Non più il grigio

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Sira's pov
Mi dispiace essere così riluttante e fredda con lui, anche se sembra che lui voglia davvero aiutarmi.

Non so perché ma il mio istinto mi dice di farmi guidare da lui, fidarmi.

Lui mi attrae!

E so bene da cosa è dovuta questa attrazione; dal nostro legame di sangue, e sebbene prima io disprezzavo questa considerazione, adesso il mio sangue mi ribolle nelle vene, e brama di stringersi a l'uomo che ho davanti.

Però voglio che mi venga spontaneo, non voglio sforzarmi.

Ma credo che manchi poco.
Non reggerò questa attrazione, e solo il fato sa cosa succederà dopo.

Bhe ci sono solo due direzioni: la prima è che non varia niente tra di noi e rimarremo in questo limbo per un bel po', oppure si creerà un legame molto profondo e intenso.
Ad essere onesta non saprei come mi comporterò in entrambe le soluzioni, semplicemente perché, al momento, non conosco il mio essere, non più.

Sto cercando di ritrovarmi, ma non voglio più nascondermi dietro ad una maschera.
Sarà dura, ma voglio provarci a trovare la vera me, e non so perché ma sento che lui può aiutarmi, potrebbe essere la chiave che riuscirà ad aprirmi.

E ancora devo capire se l'ho perdonato.

Non smetto di fissarlo, mentre egli è ancora chinato alla mia altezza e ha lo sguardo basso verso il pavimento, è sovrappensiero e sembra molto triste.

Lentamente e con tremore, porto la mano destra sui suoi capelli e li accarezzo dolcemente.
Sono così morbidi!

Egli alza il viso su di me, ha le labbra socchiuse e gli occhi un po' dilatati, ma non smetto di toccargli i capelli e arrivo al codino disordinato che si è fatto.
Non gli dona per niente, ed è per questo che lentamente glielo sciolgo; ed i suoi capelli ricadono sul suo viso accarezzando la barba curata e poco folta.

I lineamenti sembrano così affascinanti con i capelli sul viso, e questo mi fa sorridere, non so perché, ma è come se vedessi il mio riflesso attraverso lui.
Solo che i miei occhi lo vedono ancora in bianco e nero, ma con una luce che mi pervade, mi inebria, e voglio che mi avvolga con il suo calore.

Sirius non dice nulla, mi guarda attentamente, ma non osa fare niente, mentre io continuo a toccargli i capelli.
Non sembra che gli dispiaccia, e onestamente mi piace toccarli.

"N-non tenerli legati" sussurro lieve, ed egli alza un sopracciglio "come dici?" Chiede confuso e questo mi causa una lieve risata.
"I capelli, non tenerli legati, non ti donano" dico e sento un calore alle guance.
Sono sicuramente rosse, ahhh che imbarazzo!

Egli si tocca le ciocche e se le osserva per qualche istante, poi rivolge, nuovamente, gli occhi su di me e sorride.
"D'accordo, se non ti piacciono non li legherò più" ribatte senza smettere di sorridere.

Io ricambio il sorriso anche se un po' impacciata e infatti chino lo sguardo, e mi mordo leggermente il labbro inferiore.

Non sono abituata a questo tipo di confidenza, specialmente con lui.

Bhe almeno non ci stiamo urlando contro, direi che è un'inizio.

"A-allora, oggi è l-la vigilia di Natale, giusto? Sicuro avrai dei programmi, dico bene?" Chiedo anche so che deve andare dagli Weasley, e sicuramente ci saranno tutti.
Ma io non andrò.

Non mi sembra il momento; per quanto mi riguarda, non credo di essere ben vista da loro, specialmente dopo il mio rifiuto quella vigilia di Natale di cinque anni fa.

Questo non vuol dire che gli impedirò di andare, sono la sua famiglia dopotutto.
No, non posso fargli questo, ma lo aspetterò.
Non è un problema stare da sola per un po', certo un pochino mi stringe il cuore, ma basta che torni.
Tutto qui.

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