Knew it was time, he'd made up his mind
To leave his dead life behind
Queen, "Spread your wings"
CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA
ANNO 2019
27 SETTEMBRE
Città Grande
Venerdì, finalmente. Tea era fuggita dall'ufficio non appena l'orologio glielo aveva consentito. Era corsa a casa, si era fatta una doccia calda e si era infilata un vestito comodo. Piega ai capelli, un filo di lucidalabbra ed era pronta per vedersi con Ruby.
Un'occasione più unica che rara, dato che sua sorella non faceva quasi mai vita sociale, se non portandosi dietro la prole; né frequentava Città Grande, di norma. Ma quel giorno aveva partecipato a un seminario sull'educazione emotiva dei bambini, e Tea aveva colto la palla al balzo per proporle un'uscita tra sorelle. Avevano optato per un aperitivo e quattro passi sul lungolago. A Ruby non piacevano i locali chiassosi, ma nemmeno Tea era alla ricerca di divertimento folle. Desiderava soltanto stare un po' in sua compagnia. Tanto Daniel sarebbe rincasato tardi, come del resto ultimamente accadeva sempre più spesso.
Uscì sul pianerottolo, girò la chiave nella serratura e si diresse verso l'ascensore. Qualcun altro però era già lì, in attesa di scendere.
A Tea sfuggì un'esclamazione di sorpresa, poi cercò di ricomporsi e salutò cordialmente il professor Severini, che come suo solito grugnì una mezza parola in risposta.
Mentre i due aspettavano l'arrivo dell'ascensore, Tea infilò le chiavi nella borsetta, la richiuse, poi la riaprì e vi frugò dentro fingendo di cercare qualcosa, il tutto nella speranza di non essere costretta ad incrociare lo sguardo di Raimondo.
Dopo l'ultimo scambio che avevano avuto si sentiva a disagio. Era come se avesse permesso a quell'uomo scortese di spalancare una finestra su un mondo interiore che lei reputava così privato da non averne mai fatto cenno nemmeno a Daniel.
E adesso il suo confidente se ne stava in piedi accanto a lei, alto, secco e ciondolante, con la sua solita aria burbera e disgustata dal mondo.
Sarebbe stato sufficiente rimanere zitta e buona, ma l'inquietudine spinse Tea a buttare lì una conversazione generica, pur di far passare quel mezzo minuto evitando un imbarazzante silenzio.
"Bella serata vero? Cosa fa di bello, esce a fare una passeggiata?"
"Mmmh" fu la risposta del professore, seguita da due sonori colpi di tosse. "Camminare a vuoto è una cosa inutile. Non mi piace perdere tempo. Devo fare la spesa e a quest'ora non c'è quasi nessuno al supermercato. La folla mi infastidisce."
'Ma non mi dire', pensò Tea fra sé. A voce alta però rispose un vago: "Eh, già", indirizzando a Raimondo un sorriso di circostanza.
L'ascensore arrivò, e i due salirono.
Mentre le porte scorrevoli si richiudevano il professore tornò a rivolgersi alla ragazza. "Allora, vuole raccontarmi di cosa si tratta, oppure preferisce continuare a ignorare l'elefante?"
"Eh?" esclamò Tea di rimando, colta alla sprovvista. Se solo qualche giorno prima si fosse morsa la lingua in tempo e non avesse sbandierato i fatti suoi...
STAI LEGGENDO
Non c'è una nuvola
Romance✨ Wattys 2022 Winner ✨ Marzo 2020. Dopo un misterioso incidente sulle piste da sci, Teodora Guisan affronta la lunga convalescenza a casa dei genitori, in un piccolo paese di montagna, dove è costretta a trascorrere l'intero periodo di lockdown dovu...