Capitolo 30: Domande inaspettate

1.3K 82 10
                                    

Avevamo appena finito di registrare la puntata, Serena aveva vinto la sfida ma su quest'evenienza non c'erano dubbi.
Del passo a due, nessuno ha fatto parola, mentre per quanto riguarda la mia coroegrafia, penso che sia andata bene visto che contrariamente alle mie preoccupazioni, la Maestra Celentano non ha fatto commenti, anche se, devo ammettere, il suo sguardo non sembrava molto accondiscendente.

Mi ha anche detto che voleva vedermi in "altro", e ho il terrore che mi assegni una coroegrafia di classico.

Anche Ramimondo aveva fatto i suoi commenti, oltre a quelli sulla coroegrafia, mi ha detto che voleva parlarmi, così, mentre i miei compagni si preparavano per abbandonare lo studio, io stavo cercando di raggiungerlo.

Venni interrotta da Luigi che si posizionò di fronte a me per non farmi passare.

«Che c'è Luigino?» gli chiesi ridendo.

«Per favore non ti ci mettere pure tu» mi disse sbuffando.

«Tu mi interrompi e io ti prendo in giro... dai su, dimmi che c'è» gli dissi con tono sbrigativo, tra poco i professori se ne sarebbero andati.

«Cos'è tutta questa fretta?» mi chiese quasi scocciato. Scusa Gigi ma ora non sei tu al centro dei miei pensieri.

«Devo parlare con Todaro e tra poco abbandona lo studio quindi...» cercai di spiegargli.

«Vai pure, parliamo dopo» mi disse lui togliendosi dalla via.

Gli dissi un grazie di sfuggita e feci una corsetta fino al bancone dei professori.

«Ilaria ciao» mi salutò lui.

«Salve, mi voleva parlare?» gli chiesi.

«Sono 3 mesi che siamo qua dentro e ancora non hai capito che puoi darmi del tu?» chiese in modo retorico.

Mi piaceva come trattava i suoi alunni.

«Comunque, non ti preoccupare, ti arriverà in casetta una busta blu con spiegato tutto» disse.

Mamma mia, ci mancava solo un compito pure da parte di Raimondo.

«Solo una cosa, inizia a fare amicizia anche con Matti invece di stare sempre con Christian» mi disse in modo tutto tranne che serio.

Non riuscii bene a interpretare la sua espressione così la via bocca diede voce ai miei pensieri «in che senso?» chiesi.

«Ti servirà fidati...» mi spiegò concludendo.

Rimasi un po' scioccata da questa sua affermazione e solo dopo il mio cervello collegò che era tempo di Latino anche per me...

Feci per risalire le scalinate ma stavolta non fu più Luigi a fermarmi, bensì una ragazza del pubblico.

Urlò il mio nome e istintivamente mi girai verso di lei.

Riuscì a capire poco di quello che mi stava dicendo data la confusione così le feci cenno di ripetere e mi scusai con lei.

«Tu e Christian state insieme?» mi chiese stavolta più forte.

Istintivamente mi venne da ridere. Prima che potesse interpretare male la mia risata mi affrettai a risponderle.

«No, siamo solo buoni amici» le dissi.

Poi cercai di capire meglio il senso della sua domanda e aggiunsi un commento ironico alla mia risposta.

«Lo lascio a voi» dissi salutandola e risalendo le scalinate per raggiungere Luigi che, da buono amico, mi aveva aspettata.

«Che ti ha detto Todaro?» mi chiese incuriosito.

«Penso di dover iniziare a ballare Latino...» gli spiegai un po' vaga non avendo capito nemmeno io la situazione.

«Pensi?» chiese confuso.

«Ha detto che mi arriverà una busta blu» gli precisai.

«Interessante» mi rispose.

«Tu piuttosto cosa volevi?» gli chiesi.

«Aggiornarti» mi disse.

«Aggiornarmi?» chiesi disorientata.

«Sì, beh, non penso sia una novità, ma mentre ballavi Christian non ha mai smesso di guardarti» mi disse insinuando qualcosa.

«Per favore Luigi, non ti ci mettere anche tu» gli dissi.

«Se sono più persone a dirti la stessa cosa, sappi che è vera» mi spiegò fiero.

«Se la mettiamo così allora, ti piace Carola!»

Sorrise ma non diede alcun segno di risposta.

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora