Capitolo 21

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And there he was, this young boy, a stranger to my eyes

Strumming my pain with his fingers

Singing my life with his words


Lori Lieberman, Roberta Flack, "Killing me softly with his song"


CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA


ANNO 2010

GENNAIO

Città Grande


Loris spense il computer, si infilò il cappotto, prese il cappello, spense la luce dell'ufficio e si avviò lungo il corridoio.

Passando, si soffermò qualche minuto davanti a una delle grandi vetrate che dava sulla città, inspirando profondamente per scacciare lo stress e la fatica della giornata.

Era una sera gelida ma limpida. Il periodo natalizio era ormai concluso; le luminarie erano state rimosse da strade, case e vetrine, ma la città scintillava comunque di mille luci che si specchiavano danzando sulla superficie del lago.

Tutto sommato era soddisfatto di aver scelto Città Grande, sia come sua nuova residenza che per i suoi affari. Si viveva bene, lì.

Anche con il nuovo impiego sentiva di essere stato fortunato. Ancora poco, e la sua carriera sarebbe decollata. Gli sarebbe bastato accumulare qualche mese come capo progetto, poi il suo curriculum sarebbe stato completo, e lui sarebbe stato pronto per aggredire nuovamente il mercato del lavoro. Il nome Falcheri sarebbe presto diventato altisonante al pari di quelli che da sempre incutevano timore e rispetto. Ne era certo.

Iniziò a meditare di abbandonare il residence dove si era sistemato temporaneamente e di acquistare proprio a Città Grande una casa tutta per sé.

Si calcò il cappello in testa e si mosse in direzione degli ascensori, ma la luce proveniente da uno degli uffici lo indusse a fare una piccola deviazione.

"Tea?" domandò sorpreso, aprendo la porta. "Sei ancora qui? Pensavo di essere l'unico rimasto."

La ragazza distolse lo sguardo dal monitor, sbattendo le palpebre per metterlo a fuoco, e quando realizzò di chi si trattava sussultò, quasi si sentisse a disagio.

"Già" rispose soltanto, nervosa, affrettandosi a riportare gli occhi sullo schermo.

"Sono quasi le otto", tentò di nuovo Loris, "sei qui da dodici ore filate ormai. Non credi che sia ora di staccare? Possiamo andare a bere una cosa, se ti va, giusto per rilassarci un po' prima di rientrare a casa."

Tea terminò di digitare qualcosa sulla tastiera, poi emise un profondo sospiro e tornò a guardare il giovane che le stava di fronte.

"No, grazie. Non sono dell'umore giusto."

"Che è successo?"

"È che... ormai è ufficiale: mi sono persa l'ultima sessione per dare la tesi e non riuscirò a laurearmi in corso", ammise. "Così, ora che sono a tutti gli effetti una studentessa fuori corso e che non ho più urgenza di presentarmi in fretta e furia per gli ultimi esami, tanto vale che investa tutte le mie energie qui, sperando di rispettare almeno le scadenze di questo progetto. E adesso, se non ti dispiace," concluse, scrocchiando le dita e rimettendosi a digitare, "ho due dozzine di curricula che vorrei analizzare prima di andare a casa."

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