Capitolo 55

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So take my hand, don't be afraid

This too shall pass, this too shall pass

And we'll get through it all together

We'll get through it all together


David Guetta & Sia, "Let's love"


ANNO 2020

21 giugno, domenica

Nordeno


Nessuno dei due aveva firmato alcun documento, nessuno dei due aveva intenzione di separarsi dall'altro, e avevano stabilito che a entrambi stesse bene così.

Da quando Tea e Daniel avevano scoperto la verità che per tutti quei mesi era stata nascosta sotto strati e strati di incomprensioni, silenzi e malintesi, tra loro si era stabilita un'alleanza più forte che mai.

Si erano rivisti ogni giorno, con una scusa o l'altra, anche solo per trascorrere insieme un po' di tempo a parlare. Anche solo per starsene seduti su quel terrazzino del loro appartamento, in silenzio, contemplando il sole mentre si calava dietro le montagne.

Sotto lo sguardo attento di Tea, assetato di dettagli di quella nuova vita, Daniel sembrava rifiorire. Il fantasma spento e dagli occhi vuoti che aveva incontrato al termine del lockdown aveva lasciato posto all'uomo brioso e bellissimo che aveva sognato e immaginato leggendo le pagine del proprio diario.

Anche lei si sentiva finalmente bene: forte, pronta per rinascere. E forse, come lei, Daniel aveva notato il suo cambiamento, osservandola: ma lei non osava chiederglielo.

Erano tornati ad essere complici, sì. Ma non ancora abbastanza intimi da dichiarare apertamente quel che provavano l'uno per l'altra. Forse perché entrambi temevano quella risposta più di ogni altra cosa, come se la tregua emozionale degli ultimi giorni rischiasse di sgretolarsi da un momento all'altro.

La fiducia che negli anni era venuta a mancare nel loro rapporto ne costituiva ora le fondamenta. Il resto, però, era tutto da ricostruire.

Non che fosse semplice, dato che i ricordi di Tea non ne volevano sapere di riaffiorare. La rabbia che le procurava quello stato di eterna amnesia la rendeva a tratti nervosa e suscettibile, soprattutto quando non era in grado di rispondere alle domande che, pur con cautela, Daniel le poneva.

Un giorno era stata anche sul punto di telefonare a Loris e urlargli addosso ogni insulto conosciuto. Dirgli che aveva scoperto ogni cosa, che lo riteneva un essere ignobile e quanto di più lontano dal concetto di uomo si potesse immaginare. Ma se lo avesse fatto, lui avrebbe di certo inventato qualche altra scusa fantasiosa, o rivoltato la frittata dandole della pazza o della sgualdrina. No: chiamarlo non sarebbe stata una buona idea. Avrebbe solo acuito il proprio disagio senza scoprire niente di più di quanto già sapesse.

Dopo il loro recente incontro, Loris era certo di aver di nuovo fatto colpo su di lei. Attendeva che Tea lo chiamasse per rivedersi. E non sapeva – almeno per il momento – che il suo piano per distruggere la DalForTech sarebbe presto naufragato. Questi due fatti lo rendevano temporaneamente inoffensivo. Meglio quindi evitare passi falsi nei suoi confronti, e indagare piuttosto in autonomia.

Era questo lo spirito che aveva spinto Tea a recarsi a Nordeno insieme a Daniel. Si sarebbero presentati all'hotel Le Nevi per recuperare i suoi bagagli, la sua auto e il suo cellulare: un ottimo punto di partenza per rimettere insieme i pezzi del puzzle e sperare che avere a che fare con quegli oggetti familiari permettesse ai ricordi di affiorare.

Non c'è una nuvolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora