Wait a minute, can't you see that I
Wanna fall from the stars
Straight into your arms
Simply red, "Stars"
CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA
ANNO 2006
novembre
Panesecco
Con il cuore in gola e le viscere annodate, quella sera Tea si aggirava per la casa irrequieta come uno spettro. Non poteva mangiare, non le pareva possibile neppure riuscire a respirare, fino a che il momento non fosse giunto. Eppure il tempo sembrava essersi dimenticato di scorrere, gli orologi avevano interrotto la loro corsa.
"Dove vai?" chiese sua madre, che attraversava il vestibolo con una pila di biancheria stirata, notando la figlia che si infilava un paio di stivali con un tacco a suo parere troppo alto.
"Da... Alice. Poi usciamo... a fare un giro."
"Lo sai che la macchina l'ha presa tua sorella, stasera, vero?"
"Sì. Ci vado a piedi." rispose di nuovo Tea mentre si infilava il cappotto, evitando con cura di incrociare il suo sguardo.
Celeste si fermò, inarcando un sopracciglio. Qualcosa non tornava.
"Fai la strada a piedi? Con quei tacchi? Non passa a prenderti lei?"
"No... non poteva... è... è in ritardo... vado io..." farfugliò Tea, tutta concentrata sul proprio riflesso nello specchio, mentre ritoccava il lucidalabbra.
"Ah. Certo. Tutto chiaro..." constatò Celeste, che ormai aveva mangiato la foglia. "Cerca almeno di non fare tardi" concluse, nascondendo un sogghigno e tirando dritto verso il locale lavanderia.
*****
Novembre.
Novembre in tutto il suo splendore, un perfetto cliché autunnale. La prima neve, che aveva già impolverato le cime delle montagne circostanti, era l'unico sprazzo di biancore visibile nella serata scura e umida. Il resto delle colline era ammantato di nuvole basse e la foschia infestava la valle. Nell'aria c'era profumo di legna e lo scrosciare del torrente a fondovalle era rotto solo, di tanto in tanto, dai latrati di un cane.
Come le era venuto in mente di organizzare un appuntamento in una serata del genere? Di andarci a piedi?
L'eco dei passi di Tea riecheggiava da un capo all'altro della viuzza deserta. Con la scusa di serrare le imposte, l'ombra di una donna si affacciò a sbirciare da una finestra.
Tea si strinse di più nel cappotto, rabbrividendo. Nel groviglio di pensieri e agitazione, si diede della stupida per la sua pessima scelta; un paio di volte fu anche tentata di invertire la marcia e tornarsene a casa.
Sospirò, e una nuvoletta di condensa rotolò fuori dalle sue narici. Era troppo tardi per disdire tutto, e poi non voleva deludere Daniel. Anzi, a dire la verità era tutto il giorno che il suo stomaco faceva capriole nell'attesa di rivederlo.
Se solo Ruby le avesse lasciato l'auto, quella sera, non sarebbe stata costretta a organizzare tutta quella farsa. Quando aveva scoperto che sarebbe rimasta a piedi, ormai, l'incontro era già stato organizzato. Ma non poteva permettere che Daniel si presentasse sotto casa sua, lui e la sua auto sportiva. Se sua madre l'avesse intercettato – e Tea era sicura che l'avrebbe fatto – l'avrebbe invitato a entrare, e di certo ne sarebbe seguito un imbarazzante terzo grado prima che potessero lasciare l'abitazione. Tanto valeva dire addio fin da subito a quello splendore di ragazzo che per qualche curioso motivo si era interessato a lei.
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Non c'è una nuvola
Romance✨ Wattys 2022 Winner ✨ Marzo 2020. Dopo un misterioso incidente sulle piste da sci, Teodora Guisan affronta la lunga convalescenza a casa dei genitori, in un piccolo paese di montagna, dove è costretta a trascorrere l'intero periodo di lockdown dovu...