Capitolo 41: Sarà perchè ti amo

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Capodanno, bella festa, soprattutto se passata in un'ottima compagnia. E posso dire che è il mio caso.

«Cosa metti stasera?» mi chiede Serena mentre armeggiava con qualche abito nel suo armadio.

«Boh, perché devo vestirmi pure elegante?» chiesi mentre me ne stavo stesa sul letto.

«Ovvio» disse «mica puoi festeggiare vestita come...» ci pensò un po' prima di dire quella parola.

«Come una vagabonda»

«Addirittura?» chiesi.

«Beh, non possiamo dire che sei in belle condizioni, felpa, tuta, ciabatte...» commentò.

«Grazie Serena, sei proprio una vera amica» le dissi.

«Stasera mi ringrazierai» commentò.

«Uhm, vedremo» le risposi.

«Dai! Alzati» mi disse trascinandomi in piedi.

«Vediamo che cos'hai» commentò fra sé e sè aprendo il mio armadio.

«Triste... brutto... non male... no... per niente...» mormorò scartando uno ad uno i miei vestiti.

«Questo» disse avendo l'illuminazione divina.

Prese un vestito rosso che nemmeno mi ricordavo di aver messo in valigia.

«È perfetto» aggiunse.

«Non lo so...» commentai.

«È perfetto, fidati» mi disse abbasandosi per prendere i tacchi che avevo usato per la coroegrafia.

«Con questi sei perfetta» disse.

«Serena, non credo sia il caso» cercai di dirle.

«Andiamo Ilaria, se non oggi quando vuoi vestirti elegante?» chiese in modo retorico.

«Vai, prendi questi e provateli» mi disse spedendomi in bagno con tacchi e abito. 

Sosprirai.

Era incorregibile.

Provai il vestito e mi guardai allo specchio, anche se potevo vedermi solo per metà.

Non mi stava tanto male, anzi. Non ricordavo mi stesse così bene.

Provai anche i tacchi e vidi il mio volto riflesso nello specchio alzarsi di un paio di centimetri.

«Hai fatto?» chiese dall'altra parte della porta Serena.

«Sì arrivo» risposi aprendo la porta.

Mi guardò dall'alto verso il basso, e poi il contrario.

«Perfetta!» esclamò.

Mi guardai allo specchio intero che avevamo in camera.

Feci una giravolta e vidi il meraviglioso gioco della gonna.

In effetti mi stava bene.

«Ti piace?» chiese Serena.

«Sì, solo che secondo me i tacchi stonano un po'» risposi.

«Nah, ti stanno benissimo, ora devi solo truccarti» aggiunse.

«Pure?» chiesi già straziata solo all'idea.

«Certo Ilaria, dai, almeno un po' di mascara serve» mi disse.

Mi fidati completamente di lei e mi diede un po' di lezioni su un makeup basilare.

Provai a sperimentare qualcosa ma appena se ne andò tolsi tutto.

Mi guardai un'altra volta allo specchio.

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora