Vuoto

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Voce narrante.
Vuoto.
Ecco cosa sentiva Sira, guardando il punto dove Sirius Black era sparito, inghiottito dalla nebbia.

I suoi occhi erano gremiti di lacrime, il suo viso sporco e umido in una smorfia di dolore.
Mentre la sua mano era ancora tesa verso il nulla.

Poteva ancora sentire il contatto della mano di suo padre nel suo palmo, avvertiva il suo calore.

Rivide i suoi occhi che, un momento prima, la stavano guardando in modo dolce e dispiaciuto.

Ripensò alle sue ultime parole, a quella confessione che, solo in quel momento, gli stava dando un valore e che non aveva saputo apprezzare.

È proprio vero che si da valore a una cosa o a un sentimento solo dopo averlo perso.

E Sira aveva aperto gli occhi a un caro prezzo.
"Papà..." singhiozzò, portando la mano, tesa, verso la bocca sfogando il suo dolore.

Una leggera brezza le accarezzò la testa scompigliando i suoi capelli, facendo si che ella tornasse lucida per un momento, rendendosi conto che era ancora agrappata al pugnale nella roccia.

Ella alzò la testa verso l'alto puntandola verso il suo braccio.
Si sentì mancare il fiato, mentre nella sua testa si palesò l'intenzione di voler mollare la presa e precipitare.
Ricongiungendosi a lui.

E stava quasi per farlo, quando sentì la voce di Harry urlare il suo nome.

Fu solo in quel momento che sembrò destarsi defenitivamente da quello stato catatonico.

La voce di Harry si fece sempre piu vicina, ed ella cercò di aggrapparsi alla roccia cercando di scalarla ma questa era troppo ripida.
"SONO QUI! HARRY! SONO QUI!" Urlò a gran voce fino a spaccarsi la gola.

Subito al suo richiamo, Sira sentì delle falcate ovattate dalla neve, e subito nel suo campo visivo apparì Harry.

Il ragazzo la guardò sotto sciock per poi afferrarle le braccia e tirarla su.
Sira si aggrappò a lui, portando man mano le braccia intorno al suo collo.

Harry la riportò sulla cima, stringendola a sè.
"Stai bene?" Chiese Harry accarezzandole il viso.
Ella si guardò intorno, completamente spaesata soffermandosi sul viso di Harry che la fissava preoccupato.

Sira si immerse negli occhi smeraldi del ragazzo e si lasciò andare ad un pianto disperato, e lo abbracciò.

"Harry... Se ne è andato" disse Sira stringendo le sue vesti.
Il ragazzo non riusciva a capirla, così si staccò leggermente da lei e chiese "cosa è successo? Chi se ne è andato?"
Ma Sira non rispose troppo provata dalla situazione, ad Harry capì dal suo sguardo a chi alludeva.

Gli si mozzò il fiato e cominciò ad ansimare. "Mi stai dicendo che lui..." Sira annuì e chinò lo sguardo nascondendosi tra i suoi capelli ricci.
"Ho cercato di non fargli mollare la presa, ma lui ha detto che saremmo precipitati entrambi...ho cercato di fermarlo ma mi ha colpito alla mano facendo si che scivolasse via.
Mi dispiace! Mi dispiace!" Quasi urló, ed Harry la ristrinse a sé, abbracciandola con un bisogno disperato.
Per quanto quella perdita potesse far male, Harry represse l'impulso di piangere.

Senza aggiungere una sola parola si ricongiunsero con il restante del gruppo, che avevano catturato Travers e i restanti mangiamorte.
I feriti erano ben pochi ma quello messo peggio era sicuramente Taylor che non mostrava segni vitali.
Lara Wilson con l'aiuto dei fratelli Enderson convennero di portare l'uomo al san mungo, proposta che Harry approvò sedutastante.

I restanti Auror tornarono al campo dove legarono i mangiamorte, con delle corde agli alberi, non mancando di commenti sarcastici da parte dei maghi oscuri.

Sira diede il comando ad Harry, mentre ella si rifugiò nella sua tenda, che in quel momento sembrava molto più grande senza la presenza di suo padre.

A questo pensiero, pianse ancora, cercando di non urlare, ma era talmente difficile non farlo.

Si sentì tremendamente in colpa, e soprattutto si sentì inerme.

Tutto quello che voleva in quel momento era stringersi tra la braccia di suo padre.
Si sentì stupida ad aver litigato pwr una questione che era si seria, ma al coltempo inutile e sciocca.

Era vero Sirius aveva sbagliato, Sira però non riusciva ad odiarlo, non più.
Non riusciva a portargli rancore per la bugia, non riusciva a provare risentimento per aver mollato la presa.

D'altronde era furiosa! Perchè l'aveva lasciata.

Sira puntò lo sguardo dinanzi a sè apoggiandolo su un borsone, posto sul tavolo.
Una scintilla di follia balenò nei suoi occhi, e a grandi falcate raggiunse il tavolo, aprí la sacca cominciando a mettere al suo interno tutte cose che potessero servirle: cibo, bevande, una tenda di riserva, dei sacchi a pelo e infine delle pozioni mediche e delle garze.

Non avrebbe rinunciato a cercarlo, almeno, se proprio doveva perderlo, gli avrebbe donato un fiore sul suo tumulo.

La giovane si coprí per bene nel suo mantello, si tirò su il cappuccio e mise una maschera nera di stoffa sul viso.
Mise la borsa sulle spalle e senza battere ciglio uscí dalla tenda.
L'aria fredda la investí facendole assottigliare gli occhi.
Si guardò intorno, vedendo come Harry stesse comandando tutti a smontare le tende.
Dai suoi toni si avvertiva una certa fretta, la giovane Black ne capí subito la ragione.

Il vento soffiava prepotentemente sulle loro teste, facendo alzare tumuli di neve, le nuvole fitte coprivano l'intero cielo annunciando un imminente tempesta.

Harry, non appena si accorse della presenza della ragazza le andò difronte, ella non si sminuí guardandolo con totale indifferenza.
"Stiamo liberando il campo, nel giro di mezz'ora lasceremo questo posto" disse ma ella non ribadí"porteremo questi farabutti al ministero".

"Io non vengo" disse Sira in modo brusco, ed Harry sgranò gli occhi "cosa?!"

"Mi hai sentito, io vado a cercarlo" Harry fece un verso di disapprovazione "stai...stai delirando non puoi andarci, non con questo tempo!" Esclamò "non mi interessa!" Esclamò Sira a sua volta a gran voce.

Harry sospirò e si aggiustò gli occhiali "Sira lui è..."

"Lo so, e so anche che tu gli volevi bene, e se è cosí lasciami andare, fammi trovare almeno il suo corpo.
Deve avere almeno una degna sepoltura" lo disse con tanta di quella freddezza che quel poco di colore che Harry aveva sulle guance svaní sedutastante.
Deglutí e si mise una mano tra i capelli, mentre il vento soffiava sempre piú forte ululando tra gli alberi.
"Beh...la mia priorita è di riportare i fuggitivi al ministero, poi acrei indotto una ricerca.
Insomma, Sira, sei completamente disarmata! E tra poco farà buio, e sta per arrivare una tormenta..."

"Harry, ti prego fammelo fare.
Facciamo cosí se tra due giorni non farò ritorno, il terzo vienimi a cercare".

Harry voleva ribadire quel suo piano a dir poco folle, ma invece rimase in silenzio.
Imfondo anche lui voleva ritrovare il suo padrino, con la speranza che in realtà fosse vivo.
Ma poco ci credeva a ciò.
Cosí annuí, la ragazza lo sorpassò e si diresse verso il fitto bosco che portava verso il basso, ai piedi della montagna.
Con lo sguardo feroce e di un colore grigio vivido come le nuvole che l'accompagnavano verso una destinazione a lei ignota.

Buona sera ragazzi, perdonate l'assenza, ma ho avuto molti problemi, tra cui mi hanno rubato il cellulare e quindi ho dovuto fare una faticata enorme a recuperare tutti i miei dati e metterli su questo provvisorio dispositivo.
Comunque spero stiate passando delle buone festività, spero che il capitolo vi piaccia, spero di aggiornare prima di Natale se cosí non fosse vi faccio i miei più sinceri auguri.
Buon Natale ❤❤❤😘😘🎅

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