Non voglio che ti allontani

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Voce narrante.
Sirius ritornò in cucina, con lei tra le braccia, che si stringeva in modo ferreo a lui.

Non che ella avesse molta scelta visto che Sirius l'aveva sollevata, d'improvviso, dal suolo.

Ma per la giovane Black, non dispiacque affatto quella vicinanza, anzi chiuse gli occhi fino all'arrivo in cucina, dove Sirius sedette, nuovamente, al suo posto, e pose la ragazza delicatamente sulle sue ginocchia, ma ella non osò aprire gli occhi, anzi si nascose ancora di più nell'incavo del collo dell'uomo, mentre la sua mano stringeva il colletto della vestaglia in un pugno ferreo.

Sirius le accarezzò la testa con la mano sinistra, mentre con la destra appellò il piatto della colazione che, ella, stava consumando un'attimo prima.

"Hai ancora fame?" Chiese lieve il malandrino.

Sira non si staccò da lui rimase con il viso appoggiato al petto dell'uomo e con voce tremante sussurrò "un po' ".
La piccola Black staccò il capo dal suo petto in modo da girarsi verso il piatto posto difronte a loro.

Ella deglutì leggermente e staccò le mani dalla camicia e mise i piedi per terra, intenzionata ad alzarsi, ma la mano di Sirius le strinse un fianco.

Sira girò il capo verso di lui e lo guardò in modo confuso.
Sirius, in risposta, le accarezzò il viso.
"Puoi restare" disse con un sorriso sbienco e prese il piatto dal tavolo porgendoglielo.
La ragazza lo guardò con le sopracciglia inarcate, e con mano tremante prese il piatto dalla sua mano.
"G-grazie" sussurrò e ricominciò a mangiare i pancake con molto appetito.

Sirius non smise mai di osservarla, era incantato da lei.
E gli sembrava surreale che ella fosse con lui, mentre mangiava con una apparente tranquillità.

Sapeva che Sira era ancora diffidente nei suoi confronti ed era una cosa normale, ma il fatto che lei aveva acconsentito a restare con lui era già un passo avanti, e Sirius non poteva non esserne contento.

E mentre egli rifletteva sulla prossima mossa da fare, Sira aveva finito la sua colazione e aveva poggiato nuovamente il piatto sul tavolo.

Si sentì meglio, più leggiadra e serena, nonostante ciò era seduta sulle ginocchia dell'uomo che l'aveva abbandonata, ma che l'aveva salvata e accudita.

Tremò al ricordo della notte scorsa, in quell'appartamento.
Ci pensò cruentemente, e si domandò se aveva fatto la scelta giusta a rimanere con lui.
Ma non aveva ancora una risposta.

Solo il tempo poteva rivelarle le vere intenzioni di Sirius.

Ma per il momento preferì sorvolare quella questione, cercando di convincersi che quel momento era reale.

E a riportarla alla realtà fu proprio la mano di Sirius sulla sua guancia che l'aveva fatta sussultare e girare verso di lui, mentre egli portò il pollice a toglierle delle briciole che aveva al lato della bocca.

"A-avevi delle briciole" balbettò il malandrino.

"Oh" disse la giovane "...ti ringrazio" aggiunse abbassando lo sguardo verso il petto di lui.

Sirius si schiarì la gola per poi parlare "ehm...che cosa ti va di fare oggi?" Chiese, anche se sapeva già la risposta della giovane.

Sira non ci pensò nemmeno e disse "non lo so".

Ovviamente il malandrino si aspettava quella risposta e fece un piccolo ghigno "okay, allora che ne dici se ti andassi a vestire?"

Sira alzò lo sguardo verso di lui completamente confusa, lei non aveva nulla con sé!

"Ma...non ho vestiti con..." Ma Sirius la interruppe con una risatina "è qui che ti sbagli" disse ridendo sotto i baffi, mentre Sira non riusciva a capire ciò che intendeva.

Lascia che ti salvi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora