Capitolo 23: Puntata

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Ilaria's pov

Pre puntata:

Guardai l'orologio circa 20 volte prima di ammettere a me stessa che il tempo non sarebbe andata più veloce se osservato ad ogni secondo.
Di solito il tempo in sala relax vola, eppure oggi mi sembri che non passi mai. Quella maledette lancette segnavano sempre la stessa ora e non riuscivo a farle muovere più in fretta. Da quando in qua in un minuto ci sono 100 secondi? Era eusta la percezione che avevo del tempo, lenta e straziante.

Carola doveva aver capito che dentro di me c'era qualcosa che non andava e mi venne a parlare.

«Tutto bene? Ti vedo agitata» mi disse.

In effetti erano circa 5 minuti che giravo per tutta la sala relax senza una direzione, stavo facendo un giro in tondo? Una retta fissa? Un tragitto sensato? Chi può dirlo, mi stavo muovendo inconsciamente.

«Non lo so» le risposi in modo totalmente onesto.

Ho sempre avuto ansia/preoccupazioni/paranoie prima della puntata, ma oggi era diverso, oggi il motivo non era solo la classica ansietta dovuta al palco, no, oggi c'era qualcos'altro che mi affliggeva, ma non riesco a decifrare cosa sia.
Non ho compiti difficili, anzi, non ho proprio compiti, la coreografia è da 2 settimane che la provo e mi piace tantissimo, non sono in sfida, eppure. Sarà per la sfida di Christian, sarà per ieri sera, o sarà altro. Ma il cuore batteva più veloce del solito.

«Una cosa che mi può aiutare è fare dei lenti respiri, inspira, quanto vuoi non è importante, e poi espira, quando riuscirai a buttare fuori aria per 3 secondi consecutivi senza tremare allora sarai calma» mi spiegò Carola.

Così feci ed effettivamente aiutava molto avere il controllo del respiro, l'ansia stava diminuendo e dentro di me sapevo di dover stare calma perché non c'era niente di preoccupante.

«Grazie Carol» le dissi abbracciandola.

Il nostro rapporto era più strano di quello che avevo con Mattia. Sapevo di volerle bene e viceversa, sapevo che in ogni situazione era lì per me è lei aveva la precedenza su tutto e tutti. Eppure, nonostante fossimo nella stessa camera, non ci parlavamo spesso. Avevamo caratteri completamente diversi che però si univano alla perfezione. Se da una parte, io ero scherzosa e sarcastica, lei era più riflessiva. Oppure, quando io ero troppo logica, lei era più sentimentale.
Eravamo semplicemente i due poli, che in scienza, se posizionati all'opposto, si attraevano. Rispetto a Serena non mi sento di dire che il legame sia più forte, ma è legato da qualcosa di diverso. Con eli scherzo, parlo, mi confido, con Carola è un po' diverso, ma è bello lo stesso.

«Ragazzi in studio» ci disse la produzione.

«Dai andiamo» mi incitò Carola uscendo dalla sala relax.

Forse mi ero calmata.

Esibizione di Serena:

«Serena, felpa a Raimondo» le disse Maria mentre lei scese.

Mi unii all'applauso del pubblico, dopo tutto il periodo di stop si meritava tutto questi calore.

Arrivò Elena per la dimostrazione. La coreografia era "Riptide", tosta ma sapevo bene che sarebbe riuscita a portarla a termine in modo spaziale, come suo solito. Avevamo parlato motlo, della prove e di tutto ciò che c'era dietro al suo mettersi in coulotte. Penso che sia una bellissima dimostrazione di autostima. Serena, secondo me e secondo chiunque abbia degli occhi funzionanti, è una bellissima ragazza e una bravissima ballerina, nei movimenti la vedo leggera come se ballare qualcuno con un fisico diverso dal suo. Poi ogni cosa che fa mi trasmette potenza e amore per sé stessi e per la proprio disciplina.

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora