Capitolo 57: Spavento

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Christian's pov

«Esci tu Gio» sentii dire da Maria.

A quelle parole un senso di liberazione mi percorse il corpo, può sembrare una frase egoista ma il serale è fatto così, di egoismo, e io dovevo adattarmi per sopravvivere.

Non avevo mai avuto troppi dubbi sull'esito del ballottaggio, ma non ho mai avuto il coraggio di pensare seriamente di vincere.
Sapevo di aver ballato bene, ma sapevo anche che tutto era possibile.

Mi alzai e raggiunsi la mia squadra, Todaro - Cuccarini, in gradinata, così che tutti potessero salutare per bene Gio.

«Hai ballato benissimo» mi disse Serena stringendomi a lei.

Le sorrisi e basta, non era ancora il mio momento, oggi era protagonista Gio ed era così.

Si avvicinarono tutti a lui ed uno ad uno lo salutarono, la scena era allo stesso tempo dolce e finta, ma tutti noi eravamo a conoscenza che arrivati a quel punto i saluti sarebbero stati tutti di circostanza, esclusi giusto due o tre amici.

È ovvio che in un talent ad eliminazione, chi va via prima di te ti fa un favore. Può essere un pensiero subdolo ma rispecchia in pieno la situazione che mi trovo davanti.

Nunzio sta abbracciando Gio prendendosi il suo momento da protagonista, tutti in fila lo salutano, alcuni gli toccano semplicemente la spalla come per dire "io ti ho salutato eh".

Ognuno pensa per sé.

Non pensavo che saremmo mai arrivati a questo punto, ma a quanto pare è così, davanti ai miei occhi ho la più vera definizione di falsità.

Poi mi accorgo che nella folla manca una persona, la mia persona.
Mi volto verso le gradinate convinto di trovarla lì seduta, e invece.

«Alex, sai dov'è Ilaria?» gli chiesi avvicinandomi al suo orecchio.

«Di sicuro non lo so io, chiedi a Serena semmai» rispose in tono non troppo carino.

«Scusami, è che mi hai fatto spaventare molto con il ballottaggio» aggiunse in seguito.

Non risposi e cercai Serena, ma non trovai nemmeno lei, quanto ci scommetti che sono insieme?

Uscii fuori in giardino seguendo la scia di fumo che proveniva dalla sigaretta di Serena. La trovai sui divanetti seduta accanto ad Ilaria, ma nonnle raggiunsi, rimasi un attimo fuori ad ascoltare.

«Io non vado di là» disse Ilaria.

«Ma perché?»

«Non faccio l'ipocrita e dico che mi dispiace, non è vero, non mi dispiace, non mi dispiace per nulla perché se non usciva lui usciva Christian, e io non voglio che esca Christian ok, è ancora troppo presto. Capisci Serena? Non mi dispiace, ma cosa sono diventata, sono egoista, un'egoista di merda»

«Non sei egoista Ilaria, se tu fossi egoista non penseresti a Christian, ma anzi, lo vorresti fuori perché è un bravo ballerino e almeno avresti un avversario in meno. Ilaria, tu sei solo troppo onesta per questo gioco, ogni tanto servono sorrisi, saluti, abbracci di cortesia, e per quanto a te possano sembrare strani, d'ora in avanti si vivrà di questo»

«Ma è falsità»

«Lo so, ma è così che funziona» concluse Serena.

«Non sono obbligata ad andarci» rispose di tutti tono.

«No, ma abituati ai comportamenti degli altri, pensi che a loro dispiaccia per Gio? No, anzi, non vedevano l'ora che qualcuno se ne andasse al posto loro, eppure sono tutti là a consolarlo, è la vita Ilaria. Io ti conosco e so che non sei persona da queste cose, ma il mondo fuori e noi qua dentro siamo così, dovrai abituarti»

«Ma è... brutto»

«Lo so tesoro, lo so» disse alzandosi.

Le diede un bacio sulla fronte e rientrò in casa, mi nascosi in bagno finché non cambiò stanza e poi uscii.

«Eilà» dissi sedendomi vicino a lei.

Non mi rispose. Teneva lo sguardo fisso a terra.

Mi accorsi che stava piangendo.

Non dissi nulla per evitare di infierire, la strinsi a me e la diedi un bacio tra i capelli.

«Sono sempre qua» sussurrai.

Lei si staccò da me, si asciugò le lacrime e mi disse «vaffanculo» poi si alzò e raggiunse l'albero di fronte.

Si appoggiò all'albero e mi guardò con gli occhi ancora lucidi.

«Mi hai fatto prendere un grande spavento» disse.

Mi avvicinai a lei, poggiai un braccio all' albero e l'altro intorno alla sua vita.
Mi avvicinai sempre di più fino a baciarla. Quando le nostre labbra si toccarono lei mise le sue braccia intorno al mio collo.

Mi staccai dal bacio per avvicinarmi al suo orecchio e sussurrarle «Ma ora sono tutto tuo»

Spazio autrice:
hello, I'm backkk
sono tornata più
carica di prima,
con la voglia
di finire la storia,
per voi e per me
che ve ne pare?
a me sembra stia
venendo bene no?
fatemi sapere e lasciate
tante stelline 😽🩷

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora