Non c'è una nuvola

Capitolo 25

I get lost sometimes

With you I am found

I get lost so I'll follow the light to your heart

Will you wait, will you wait for me?

Biffy Clyro, "Space"

CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA

ANNO 2010

DICEMBRE

Città Grande

Tea sfilò lungo il corridoio leggera come una piuma. Era così emozionata da sentirsi lo stomaco pieno di farfalle.

E non era per una stupida infatuazione, questa volta. Oh, no. Si trattava di un traguardo ben più concreto. Si stava dirigendo all'ufficio risorse umane, dove era stata convocata e dove avrebbe presto ricevuto tutta la gratificazione che da tempo sentiva di meritare.

Chi se ne importava delle luci al neon, dell'ambiente asettico, delle giornate buie, del freddo polare che era calato sulla valle negli ultimi giorni. Nemmeno la solitudine che la aspettava al varco, insieme all'arrivo delle festività natalizie, poteva turbarla: si sarebbe resa disponibile a lavorare anche tra Natale e Capodanno, e tra Capodanno e l'Epifania, e poi per tutti i giorni e tutto il tempo necessario a consolidare la propria autonomia e poter gettare le basi per la sua attività in proprio.

Del resto, ora che non aveva più il pensiero degli esami universitari – né qualsivoglia turbamento romantico a distrarla – dedicare tutte le proprie energie al lavoro era diventato quasi un conforto, una garanzia che le sue giornate sarebbero sempre state riempite da qualcosa. Andava bene tutto, purché non restasse in balìa del vuoto, o dei propri pensieri.

Anche i suoi genitori sarebbero stati lieti della notizia: il suo contratto da apprendista scadeva alla fine di dicembre, e presentarsi a casa, quel venerdì sera, con un buon dolce e una bottiglia di bollicine per brindare al 'tempo indeterminato' sarebbe stato un ottimo regalo di Natale anche per loro.

Sfregandosi le mani dalla contentezza, Tea raggiunse infine l'ufficio del personale, bussò e subito venne invitata ad entrare. Davanti a lei sedeva il responsabile delle risorse umane. Sulla sedia accanto a lui c'era Ezio Anzi, il suo responsabile, il mentore che in quegli anni le aveva insegnato tutto ciò che sapeva.

'Ezio non si sarebbe mai perso il grande momento', pensò fra sé Tea, che nel frattempo si era accomodata di fronte alla scrivania, senza riuscire a smorzare la felicità che aveva dipinta in viso.

"Buonasera, Teodora, come va? Mi auguro che tu stia bene."

Tea rispose con un sorriso largo da un orecchio all'altro.

"Tutto bene grazie!" esclamò, malcelando l'eccitazione.

"Mi fa piacere."

Il direttore scambiò un breve sguardo d'intesa con Ezio, poi tornò a focalizzarsi su Tea.

"Come saprai, Teodora, il tuo contratto scade tra un paio di settimane. Le feste natalizie si avvicinano e noi non volevamo attendere l'ultimo momento per condividere con te il nostro pensiero su come sono trascorsi i tuoi quattro anni presso la nostra azienda."