Preoccupazione.

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Voce narrante.
L'espressione di Sirius non mutò, per tutta la durata della visita di Harry, che dopo aver raggiunto l'accordo con Sira, i due si erano messi a parlare di strategie di cattura, tagliando fuori il malandrino.

Sirius si era fatto da parte, lasciando i due a parlare da soli in cucina, mentre egli si era rintanato in salotto, stendendosi sul divano e fissando il soffitto con aria afflitta e dubbiosa.

Era confuso!
Insomma la cosa gli era sembrata molto inconsueta.
Non poteva credere che Sira avesse accettato l'offerta di contribuire alla cattura dei restanti Mangiamorte.
Ovviamente, lui non poteva discutere con lei, aveva accettato e non poteva ribattere la sua decisione.
Ma Sirius era preoccupato, e come poteva non esserlo? Erano missioni rischiose di alto livello; quelli a cui stavano dando la caccia non erano semplici maghi oscuri, erano il male puro.

Se fosse successo qualcosa a Sira lui non se lo sarebbe mai perdonato.
Sentiva già l'ansia alla bocca dello stomaco, tanto da fargli venire la nausea.

E questa era talmente forte che lo costrinse a mettersi seduto e cominciò a fare dei respiri profondi.
Si passò la mano tra i capelli e sbuffò sonoramente; si strinse nelle spalle, ora tese, come una corda di violino.

Non si rese nemmeno conto che sua figlia era entrata nella stanza, guardando la schiena, rigida, di suo padre.

Ella si avvicinò cauta, poggiando le mani sullo schienale del divano dove egli era seduto.
Sirius si era messo le mani sul viso respirando affannosamente.
Cercava di controllarsi ma quei pensieri, tartassavano la sua mente.

Sira gli si avvicinò e si inginocchiò al suo fianco, tendendo la mano verso la sua gamba poggiando delicatamente le dita sul suo ginocchio.

L'uomo, al contatto, tolse le mani dal viso e guardò la mano esile della giovane; alzò lo sguardo verso il suo volto trovando i suoi occhi intenti a osservarlo: aveva le sopracciglia inarcate e gli occhi pullulavano di apprensione.

"Hey" disse flebile la giovane.
Sirius non rispose, anzi, spostò lo sguardo da tutt'altra parte, non guardandola.

Sira assottigliò le labbra e chiuse gli occhi, ispirando profondamente.
"Qualcosa non va?" Disse infine.

Sirius si girò a guardarla con un sopracciglio alzato.
Si chiese se non lo stesse prendendo in giro, con quella domanda, alquanto, melensa.

"Davvero me lo chiedi?" Domandò in tono molto brusco.
Ella deglutì "beh, non ti leggo la mente, non so cosa possa affliggerti" rispose con semplicità.

Sirius si alzò di botto, facendo sussultare la ragazza, avvicinandosi alla finestra, lasciandola alquanto confusa, e un senso di paura si fece spazio dentro al suo petto.
"C-cosa ti prende?"

"Perché hai accettato?" Domandò di Sirius, ignorando completamente la domanda della ragazza.
Ma quest'ultima non rispose.

L'uomo girò di poco il capo verso di lei e con sguardo cupo ridomandò "perché hai accettato l'offerta di Harry?"

Sira si alzò, non smettendo di osservare l'uomo che le dava le spalle.
"Perché...mi sembra molto in difficoltà...e se io posso dargli un aiuto, allora non vedo perché non dovrei..."

"Sono missione rischiose, Sira" obiettò Sirius interrompendola, ma Sira non si scompose tutto ciò che fece fu alzare un sopracciglio.
"Credi che non lo sappia?" Domandò con disinvoltura.

Sirius si girò a guardarla notando che il suo viso aveva assunto dei lineamenti duri e lo sguardo, che aveva, lo oltrepassò, come una lama gelida.
" È pericoloso" disse lanciandole uno sguardo penetrante.
Sira rise con scherno " ho fatto molte missioni pericolose, un'altra non sarà di certo un dramma..."

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