Capitolo 32: "Geloso"

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Christian's pov

«...per questo, assegno ad Ilaria un passo a due di Latino Americano accompagnata da Mattia, sicuro che potrà imparare nuove cose e non sfigurare sul palco» concluse Maria mentre stava leggendo la lettera allegata al compito del Maestro Todaro.

«Che ne pensi?» chiese Maria alla diretta interessata.

«Un po' me lo aspettavo, anche per quello che mi aveva detto in puntata...» rispose lei.

«Perché ti aveva detto che voleva vederti spaziare giusto?» chiese Maria per conferma.

«Sì infatti, sia lui che la Celentano me lo avevano detto ma spero che fuori non ci sia una busta anche da parte sua» disse Ilaria con la sua solita risata da ansia.

«No, tranquilla, a meno che non la scriva tra qualche giorno, per ora è solo questo» le rispose Maria.

«Lo vediamo?» chiese sempre lei.

Ilaria annuii in modo incerto.

Partì il video sulla televisione si Umberto e Francesca, era un vero passo a due di vero Latino Americano.
Ammetto, era molto sensuale, ma perché è il Latino Americano che è fatto così.

«Che dici Mattia, secondo te ce la può fare Ilaria?» chiese Maria al mio amico.

«Sì, secondo me sì, è un po' difficile perchè rispetto al passo a due con Carola è latino puro, ma è brava ci riesce» rispose lui.

Ilaria era sempre più convinta del contrario.

«Non sei convinta?» gli chiesi a bassa voce visto che eravamo seduti accanto.

«Boh non so, l'hai vista la coroegrafia?» mi chiese retorica.

«Lo so, ma se Mattia dice ci riesci...» venni interrotto dalla voce di Maria.

«Pensi di non farcela?» chiese a Illa.

«Non è che penso di non farcela, penso di farcela male male» rispose lei scoraggiata.

«Non la vuoi fare?» chiese la conduttrice.

«No, no, la voglio fare eccome, anzi mi incuriosice, ma allo stesso tempo mi spaventa» rispose lei.

«Intanto proviamola» le disse Mattia cercando di incoraggiarla.

«Infatti, prima provatela e poi semmai ne parli o con Veronica oppure con Raimondo stesso» concluse Maria.

«Ciao ciao» ci disse salutando.

«Che c'è che ti spaventa?» le chiese Mattia avvicinandosi a noi.

«Boh, Mattia sai, forse è una coroegrafia di Latino e io non ne so nulla?» rispose lei un po' snervata.

«Ma ci sono io, dai! Ti posso aiutare» disse cercando di supportarla.

«Sarà...» rispose lei.

«Non partire già scoraggiata che spesso la realtà è un'altra...» disse spostando lo sguardo su di me.

Gli feci un'occhiata interrogativa ma non rispose.

«Ok?» chiese a Ilaria.

«Va bene» rispose lei.

Dopo averla incoraggiata nuovamente mi alzai e andai in camera steso sul letto.

Com'era bianco il soffitto...

«Ahia» dissi mentre il cuscino di Mattia mi fu sbattuto in faccia.

Era lui.

«Gelosone...» mi disse.

Mi alzai di scatto dal letto. Io? Geloso? E di cosa poi?

«Scusa...» dicci allundendo a spiegarsi meglio.

«Prima, quando hai visto la coroegrafia, eri geloso marcio» mi fece notare.

«Ah sì? E perché mai?» chiesi.

«Beh, forse perché è un passo a due abbastanza sensuale, e non è con te...»

Non risposi. Davvero voleva una risposta? Al mio silenzio decise di aggiustare un po' la situazione. O almeno credeva.

«Ma tranquillo, farò il tuo volere» mi disse.

«Cretino» gli risposi con le braccia incrociate.

«Tu non farai il volere di nessuno... anzi, terrai giù le mani» gli dissi quasi con tono di minaccia.

Appena me ne resi conto ormai era troppo tardi.

«Mi scusi» rispose lui alzando le braccia in segno di arresa.

Ci fu un attimo di silenzio.

«Scusa...» gli dissi alla fine.

«Tranquillo, ti capisco, chi non sarebbe geloso nella tua situazione...» mi rispose.

«Cavolo però» dissi forse troppo forte.

«Che è successo?» mi chiese Matti.

«Raimondo poteva assegnarlo con em il passo a due? Una bella corpegracia di Hip Hop, o anche Modern contaminato mi andava bene, invece no, Latino» dissi tirando fuori ogni mio sfogo.

«Cavolo, prima quando dicevo geloso scherzavo, ma qui la situazione è seria» commentò Mattia.

«Ah ah» dissi.

«Non sono geloso» continuai.

«Tu sei mio amico, e non potrei mai essere geloso di te» spiegai.

«Solo che, sarebbe stato più gradito un passo a due con me» conclusi.

«Uhm» commentò secco lui.

«Uhm che?» chiesi scocciato.

«Sei innam-»

«NO.» risposi subito senza farlo nemmeno finire.

«Sarà...» rispose lui vago.

«Comunque non serve un passo a due per stare insieme, voi due siete sempre attaccati, pure prima sulle gradinate, e secondo me Todaro se ne accorto... forse non voleva aumentare ancora di più questo vostro stare insieme» cercò di spiegarmi lui.

«Ma allora è scemo?» dissi.

«No, forse vuole che tu faccia un po' da solo... insomma, se deve subire i vostri sguardi fissi anche a lezione...»

«I nostri... che?» chiesi un attimo confuso.

«Sguardi fissi» rispose lui «non fate altro che guardarvi in ogni situazione, se cadesse il mondo tu ti gireresti per guardarla»

«E forse anche lei farebbe lo stesso...» concluse.

«Uhm...» dissi tra me e me.

«Uhm?» chiese Mattia in cerca di attenzioni.

Silenzio.

«Tieni giù le mani però!» gli dissi, quasi ordinandoglielo.

«Geloso» disse lui tra un colpo di tosse.

«Cretino» gli risposi senza censure.

Stazio autrice:
Ok ragazzi, scusate tanto ma con la scuola è sempre un casino, in più non avere idee non aiuta, però ci sono, sono qua con un nuovo capitolo, che spero vi piaccia.
Ah e, sapere che tra poco c'è la seconda puntata del serale mette ansia... tanta!💛

Più che semplice amicizia || Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora