Vivere.

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Sirius's Pov.
"Shh, piccola, va tutto bene.
Io sono qui" le sussurro dolcemente mentre ella non smette di singhiozzare tra le mie braccia.

Mentre io non saprei descrivere cosa provo, sono sollevato! Ma allo stesso tempo mi sento anche un po' in colpa.

Infondo non solo abbiamo avuto un momento cruento, ma l'ho fatta anche preoccupare.

Credetemi se vi dico, che quando ho mollato la presa, per un solo istante ho pensato che io dovessi uscire dalla sua vita per sempre, che non dovessi più farla soffrire.

Eppure sono qui, con lei che singhiozza per lo spavento che le ho causato.

Scusami, tesoro.
Non volevo causarti altro dolore.

Lentamente le accarezzo i capelli in modo dolce, così da cullarla.
Lei mi stringe le vesti con veemenza come se temesse che io, da un momento all'altro, svanissi.

Ma non accadrà.

Non la lascio.

"Calmati, Sira". Sussurro notando che i suoi singhiozzi sono aumentati.

"S-sc-scusa, n-non c-ci r-iesco" dice.

Credo che stia sfogando tutto quello che ha dentro.
Tante cose si è tenuta, e ora le sta esternando: dolore, collera, rabbia, tutto un miscuglio di emozioni che ha soppresso ed ora lo sta tirando fuori.

E fa bene.

Si sentirà sollevata, finalmente sarà libera.

"Sfoga, cucciola, esterna tutto ciò che hai dentro.
Tenerlo ti farà solo male". Appena udite le mie parole, ella si muove di poco, accorgendomi che ha alzato il capo dalla mia spalla e mi sta guardando con i suoi occhioni così identici ai miei.

Si asciuga le lacrime e tira su con il naso allontanando il suo sguardo da me puntandolo altrove, chinando il capo.
"Avevi ragione" dice" non avrei dovuto accettare questo incarico" deglutisco nel sentirlo, ma non voglio che lei si senta in colpa per questa situazione, ha fatto quello che riteneva giusto.
"Perché dici così, hmm? Sei un Auror fantastico e hai fatto quello che ritenevi opportuno..."

"Ti ho messo in pericolo! Ho messo tutti voi in pericolo, avrei dovuto accorgermi che Davis era una spia!
Invece mi ha teso una trappola ed io ci sono caduta" si stringe le braccia e chinando ancor di più la testa "ha scoperto i miei punti deboli senza che io facessi nulla..."

"Frena, su questo non è colpa tua ma mia, sapeva troppe cose ancor prima di cominciare la missione.
Ha sfruttato il nostro delicato legame a suo vantaggio, ci siamo caduti entrambi, piccola" le dico mentre la riporto sul mio petto.
Respira profondamente e porta una mano all'altezza del mio torace, avvertendo il mio cuore pulsare.

"Voglio tornare a casa, papà" sussurra lieve.
Io sorrido leggermente"torneremo il più in fretta possibile, ora riposa" lei annuisce e chiude gli occhi sotto al mio tocco delicato.

Voce narrante.
Sirius continuò a coccolarla fino a quando i suoi occhi non si fecero pesanti e pose la testa sulla roccia addormentandosi.
Troppo coinvolto dalle emozioni, finalmente si sentì rilassato e si cullò del calore emanato dal corpo di Sira e si assopì ascoltando lo scoppiettio del fuoco.

Nessuno dei due si accorse che il vento aveva smesso di soffiare e che le nuvole si stavano allontanando facendo spazio ad un cielo sereno e con la luna alta e luminosa che illuminava serenamente la neve, come se fossero cristalli.

L'indomani, Sira si svegliò per prima, accorgendosi di essere ancora tra le braccia del padre che sonnecchiava tranquillo.
Appena ella si rese conto di ciò che era successo la sera precedente arrossì violentemente.
Poiché si vergognò di essersi fatta sopraffare, nuovamente, dai suoi sentimenti.

Lascia che ti salvi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora