Capitolo 53: Limite

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Crytical's pov

La fine di qualcosa porta con sé sempre un po' di dolore. Che sia la fine di una relazione, di un bel film, di una festa che si è svolta proprio come volevi. Il termine fine deriva dal latino finem, usato come aggettivo con il significato di limite.
La fine è un limite se poi non si trasforma in un inzio.

Oggi era la fine, la fine di un percorso che mi ha dato tanto, chr mi ha fatto crescere. Era la fine di un me allievo e l'inizio di un me professionista.

Era rimasta 1 maglia del serale secondo il numero dato dalla produzione e dopo averla assegnata quel banchetto che mi aveva accompagnato ormai da mesi rimarrà un'immagine sfocata nella mia mente.
Il criterio di assegnazione di quest'ultima maglia fu una votazione fatta da i compagni che aveva già raggiunto quel traguardo.
I candidati erano cinque e la maglia una.

La votazione era incentrata su due nomi protagonisti: il mio e quello di Christian.
Una volta ero in vantaggio io, una volta era in vantaggio lui. Nulla era certo.

Toccò ad Ilaria esprimere la sua preferenza, ed ero più che certo che il nome che avrebbe pronunciato non sarebbe stato il mio.

«Posso non rispondere per conflitto di interessi?» chiese facendo ridere un po' tutti, ma sapevo che era seria.
«No Ilaria, devi votare uno di loro» le rispose Maria.

Mi voltai verso di lei e le dissi di stare tranquilla. C'erano anche altri compagni che dovevano sempre esprimersi e il suo voto non sarebbe stato cruciale.
Potevo capire la sua difficoltà nella scelta quando Christian le mandò un bacio. Il suo sguardo era sempre più perso, non sapevamo cosa sarebbe accaduto se non avessimo preso quelle maglie e il pensiero di un'ipotetica fine era davvero un limite.

Una sola maglia per cinque ragazzi meritevoli era un limite, e come lo sapevo io lo sapeva anche Ilaria.

«Allora?» chiese Maria dopo averle lasciato un po' di tempo per pensare.

Ero ormai rassegnato all'idea di poter sentire il mio nome uscire dalle sua labbra che quando pronunciò la parola «Crytical» quasi pensai di aver sentito male.
Vidi sulla grafica aumentare il mio punteggio ero in vantaggio di un punto su Christian che ne aveva totalizzati solo cinque.
Mi voltai per ringraziarla e mi sorrise.

Anche se alla fine dei voti non fu il mio nome ad essere scelto fui felice, Ilaria mia aveva dato prova della sua fiducia. Aveva dato voce a tutti quei complimenti con una sola parola, e sapevo quanto le era costata.

Quando Christian tornò al posto con la maglia del serale mi congratulai con lui, se la meritava più di me e lo sapevamo entrambi.
«Sei stato davvero bravo con quella coreografia» gli dissi dandogli una pacca sulla spalla.
«Grazie Fra, spero chr anche tu possa ottenere la maglia»

Maria ci chiamò al centro dello studio. Con "ci" intendo me, Gio Montana, Calma e Nunzio. I quattro rimasti senza maglia.
Prima di metterci di fronte alle nostre sorti fece scendere anche Sissi ed entrarono le radio per decidere se passare o meno i nostri pezzi in rotazione.
Quando fu il mio turno di cantare l'inedito cercai di liberarmi da tutti i pensieri-limite che l'idea di una fine mi stava procurando. Cercai di pensare solo alla musica, la mia musica, che sarebbe potuta diventare la loto musica, di tutte le persone che mi seguono e che inizieranno a seguirmi, e di coloro che, nell'evenienza di un sì, potranno sentire "le mie parole sono armi" in radio.

Cantai. Anche se non avevo la voce di Sissi, cantai. Alla fine il risultato mi sembrò bello, sui volti dei rappresentati radio leggevo un lieve sorriso e speravo con tutto il cuore di non aver travisato.
«Per me questo è un pezzo molto valido, la tua penna Crytical è d'oro e davvero le tue parole sono armi» disse la ragazza di Radio Italia.
«Quindi lo passerete?» chiese poi Maria per conferma.
«Sì, come anche detto a Sissi da lunedì sarà in rotazione su Radio Italia»

Questo fu solo uno dei commenti positivi che ricevetti dalle radio, e quando me ne tornai su quello sgabello a centro studio, il serale non mi sembrava poi tanto importante.

Maria ci spiegò la nostra sorte, ci disse che sarebbe dipeso tutto dalle opinioni dei nostri insegnanti che, se favorevoli alla nostra ammissione al serale, ci avrebbero potuto consegnare la felpa.

«Adesso faccio esibire chi ha già preso la maglia, Ilaria scendi» disse Maria.

Ilaria ci raggiunse a centro studio, quando passò di fianco a me mi accarezzò una spalla per poi mettersi in posizione per ballare.
Quando partì la base iniziò a muoversi secondo la coreografia, che non aveva dimostrazione poiché era già ammessa al serale. Le note che accompagnavano i suoi movimenti erano quelle di "That's life" del maestro Frank Sinatra.

Era incredibile il modo in cui, quando ballava, mi catturava. L'Ilaria ballerina era a dir poco superiore rispetto a l'Ilaria amica, era magnetica, carismatica, a volte, se la coreografia lo richiedeva, persino sensuale e mi faceva completamente dimenticare il suo lato umano, quello goffo e ironico che in quest'ultimo periodo stava scomparendo.

Durante la coreografia si avvicinò a me mi mise il cappello con il quale stava ballando, per poi continuare il resto della coreografia senza.
Mi ero incantato. Oltre ad essere una buona amica la stimavo soprattutto dal punto di vista professionale, meritava il serale e sono molto felice che pensasse che anche io me lo merito.

«Hai dato il cappello a Crytical» commentò Maria a fine esibizione.
«Sì» rispose lei sorridendo con ancora un po' di fiatone.
«Perchè?» chiese poi la presentatrice.
«Magari può portare fortuna» rispose lei.
«Ci tieni davvero che vada la serale eh?»
Lei annuii.
«Penso sia uno di quelli che lo meriti più di tutti, sia dal punto di vista umano ma anche e soprattutto artistico. Francesco è arte e sarebbe un peccato se quest'arte rimanesse nascosta» commentò.
Si voltò verso di me e la ringraziai.
«Puoi andare» le disse Maria.
Lei tornò al banco dopo essersi ripresa il cappello.

«Allora Anna, visto che parlavamo di Crytical, cosa canta?» chiese Maria alla mia insegnate.
«Francesco oggi ci canta The Monster di Rhianna perchè secondo me non hanno ancora capito bene chi è Crytical» disse lei annunciandomi.
E per la seconda volta, cantai.
Stavolta però con più consapevolezza, sapevo qual'era il mio destino e sapevo il potenziale di ciò che stavo cantando. Tenevo molto alle barre di quella canzone:

Sono con i brividi attaccato al letto,
parlo con il buio ci vedo attraverso,
rivivo le emozioni che da tempo ho perso
e se è un sogno non svegliarmi come dentro Inception.
Rileggo tutti i nomi prima di andare a dormire,
che anche se è impossibile provo sempre a capire,
quanto l'essenza brilli più della materia stessa,
quanto l'amina in un corpo sia la parte più sconnessa.
Pensa, i miei fantasmi in testa mi proiettano da un po'
tutto quello in cui non credo, tutto quello che non ho,
e se fossi stato in grado di fermarmi a quello stop,
dove sarei non lo so ma ti avrei detto di no.
Troppi fogli, sporchi, pieni di brutti ricordi, sogni, scleri,
parlo con i buio c'è sintonia e contatto
ci vedo qualcos'altro

A fine esibizione su di me non si espresse solo Anna ma anche Lorella, che mi fece molti complimenti e mi disse che senza dubbio mi avrebbe mandato al serale. Rudy sembrava poco convinto dalla mia esibizione ma quello che contava era che ad Anna ero piaciuto, e che, finalmente, tra le mie braccia stringevo anche io quella felpa dorata.

Spazio autrice:

Ecco a voi come promesso
un altro capitolo, un pov un po'
insolito a questo punto della storia
ma chi mi conosce sa del mio amore verso Crytical e dovevo
dedicargli un capitolo.

Ditemi, che ve ne pare della storia?
E per chi non l'avesse ancora fatto, seguitemi ❤️.

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora