Odio

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Voce narrante.
Passarono settimane da quando Remus aveva rimproverato i due e, pian piano, l'aria estiva faceva posto a quella autunnale.

In quel lasso di tempo, Harry fu processato per aver usato la magia fuori dalla scuola, ma per sua fortuna c'era Silente dalla sua parte che lo aveva aiutato ad assolverlo dalle accuse .

Poco dopo lui e Ron e Hermione, insieme ai fratelli Weasley, partirono per Hogwarts, e durante il tragitto furono scortati dagli Auror, Sira compresa.

In realtà lei non era prevista nella scorta che avrebbe accompagnato i ragazzi, ma Sirius aveva colto l'occasione di uscire un po' da quella casa, visto che non usciva da prima di agosto.

L'uomo, però, approfittò della scusa per punzecchiare ancora di più la ragazza, che aveva cercato di impedirgli di uscire, ma alla fine aveva ceduto.
Con la condizione che sarebbe andata con loro.

Tonks e Moody acconsentirono, anche se quest'ultimo era convinto che Sirius fosse pazzo da legale a farsi vedere, anche sottoforma di Animagus, ovvero mago capace di trasformarsi in un'animale, nel caso di Sirius, un cane nero.

Era da irresponsabili camminare per le strade, anche con un travestimento, quando tutto il Ministero lo cercava per rinchiuderlo, nuovamente, in una cella di Azkaban.

Sirius, non si curò minimamente del rischio, e accompagnò i giovani al treno.

Salutando Harry come si deve.
Il ragazzo fu più che felice che egli li accompagnasse, rideva ad ogni movimento che il cane faceva, anche rincorrere dei piccioni strappava un sorriso ad Harry.

Sira, invece, doveva reprimere l'impulso di non vomitare a quelle scene, che per lei significavano solo smancerie.

Non era nella sua testa il voler essere amata, era un Auror e doveva pensare solo al suo compito, non aveva tempo per certe cose.

Non poteva e non voleva provare nessun tipo di sentimento, aveva imparato a controllarli e a nasconderli.
Ma solo la rabbia, a volte, prendeva il sopravvento su di lei, l'unica emozione che ella non riusciva a domare.
Come un toro che corre verso la bandiera rossa, cercando di colpirla, ma invano.

Non ne capiva il motivo, ma la sua ira cresceva ogni giorno di più nelle mura di Grimmould place, forse perché era consapevole che doveva vivere con l'uomo che l'aveva abbandonata, oppure per il suo allontanamento dalle missioni più pericolose.

Anche solo guardare il giovane Harry ridere le faceva ribrezzo.
Non fraintendete, sapeva che Harry non aveva nessuna colpa.
In quella situazione lui c'era entrato per puro caso.
E dopo la conversazione che aveva origliato, da parte dei due, si era resa conto che Sirius aveva scelto lui sin da subito.

Non poteva perdonarlo, ed era per questo che voleva tormentarlo se non fosse stato per Remus, avrebbe continuato a farlo, ma per il bene che voleva al padrino, si calmò.

Durante il tragitto di ritorno dalla stazione, Sira rimase da sola con il cane, diretti verso casa.
I membri dell'ordine li avrebbero raggiunti solo più tardi per discutere di altre missioni da intraprendere.

Mentre camminavano, ella poteva sembrare una normale fanciulla con un cane agli occhi della gente, ma a lei faceva schifo anche quell'idea.

Durante il tragitto, Sirius guardò più volte la giovane, soffermandosi su i suoi occhi grigi, così freddi, così vuoti.
Così cupi come il più oscuro dei tunnel.

Gli facevano venire la pelle d'oca, ma infondo non sapeva neanche perché la fisasse, gli veniva spontaneo, anche se non voleva girarsi verso di lei, era come se una mano lo obbligasse a farlo.

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