Capitolo 41

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I don't wanna know

If you're playin' me, keep it on the low

'Cause my heart can't take it anymore


Mario Winans, "I don't wanna know"


CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA


ANNO 2019

OTTOBRE

Città Grande


Alla DalForTech la produzione, guidata da Daniel, proseguiva senza intoppi, e anche la sezione commerciale, di cui il ragazzo era responsabile, non aveva subito contraccolpi.

Ma in direzione e negli uffici amministrativi l'assenza di Vittorio si stava rivelando destabilizzante. Molti degli impiegati non riuscivano a svolgere le proprie mansioni con regolarità, trascorrendo buona parte della giornata a sbirciarsi tra loro di sottecchi, mentre fingevano di riordinare documenti sulla scrivania o navigavano in rete senza una meta precisa.

La ragione di tutto quello smarrimento ai piani alti dell'azienda era più che evidente a Tea: Perla non era in grado di gestire l'emergenza.

L'arroganza e il dispotismo con cui da sempre impartiva ordini agli impiegati non erano che un atteggiamento di facciata, dietro cui c'erano sempre state dettagliate istruzioni ricevute parola per parola dall'amministratore delegato.

Ora che lui era assente e che parlargli non era possibile, la sua giovane e bellissima vice non aveva la minima idea di quale fosse la strada da prendere, nemmeno per i contratti già in essere, nemmeno per le strategie già definite.

Sentirsi così sperduta davanti alla fila di dipendenti che premevano per ricevere indicazioni non faceva che irritarla ulteriormente, rendendola ancora meno sopportabile a chi era costretto ad avere a che fare con lei.

Tea era certa che, in capo a pochi giorni, tutti i dipendenti avrebbero realizzato di essere allo sbando, e allora sì che si sarebbe scatenato il panico.

Tutto quel caos era frutto del modo di lavorare tipico di Vittorio. Tea era sempre stata convinta che esagerasse nel voler decidere personalmente ogni dettaglio della gestione aziendale. Così facendo non dava agli impiegati la possibilità di crescere, di imparare, e per di più impediva a chiunque di avanzare proposte innovative.

La stessa Perla non avrebbe mai accettato alcun aiuto o suggerimento dai suoi subordinati, nemmeno in una situazione così complicata. Ma Tea non aveva intenzione di tirarsi indietro di fronte a quelle difficoltà.

Anche se non le era mai stato permesso dire apertamente la sua, trascorrere le giornate con Vittorio e Perla le aveva dato un'idea ben chiara della strategia aziendale. Così, fin dai primi giorni di assenza del suo responsabile, aveva fatto in modo di rendersi utile senza dare nell'occhio.

Andando e tornando dall'archivio, ad esempio, si fermava inosservata a consigliare gli impiegati su come gestire questa o quella scadenza. Se Perla non era a portata d'orecchio, ne approfittava per rispondere alle telefonate destinate a Vittorio, e aveva preso l'abitudine di consultare quotidianamente l'applicativo per la contabilità aziendale.

Che altro avrebbe potuto fare, se non cercare di dare il massimo in quella situazione penosa?

Vedere il dolore e l'angoscia dipinta sui volti di Daniel e Matilde, nella lunga attesa che le condizioni di Vittorio si stabilizzassero dopo il delicato intervento subito, la rendeva suo malgrado accondiscendente verso di loro. Tanto da convincersi che fosse meglio non affrontare, per il momento, la questione del tradimento.

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