And there he was, this young boy, a stranger to my eyes
Strumming my pain with his fingers
Singing my life with his words
Lori Lieberman, Roberta Flack, "Killing me softly with his song"
CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA
ANNO 2010
GENNAIO
Città Grande
Loris spense il computer, si infilò il cappotto, prese il cappello, spense la luce dell'ufficio e si avviò lungo il corridoio.
Passando, si soffermò qualche minuto davanti a una delle grandi vetrate che dava sulla città, inspirando profondamente per scacciare lo stress e la fatica della giornata.
Era una sera gelida ma limpida. Il periodo natalizio era ormai concluso; le luminarie erano state rimosse da strade, case e vetrine, ma la città scintillava comunque di mille luci che si specchiavano danzando sulla superficie del lago.
Tutto sommato era soddisfatto di aver scelto Città Grande, sia come sua nuova residenza che per i suoi affari. Si viveva bene, lì.
Anche con il nuovo impiego sentiva di essere stato fortunato. Ancora poco, e la sua carriera sarebbe decollata. Gli sarebbe bastato accumulare qualche mese come capo progetto, poi il suo curriculum sarebbe stato completo, e lui sarebbe stato pronto per aggredire nuovamente il mercato del lavoro. Il nome Falcheri sarebbe presto diventato altisonante al pari di quelli che da sempre incutevano timore e rispetto. Ne era certo.
Iniziò a meditare di abbandonare il residence dove si era sistemato temporaneamente e di acquistare proprio a Città Grande una casa tutta per sé.
Si calcò il cappello in testa e si mosse in direzione degli ascensori, ma la luce proveniente da uno degli uffici lo indusse a fare una piccola deviazione.
"Tea?" domandò sorpreso, aprendo la porta. "Sei ancora qui? Pensavo di essere l'unico rimasto."
La ragazza distolse lo sguardo dal monitor, sbattendo le palpebre per metterlo a fuoco, e quando realizzò di chi si trattava sussultò, quasi si sentisse a disagio.
"Già" rispose soltanto, nervosa, affrettandosi a riportare gli occhi sullo schermo.
"Sono quasi le otto", tentò di nuovo Loris, "sei qui da dodici ore filate ormai. Non credi che sia ora di staccare? Possiamo andare a bere una cosa, se ti va, giusto per rilassarci un po' prima di rientrare a casa."
Tea terminò di digitare qualcosa sulla tastiera, poi emise un profondo sospiro e tornò a guardare il giovane che le stava di fronte.
"No, grazie. Non sono dell'umore giusto."
"Che è successo?"
"È che... ormai è ufficiale: mi sono persa l'ultima sessione per dare la tesi e non riuscirò a laurearmi in corso", ammise. "Così, ora che sono a tutti gli effetti una studentessa fuori corso e che non ho più urgenza di presentarmi in fretta e furia per gli ultimi esami, tanto vale che investa tutte le mie energie qui, sperando di rispettare almeno le scadenze di questo progetto. E adesso, se non ti dispiace," concluse, scrocchiando le dita e rimettendosi a digitare, "ho due dozzine di curricula che vorrei analizzare prima di andare a casa."
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Non c'è una nuvola
Romance✨ Wattys 2022 Winner ✨ Marzo 2020. Dopo un misterioso incidente sulle piste da sci, Teodora Guisan affronta la lunga convalescenza a casa dei genitori, in un piccolo paese di montagna, dove è costretta a trascorrere l'intero periodo di lockdown dovu...