Capitolo 16

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'Cause we're living in a world of fools

Breaking us down when they all should let us be

We belong to you and me


Bee Gees, "How deep is your love"


CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA


ANNO 2007

APRILE

Città Grande


La residenza della famiglia di Daniel era una villa situata appena fuori da Città Grande. Sebbene la sua costruzione risalisse a molti anni addietro, la ristrutturazione accurata a cui l'aveva sottoposta Vittorio Dal Forte l'aveva resa moderna e confortevole, pur senza intaccare le caratteristiche dello stile liberty originario. Le sue dimensioni erano modeste, ma la superba vista sul lago e il rigoglioso giardino che la circondava la rendevano una vera e propria perla architettonica.

Era l'ora di pranzo di una soleggiata domenica di primavera; dopo aver recuperato Tea a Panesecco, Daniel stava facendo strada alla ragazza attraverso il prato antistante la villa.

Camminavano fianco a fianco, lentamente, e tutto sembrava quieto e sereno; ma a pochi passi dall'ingresso Tea si fermò all'improvviso.

Sapeva che prima o poi il momento sarebbe arrivato, ma avrebbe dato qualsiasi cosa per allontanare ancora un po' il temuto incontro con Vittorio e Matilde Dal Forte. Nella testa andava ripetendosi gli incoraggiamenti ricevuti da Alice, che come sempre, da brava amica, l'aveva incitata ad accantonare la paura. Eppure Tea non riusciva a farsi coraggio. Si sentiva come quando si presentava davanti a un professore per un esame: non importava quanto avesse studiato o fosse certa di aver compreso la materia, dentro di sé portava sempre la sensazione di essere in difetto.

Tanto più che la sua mente continuava a riproporle il discorso che le aveva fatto Giangiacomo qualche tempo prima. Le sue parole, che allora aveva sottovalutato, in quel momento suonavano spaventosamente profetiche.

"Nervosa?"

La domanda di Daniel riscosse Tea dai propri pensieri, riportandola alla realtà.

"Da morire", ammise lei.

"Ci avrei scommesso. Ma andrà tutto bene: ti adoreranno, vedrai!"

La ragazza lo guardò con gli occhi di un cucciolo supplicante.

"Capisco che per te non sia facile, Tea, e capisco anche il motivo per cui tu sia terrorizzata. I miei genitori possono risultare un po'... formali, soprattutto all'inizio. Ma non mitizzarli troppo, d'accordo? Loro stessi sono diventati così per proteggersi. Non è facile fidarsi subito di chi incontri, quando ti porti dietro il dubbio che ti stia usando solo per i propri interessi personali. Questo non vale per te, ovviamente," precisò, scuotendo il capo ricciuto, "è stata l'esperienza a spingerli a comportarsi in questo modo. Si tratta solo di imparare ad apprezzarli per come sono realmente, dietro la loro corazza."

Tea prese un respiro profondo. "D'accordo. Okay, sono pronta. Entriamo."

Daniel le porse la mano, ma lei la rifiutò, allontanandola con gentilezza. "No, non voglio sembrare troppo appiccicosa. Non fraintendermi, ma non credo che durante il pranzo mi troverai propensa alle effusioni. Sarò troppo concentrata a non rendermi ridicola e a evitare risposte stupide."

Non c'è una nuvolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora