La voce della saggezza

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Sirius's pov.
"Sira" sussurro lievemente.
Sei proprio tu?!

Quanto è cresciuta.

Ella mi guarda con gli occhi sgranati e fa un passo indietro, andando a toccare il muro alle sue spalle.

Le sorrido lievemente e faccio un passo verso di lei.

Cosa fai?

Perché raccogli in fretta il tuo amplificatore?

Perché corri via?

Perché scappi?

Ti prego resta.

"Aspetta" sussurro, faccio per rincorrerla, ma un bastone mi si palesa davanti al mio busto.

"Non lo farei se fossi in te" un voce pacata e roca mi ferma.

Mi giro alla mia destra, dove vi è un'uomo anziano, in posizione incurvata, con un cappotto a nero e una sciarpa e un cappello colorati: ha una barba non molto lunga, e le rughe si intravedono sulla sua fronte.
Ha gli occhi azzurri infocati da un paio di occhiali.

"Lei non si fa mai trovare" dice solamente abbassando il bastone.

L'uomo mi guarda di sottecchi, con sguardo penetrante dai suoi occhi chiari, in un certo senso mi ricorda molto il professor Silente, ma non può essere lui.
Silente è morto molto tempo fa!

"Chi siete voi?" Chiedo schietto e diretto, mettendo la mano in tasca afferrando la mia bacchetta, per sicurezza.

L'uomo ridacchia di poco e mi guarda con un sorriso furbo, ed io mi sento parecchio confuso"Chissà...potrei essere un povero vecchio che gira da queste parti ascoltando i suoni di questa città.
Oppure un turista, o meglio ancora, potrei essere chiunque tu voglia, anche la tua coscienza.
Tu, piuttosto, chi sei, ragazzo?"

Questo è piuttosto matto.
"Non sono un ragazzo" dico, lui emette un risolino.

"Sicuro sei più giovane di me" biascica " comunque ti ho chiesto chi sei, non cosa sei" aggiunge con un ghigno e mi si mette difronte, zoppicando e mantenendosi al suo bastone.

Egli mi guarda con fare curioso e un sorriso sbienco.
Non so che cosa voglia da me, ma mi ha impedito di correre dietro a mia figlia e voglio capire perché.

Spero solo che ella non si sia cacciata in qualche guaio.

Ah sto divagando, lei è sveglia non si metterebbe mai nei guai.

Ma allora perché questo tizio mi ha fermato?

"Giovanotto, non ho tutta la sera".

Il vecchio mi distoglie dai i miei pensieri, e distrattamente rivolgo lo sguardo alle sue spalle.

La sagoma di Sira è sparita, ed io non ho visto che direzione ha preso.
Tutta colpa di questo qui!

"Non sono cose che vi riguardano, signore" ribatto asciutto.
Che si faccia gli affari suoi, ma chi si crede di essere?!

Il vecchio scuote la testa divertito.
"D'accordo, allora dimmi ,conosci quella ragazza solitaria?"

La domanda mi spiazza ed io lo guardo di sottecchi, mentre la neve comincia a cadere intorno a noi, il sole è ormai tramontato facendo spazio alla notte con le sue nuvole cariche di neve.

"Voi si?" Rispondo audace.
Se quest'uomo la conosce deve dirmi dove si nasconde.

Se il destino ha voluto che ci incontrassimo allora significa che posso sperare.

Posso riportarla a casa!

Potrei aggiustare tutto!

Ma sta volta le dirò ogni cosa, non voglio più nascondere ciò che provo, ho passato cinque anni a rimuginarci sopra, ho passato l'inferno.
Ho perso il mio migliore amico.
Ho perso tutto!

Ma ora ho un'occasione e devo coglierla, sia io che lei potremmo ricominciare.
Sarà un cammino durissimo, ma ci voglio provare.

Voglio mantenere quella promessa.

L'uomo mi squadra da cima a fondo e schiude le labbra coperte dalla barba, ora ancora più bianca per via della neve e ridacchia leggermente.

"Solo di vista, ma qui nessuno conosce il suo nome, l'abbiamo soprannominata la voce del Tamigi.
È da un'anno che canta in questo posto, e non l'ho mai vista con nessuno.
Mi fermo ad ascoltarla tutti i giorni, la sua voce mi da sollievo, e per un vecchio soldato zoppo è tutto dire.

Onestamante ho supposto che non ha amici o parenti, ma tu hai detto il suo nome.
E allora ti ripongo la domanda, chi sei per lei?"

Mi irrigidisco, non so cosa rispondere perché non so cosa sono per lei.
Geneticamente sarei suo padre, ma onestamente credo che lei non la pensa così.

Per lei sono il mostro che le ha rovinato la vita.

"Hmm da come ti ho posto la questione, sembra che ti abbia svegliato qualcosa".

Fremo a questa frase e deglutisco frettolosamente, stringendo la bacchetta che ho in tasca.

"Chi sei tu?" Chiede ancora il vecchio ed io chino la testa con le lacrime che minacciano di uscire, coprendo la mia vista in modo sfocato.

"Non avresti queste emozioni se non fossi qualcuno di importante, allora? Chi sei?" Mi chiede ancora e nonostante faccia così freddo, al momento sto sudando.

"Che cosa mi sta facendo?"

"Non fare il vago, ragazzo, e rispondi!"

"Perché dovrei rispondere a voi? Non vi conosco".

"Tu credi? Come ho già detto potrei essere chiunque, e chi ti dice che non sono nella tua testa?"

"Smettetela!" Esclamo a gran voce mettendomi le mani sulle orecchie per non sentirlo.
Ma lui continua a parlare e a girarmi intorno, è una tortura.

"Ammetti a te stesso chi sei, e questo mio parlare finirà".

"Io..." sussurro.

"Io...sono" non ci riesco, è come se una mano mi impedisse di parlare.
E so a chi appartiene.
Alla mia codardia!

Senza di essa forse non sarei arrivato a questo punto, di crogiolarmi nel dolore non facendo niente.
Senza la codardia avrei avuto il coraggio di crescere Sira e non di farlo fare a qualcuno al posto mio.

"...Suo padre" sussurro lievemente togliendo le mani dalle orecchie, ascoltando il nulla solo il suono del fiume che scorre.

La neve cade con grazia al suolo in una lenta danza, mi sento come se fossi congelato, ma allo stesso tempo leggero.
Alzo il volto verso il cielo chiudendo gli occhi percependo il brio dei fiocchi sulle mie guance.

Mi sento come se adesso fossi rinato, come se avessi ricominciato a vivere.
Sorrido lievemente, ma non smetto di piangere.

Le mie lacrime si uniscono ai fiocchi unendosi, finché insieme non cadono.

"Bravo, ragazzo, lo hai capito finalmente.
E ora trovala".

Abbasso lo sguardo, ma del vecchio nessuna traccia è sparito nel nulla.
Che lo abbia solo immaginato?

La mia testa mi ha fatto uno scherzo?

Quante domande, e di sicuro ora non avrò le risposte.
No, adesso non importa.

Ciò che importa è trovare Sira, a tutti i costi.

Buongiorno ragazzi scusate l'attesa ma sto studiando come una pazza, visto che il primo marzo ho un'altro esame.
Comunque siamo in capitolo particolare, eh lo so forse alcuni di voi non riusciranno a capirlo, ma è necessario.
Se volete approfondire il concetto scrivetemi in direct.

Noi ci rivedremo spero presto, ciaooo.

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