono in sfida, non è proprio il massimo» mi disse.

«Ci credo Chri» gli risposi.

Mi incantai a guardare il cuscino che stavo abbracciando, era azzurro.

«Tutto bene?» mi chiese.

«Sì scusa, è che oggi sono un po' distratta» gli risposi.

«Possiamo parlarne domani?» chiesi.

Lui annuii, mi alzai e andai in camera mia, presi il telefono e digitai il numero...

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora