Capitolo 15

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Before you play with fire, do think twice

And if you get burned, don't be surprised


Robin Schulz feat. Francesco Yates, "Sugar"


CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA


ANNO 2007

MARZO

Città Grande


L'arrivo del nuovo anno aveva portato con sé un'altra grande avventura per Tea: il suo ingresso nel mondo del lavoro.

Nessuno si aspettava la crisi finanziaria che si sarebbe scatenata di lì a poco. In molti erano certi che l'economia fosse abbastanza stabile per investire in progetti di ampliamento, ed erano tempi d'oro per le società di consulenza come quella che aveva assunto Tea. Si trovava a Città Grande e si occupava di molteplici servizi, in particolare di selezione del personale.

Tea era stata assunta insieme a un gruppo di altri giovani apprendisti. Il clima in ufficio era carico di entusiasmo: ogni giorno arrivavano contratti firmati da nuovi clienti, e nonostante i ritmi di lavoro fossero frenetici, il morale restava sempre alto.

Ezio Anzi, il capo di Tea, era un uomo capace, razionale e instancabile. Ma era anche attento e disponibile, e aveva preso a cuore i nuovi assunti che gli erano stati assegnati. Avere l'opportunità di imparare da lui era un onore, si ripeteva Tea, anche quando passare da una pratica all'altra senza sosta le costava qualche sacrificio.

Le sue giornate erano sempre intense. Finito con il lavoro, attraversava a precipizio la città per raggiungere l'università in tempo per le lezioni serali. Studiava durante i lunghi tragitti in treno e si svegliava all'alba anche nel weekend, così da riuscire a guadagnare qualche ora libera da trascorrere insieme a Daniel. Non aveva quasi più tempo per dedicarsi al restauro, ma era certa che si trattasse solo di una situazione temporanea.

Per quanto odiasse ammetterlo, spesso i suoi mille impegni sfinivano Tea, tanto che, una volta, si era persino addormentata al cinema, nel bel mezzo di un film. Daniel, tuttavia, non era il tipo da offendersi, e a lei della stanchezza non importava un granché, dato che non era mai stata così felice.

Le sembrava di trovarsi in un sogno, un sogno incredibile, che non avrebbe mai immaginato di vivere per davvero. Poi arrivò il giorno in cui qualcuno le fece un pizzicotto, e fu allora che si accorse di essere ben sveglia.

Capitò nella biblioteca dell'università, mentre Tea e Giangiacomo ripassavano insieme per prepararsi all'esame di diritto pubblico.

"Quando mi presenti la tua amica bionda? Dicono che gli opposti si attraggono, magari potrebbe scattare il colpo di fulmine!" buttò lì lui durante un momento di pausa.

"Scherzi, vero? Non credo che Alice sia il tuo tipo. Anzi, penso che litighereste dopo cinque minuti di conoscenza. Ma in ogni caso il problema non si pone: purtroppo per te, è di nuovo fidanzata."

"Un nuovo Mr. Perfezione?"

"No, no. Nessuna novità. È tornata con Angelo."

"Il venditore di automobili?"

"Non più. Adesso è passato alle attrezzature per cucine professionali. Dice che c'è un gran vendere, che presto o tardi finiremo tutti per mangiare sempre al ristorante. Ad ogni modo, a quanto pare, nonostante le divergenze di opinione sul futuro, quei due non possono fare a meno di stare insieme!" raccontò Tea, con un sorriso birichino.

"E tu, invece?" la incalzò Giangiacomo. "Hai intenzione di continuare a frequentare Dal Forte junior? Avete le stesse opinioni sul futuro, voi due?"

"Già" rispose lei, mordicchiando una matita. "Non pensavo che l'avrei mai detto, ma credo di piacergli davvero. Mi fido di lui. È un ragazzo così diretto e trasparente... avrei fatto un grande errore ad escluderlo dalla mia vita a priori, solo a causa del suo nome."

"Ah. Capisco. Beh, se a te sta bene così, allora non aggiungerò altro", la provocò lui.

"Perché? Cosa avresti da aggiungere?"

JoJo sospirò, levando gli occhi al cielo, come faceva sempre quando era costretto a spiegare a qualcuno ciò che per lui era lapalissiano.

"Devo davvero dirtelo? ...Tea, tu mi sembri una ragazza intelligente – e bada, non ci sono molte persone che considero tali – ma evidentemente gli ormoni e le romanticherie devono averti dato alla testa, se ancora non ci hai pensato. Non si tratta di una questione tra te e lui, né di come ti fa sentire o di come si comporta. Avrebbe potuto essere così se tu fossi stata alla ricerca di un passatempo, di una storiella. Ma se fai sul serio con lui, allora prima o poi dovrai fare i conti con il suo mondo. Con il tipo di esistenza che sarà chiamato a condurre, con i suoi genitori, l'azienda di suo padre e tutto quello che ci ruota attorno. Se vuoi entrare a far parte della sua vita, non potrai mai escludere questi elementi e vivere di solo amore romantico! Da un grande potere derivano grandi resp..."

"Ma per favore," lo canzonò Tea, "questa citazione è troppo banale persino per me! E comunque, non può essere davvero così terribile. Io e Daniel ci vogliamo bene; certe differenze non contano, in questi casi. E se mai sorgeranno degli ostacoli, li affronteremo insieme e li risolveremo!"

"Sarà come dici tu," riprese JoJo, sfogliando distrattamente il libro, "ma promettimi che sarai cauta. Non accantonare un problema solo perché oggi ti sembra piccolo: domani potrebbe crescere fino a travolgerti, senza che tu te ne accorga."

Giangiacomo era stato così schietto e il suo sguardo era così serio che, nonostante il proprio tentativo di sdrammatizzare, Tea rimase segnata nel profondo da quelle parole.

Ci pensò per il resto della giornata e ci rimuginò anche nei giorni successivi, perché quel tarlo la disturbava sul lavoro e mentre studiava. Poi giunse il fine settimana. Tea rivide Daniel, si lasciò cullare dal suo abbraccio, dai suoi baci, dai suoi sorrisi. Si concesse di volare via con lui nel loro mondo fatto di pura felicità. Lasciò le preoccupazioni e i cattivi pensieri a terra, lontano, ripromettendosi di tornare lucida e razionale non appena fosse giunto il lunedì.

Ma quando la settimana iniziò, era così carica di energia positiva, e tutto nel mondo aveva un senso, ed era così bello terminare una giornata di lavoro e studio con una parola dolce di Daniel...

Ben presto Tea si convinse che Giangiacomo fosse solo un po' invidioso del suo grande amore, e che le sue parole non avessero senso. Pensò questo, e poi non ci pensò più, perché aveva tante cose da fare, e perché era certa di avere fatto bene a rischiare: ora la sua vita era completa e meravigliosa.

Non c'è una nuvolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora