Capitolo 44

92 5 0
                                    


And tell me, did Venus blow your mind?

Was it everything you wanted to find?

And did you miss me

While you were looking for yourself out there?


Train, "Drops of Jupiter"


ANNO 2020

5 maggio, martedì

Panesecco


"Loris???" domandò Ruby a occhi sgranati.

"Già." rispose Tea, mesta.

"Quel Loris?" insistette la prima.

"Già." ribadì l'altra.

"Non l'avrei mai immaginato. Mai. E poi?"

"E poi basta."

"Come sarebbe a dire basta? Il diario finisce così?"

"Già."

"Non hai scritto nient'altro?"

"Nient'altro."


Vi fu una lunga pausa. Le due sorelle tenevano lo sguardo fisso sull'incantevole scenetta che si svolgeva in quel momento nel cortile della villetta dei Guisan. Restarono in silenzio, immerse ognuna nei propri pensieri, pur nel mezzo degli schiamazzi e delle urla dei bambini.

Pietro e Federico ancora non riuscivano a credere di essere finalmente tornati in libertà – per quanto parziale – e di potersi rincorrere nel giardino con i nonni. Sembravano non aver atteso altro per tutta la durata del lockdown.

Era già molto, in un'epoca così difficile, perciò nessuno della famiglia disse apertamente ciò che stava pensando, ossia che, intimamente, tutti loro si erano augurati che rivedere i nipotini risvegliasse in Tea qualche ricordo.

Lei invece, nonostante i loro saluti entusiasti, li aveva accolti col sorriso ma anche con un evidente stupore dipinto in volto. Segno che di loro, nella sua mente, non vi era alcuna traccia.

Così, pur con una punta di delusione nel cuore, tutti avevano sorvolato sull'argomento, concentrandosi sulla gioia di quel tanto atteso raduno familiare.

Era stato difficile rinunciare a un abbraccio collettivo, ma il Generale Ruby non avrebbe mai permesso che si corressero rischi inutili. Aveva però dato il permesso ai propri figli di giocare con i nonni, purché restassero a distanza e all'aria aperta, e approfittando del momento di libertà si era seduta con Tea sul vecchio dondolo, pronta ad accogliere le sue confidenze.

Rosso in viso e a corto di fiato per le continue corse, Pietro le raggiunse saltellando proprio mentre si accingevano ad approfondire quello spinoso argomento.

"Zia Tea", chiese candidamente, "adesso che il locdau è finito, può venire a trovarci anche lo zio Daniel? Mi manca tanto!"

Tea non si aspettava quella domanda e rimase interdetta. Per sua fortuna Ruby intervenne prontamente: "Ti ho già detto che bisogna portare ancora un po' di pazienza prima di poterci incontrare tutti. Vedrai, arriverà presto il momento in cui potrai giocare anche con lo zio!"

"Lo spero bene!" insistette Pietro. "È molto più divertente giocare a rincorrersi con lui, non è lento come il nonno!"

"Ehi, tu, piccolo monello! Forse le mie gambe non sono svelte come le tue, ma guarda che ci sento ancora benissimo, e se adesso ti prendo ti faccio vedere io!"

Non c'è una nuvolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora