Capitolo 7

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Somebody told me and I think they're right

There is a change on its way tonight


Nothing But Thieves, "Impossible"


CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA


ANNO 2006

30 settembre

Città Grande


"Allora, sentiamo il programma della serata!" chiese Tea, accomodandosi sulla macchina di Alice.

"Si scende a valle. Destinazione Città Grande," rispose quest'ultima ingranando la marcia, "andiamo alla Terrazza. Angelo mi aspetta là."

"Mi ricordo di quel posto," annuì Tea, "è lo stesso locale dove abbiamo festeggiato dopo l'esame di maturità."

"Esatto!" confermò l'amica. "Quindi adesso andiamo, lo incontro, lo studio per bene e poi decido se vale la pena uscire da sola con lui..."

"Molto saggio da parte tua, anche se qualcosa mi dice che in realtà hai già preso una decisione..." la canzonò Tea.

"Cosa intendi, scusa?"

"Basta guardare con quanta cura ti sei vestita, pettinata e truccata! No, aspetta... non mi fraintendere: tu sei sempre perfetta, ma lo capirebbe chiunque che stasera hai intenzione di fare conquiste!" proseguì allegramente.

Alice si lasciò sfuggire una risatina. "Beh, diciamo che la prima impressione non è stata male, perciò volevo essere certa di fare bella figura anche io, e a proposito di questo, Tea," continuò, facendosi seria all'improvviso, "grazie per aver accettato di accompagnarmi. Avrei potuto andarci da sola, ma..."

"Non devi preoccuparti di questo" la rassicurò l'altra, agitando una mano davanti al viso come a scacciare un insetto inesistente. "Va bene così. E poi il locale è carino, e stasera guidi tu: vorrà dire che mi rilasserò e mi godrò il panorama gustando un paio di cocktail!"

Le due amiche risero, su di giri. Per nulla al mondo avrebbero rinunciato alle loro avventurose uscite giù in città.

"Ma dimmi di te, adesso. Sei pronta per la prima lezione da matricola universitaria?" chiese Alice.

"Prontissima!" confermò Tea. "Carica e molto curiosa. Sarà un peccato dover rinunciare a frequentare, quando a gennaio inizierò a lavorare."

"Tu comunque sei pazza, ad aver accettato quel contratto. Passerai in ufficio tutta la giornata! Come farai con gli esami, a quel punto?" domandò Alice.

Tea si strinse nelle spalle. "Frequenterò le lezioni serali, quando sarà possibile. Oppure darò gli esami da non frequentante. Non posso fare altrimenti, ho bisogno di essere indipendente. Non vedo l'ora di poter contare su uno stipendio tutto mio! E su un'auto tutta mia, anche, se non voglio continuare a restarmene confinata a Panesecco, o a trascorrere ogni giorno intere ore sui mezzi pubblici per andare e tornare dall'università."

Alice annuì, comprensiva. Senza staccare gli occhi dalla strada, tra una curva e l'altra all'improvviso annunciò: "Ora ti stupisco: ho trovato un lavoro anche io! Mi hanno assunta come segretaria alla scuola elementare di Punta di Lago."

"Sul serio?"

"Sì!"

"Tu? Proprio tu che non sopporti i bambini? Sei sicura che sia il lavoro che fa per te?"

Non c'è una nuvolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora